Calcio Monza, la società conferma Nesta: è la scelta giusta?

16 dicembre 2024 | 14:00
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Calcio Monza, la società conferma Nesta: è la scelta giusta?
Uno scatto del Monza sconfitto a Lecce

I biancorossi perdono un altro scontro diretto e affondano sempre di più in classifica. Ma la proprietà e Galliani non cambiano rotta: avanti con il tecnico romano.

Doveva essere un’opportunità di riscossa. L’ennesima, dopo le occasioni sciupate contro Venezia (2-2 in casa) e Udinese (1-2 all’U-Power Stadium). Invece, dopo neppure 3’ di gioco, il Calcio Monza aveva già compromesso la sfida contro il Lecce, subendo la quarta sconfitta nelle ultime sette partite. Tifosi e stampa rumoreggiano, ma a fine partita – tramite SkySport – Adriano Galliani si è affrettato a confermare il tecnico Alessandro Nesta.

I fatti

Il Monza sbaglia (ancora) approccio in quella che dovrebbe essere una sfida vitale. Passano 140 secondi e la difesa si fa bucare con un lancio di oltre 60 metri dalle retrovie. La squadra con il peggior attacco del campionato sfiora il raddoppio in almeno due occasioni: solo uno strepitoso riflesso di Turati sul rigore di Krstovic evita il 2-0 già al 15’. Pablo Marì e compagni provano a reagire, ma l’unica chiave tattica che sembra funzionare è innescare Kyriakopoulos a sinistra. Grandi assenti i trequartisti – con Maldini quasi irritante nel cercare costantemente giocate “forzate” – e l’attacco, con Mota che conferma una volta di più di non essere una prima punta. Solo un’autorete grottesca dei padroni di casa riporta in gara i brianzoli. Ma l’ennesimo sfondone difensivo consegna il match ai giallorossi.

Perché cambiare

L’impressione è che la squadra sia irrimediabilmente sfiduciata: lo sforzo profuso contro l’Udinese – sia sul piano fisico che mentale – è stato probabilmente l’ultimo tentativo di invertire la rotta. Fallito quello, la squadra è ormai svuotata, timorosa, priva di un leader tecnico e di uno carismatico. Mister Nesta pare non avere più possibilità di incidere su un gruppo che si è sfaldato tra lacune iniziali, infortuni gravi e rendimento insufficiente dei singoli. La classifica parla chiaro, e il prossimo match contro la Juventus non promette certo punti facili.

Quando troppe cose non funzionano, nel calcio paga l’allenatore: in questo caso Nesta non è il solo responsabile, anche se alcuni elementi sono a lui imputabili. Su tutti, la scelta di insistere su un modulo con due trequartisti e una punta con una squadra comunque anemica in fase offensiva (0 tiri in porta ieri, solo 2 su 27 contro l’Udinese!) e sempre più debole e distratta in difesa (le palle inattive, o le reti come quelle di ieri o dell’Udinese…).

Gli alibi non mancano, ma un cambio in panchina avrebbe mandato comunque un chiaro messaggio della proprietà: per mantenere la Serie A si provano tutte le soluzioni. Invece…

Perché no

La proprietà – che con un tempismo non proprio perfetto ha ribadito quanto il Calcio Monza sia eufemisticamente “non strategico” nella galassia Mediaset – e Adriano Galliani hanno invece optato per confermare la fiducia a Nesta. La lettura?  C’è la convinzione che si possano recuperare i punti perduti: il Monza è ultimo, ma la salvezza non così distante. A breve riapre un mercato in cui evidentemente è previsto un certo investimento. I rientri dall’infermeria daranno un po’ di alternative in più ad un tecnico che fatica persino a trovare effettivi per gli allenamenti settimanali. Non da ultimo, scarseggiano figure di tecnici ritenuti adeguati per le battaglie in zona salvezza, capaci di lavorare sulla testa e sull’atteggiamento dei calciatori piuttosto che su altri aspetti. Peggio ancora sarebbe se mancassero le condizioni per “corteggiare” tali tecnici…

E ora?

Nelle prossime tre partite i biancorossi affronteranno Juventus (in casa), Parma (in crisi nera, al Tardini sabato 28 dicembre) e Cagliari nel primo match all’U-Power Stadium del 2025. Contestualmente si aprirà la finestra di mercato invernale.

O tutto il Monza cambia passo, oppure bisognerà tentare qualcos’altro per mantenere la categoria. Sperando di aver preso la decisione giusta senza aver perso troppo tempo.

Per quanto il Calcio Monza non sia un asset strategico per Mediaset, una retrocessione con la proprietà Berlusconi non sarebbe certamente un riflesso positivo sull’immagine del gruppo. E forse non aiuterebbe neppure nell’avvicinare eventuali investitori che proseguano in un progetto vincente iniziato nel settembre 2018.

Credit: E-Mage Studio