Nella Chiesetta del Bruno ad Arcore, scoperti due dipinti nascosti

I dipinti nascosti delle chiesetta sono emersi nel restauro promosso e finanziato dall’associazione Amici del Bruno. Inaugurazione l’8 dicembre.
Un restauro conservativo promosso e finanziato dall’associazione Amici del Bruno di Arcore ha portato alla luce un segreto: il dipinto della chiesetta del Bruno, in realtà, è una sovrapposizione di tre dipinti diversi. Per l’8 dicembre, alle 15, in via Del Bruno 122, l’associazione (con il comitato di frazione e Art Feelings) ha organizzato un taglio del nastro in grande stile e il pubblico che varcherà la soglia dell’iconica chiesetta della frazione potrà scoprire elementi di tre dipinti differenti, realizzati in tre epoche diverse. Una curiosità che solo il lavoro del restauratore ha potuto svelare, con un progetto approvato dalla Soprintendenza e promosso dall’Associazione Amici del Bruno. Valore: 20mila euro, coperti grazie anche a sponsor privati che verranno nominati e ringraziati durante l’inaugurazione.
Un contributo concreto al progetto l’ha dato l’architetto Federica Bonfanti, presidente dell’associazione che ha realizzato la sua tesi di laurea proprio sulla chiesetta. Una tesi che si è affiancata alle analisi del restauratore Damiano Spinelli e che ha portato alla riqualificazione del “triplice” dipinto. Oggi il blu brilla in un soggetto architettonico nel quale spiccano gli elementi degli altri due dipinti. Le tre opere della Chiesetta del Bruno, racconta Bonfanti, risalgono a tre anni differenti: 1847, 1887 e 1931. Una serie di pannelli informativi oltre chele parole dello stesso restauratore chiariranno meglio al pubblico come si è svolto il restauro oltre che le analisi che hanno portato alla scoperta dei tre strati.

Contestualmente all’inaugurazione del dipinto restaurato nella chiesetta del Bruno sarà allestita una mostra fotografica e poetica allestita dalle due artiste Paola Fadini e Valentina Meregalli, aperta già da sabato 7 dicembre, dalle 10 alle 19. Le due amiche, con due esperienze creative e due linguaggi espressivi diversi, hanno percorso questa strada insieme unendo le proprie passioni in un percorso che si propone di offrire al pubblico verità ed emozione. “I pezzi in mostra non hanno nulla di attinente al dipinto che inaugureremo – ha detto Bonfanti – abbiamo voluto evitare l’effetto ridondante e mostrare la chiesetta per le potenzialità e la funzione che ha, spazio espositivo e culturale. E’ un patrimonio prezioso per i residenti e proprio loro, 30 anni fa, la salvarono dalle ruspe. Ci è sembrato giusto, in linea con questo legame, che fossimo proprio noi, come associazione, a finanziare il restauro. L’associazione Amici del Bruno conta 7 soci nel direttivo e un centinaio di iscritti. Molti cittadini della frazione ma anche persone che hanno conosciuto questa realtà culturale grazie ai numerosi eventi che la chiesetta ospita.