“Basta botti a tutte le ore, andate alla fonte: vietate la vendita”

Barabara Zizza, presidente Leidaa Monza, condanna l’uso indiscriminato, per tutto l’anno dei botti: ogni volta animali morti di paura e dispersi.
“Basta botti a tutte le ore e per tutto l’anno. Andate alla fonte: vietate la vendita”. Così si è espressa in questi giorni Barabara Zizza, presidente della sezione Monza e Brianza della Lega italiana difesa animali e ambiente. Lo sfogo segue di poche settimane un episodio che ha turbato sensibilmente una delle cagnoline della presidentessa e anticipa di un paio di una quindicina di giorni la scadenza del Capodanno, tradizionalmente accompagnata da fuochi d’artificio e botti di ogni genere. “Il problema è che questo fenomeno, frutto di una tradizione stupida che andrebbe superata – dice Zizza – non si riesce a disciplinare e contenere in nessun modo. Per questo ritengo che l’unica soluzione sia il divieto di vendita. Per il bene degli animali, certo, ma anche in nome della sicurezza delle persone e dell’ambiente”.

Barbara Zizza spiega che la difficoltà sta soprattutto nel proliferare indiscriminato del fenomeno: dai gruppi di ragazzini al pomeriggio alle feste private a qualunque ora della sera. Non solo i botti hanno smesso di essere prerogativa delle feste istituzionali, il cui numero è circoscritto, ma intervenire in tempo per le forze dell’ordine non è impresa facile, quando si tratta di gruppi di ragazzi che poi si disperdono in fretta. E’ stato il caso di qualche settimana fa, all’area Cani di via Adigrat. “Ero lì con due cagnoline e fuori dalla scuola vicina i ragazzini hanno iniziato con i petardi. La più anziana è stata molto male, tremando e sbavando, mentre l’altra ha cercato di scappare dall’area Cani. Impossibile per la polizia locale arrivare in tempo per intervenire. Ma ho deciso che farò un esposto ai carabinieri”.
A breve poi la notte di San Silvestro ci piazzerà un carico da 90, “l’anno scorso nel quartiere Triante i fuochi sono andati avanti dalle 9 di sera alle 4 del mattino senza interruzione e con vere bombe. Una situazione inaccettabile che mette in pericolo anche le persone perché a maneggiare certi prodotti spesso sono i ragazzini. Senza contare gli alberi nei giardini che rischiano di prendere fuoco e gli animali selvatici terrorizzati”.
Ogni anno, spiega la volontaria Leidaa, “il giorno dopo registriamo animali selvatici morti di paura, come certi uccellini, animali feriti o scappati da casa per il terrore. Le istituzioni devono intervenire e vietare il commercio, circoscrivendo l’esplosione dei fuochi, al massimo, a una singola occasione, breve e gestita da personale preparato”.