Chiude “Il Fornaio” di Arcore dopo 30 anni: addio focaccia dolce!

La famiglia Cazzaniga abbassa la saracinesca il 18 dicembre: i clienti sfilano al banco de Il Fornaio di Arcore per salutare e ringraziare.
Chiude “Il Fornaio” di Arcore: oltre 30 anni a sfornare michette e focacce in via Piave. Mercoledì 18 dicembre sarà l’ultimo giorno dello storico forno che sparge il suo profumo dal dopoguerra e, con la gestione della famiglia Cazzaniga, dal 1993. La concorrenza, la situazione socioeconomica, l’età ultrasettantenne dei titolari (i coniugi Cazzaniga) hanno convinto anche il figlio Andrea, 53 anni, il principe del laboratorio, a chiudere l’attività. Una notizia girata via social che i gestori de Il Fornaio non hanno pubblicizzato neanche troppo in città. “Però sono tanti i clienti che in questi giorni vengono a salutarci – ha raccontato Andrea Cazzaniga, in negozio dell’una di notte anche oggi, 9 dicembre – e questo ci fa molto piacere”. Neanche a farlo apposta una cliente arriva e gli porge una pergamena “un pensiero per voi, per dirvi grazie di quello che avete fatto in questi anni”, spiega.
In negozio, da Il Fornaio di Arcore, in questi anni hanno lavorato gli anziani coniugi, il figlio Andrea e una dipendente. Insieme a mandare avanti una storia che in molti ad Arcore ricordano fin dai primi passi: “le mezze ciabatte de il Fornaio sono sempre state uno spettacolo”, commenta un altro cliente. Andrea racconta che in realtà l’articolo che la clientela apprezza di più è un altro, “in molti vengono da noi per la focaccia maltagliata che dicono di non trovare altrove – spiega – e va forte anche la focaccia dolce, per noi è la normalità, la facciamo fin dal 1993, ma si tratta di un prodotto abbastanza raro e molto amato”. Provare per credere, entro il 18 dicembre.
Gli anziani titolari de Il Fornaio di Arcore (la ruvida signora Adele, volto del negozio, e il marito Ezio) ne approfitteranno per un po’ di meritato riposo, Andrea invece si ricollocherà, plausibilmente nella grande distribuzione: “i miei figli studiano – dice – “non hanno intenzione di proseguire questa attività e il contesto non è più quello di un tempo: anche a malincuore, chiudiamo”. Noti i fattori che hanno reso sempre più difficile gestire l’attività: “ha chiuso la scuola Olivetti, ha chiuso la Falck, ha chiuso la Gilera e anche l’asilo San Giuseppe – spiega Andrea Cazzaniga – il contesto è cambiato molto e ci si mette anche la grande distribuzione. Senza contare gli allagamenti, l’ultimo nella primavera di quest’anno. E’ diventato difficile”.
Nessuna cerimonia, nessun addio sbandierato, nello stile concreto e senza fronzoli de il Fornaio. Ma i Cazzaniga hanno il cuore morbido come i loro prodotti. Il loro migliore regalo agli arcoresi sono il pane, la focaccia e quel presidio affidabile che come veri capitani stanno garantendo fino all’ultima ora dell’ultimo giorno di questi 31 anni.