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Il brianzolo dalla doppia vita che aiuta i senzatetto (e li assume)

4 dicembre 2024 | 13:25
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Il brianzolo dalla doppia vita che aiuta i senzatetto (e li assume)
Vincenzo Lucisano durante una delle Unità Stradali sul territorio

Di giorno direttore finanziario economico di The IES Group che conduce con il fratello Manuele in quel di Besana, e di sera volontario nel gruppo Cisom Monza e Brianza. Vi raccontiamo il suo impegno.

Besana. È capitato più di una volta che Vincenzo Lucisano, imprenditore besanese e volontario da anni, abbia tentato di strappare dalla strada dei senzatetto, assumendoli nella sua ditta. “Sono consapevole che è un rischio grosso che mi prendo – ci dice – ho rischiato anche di mandare all’aria gli equilibri aziendali. Ma a quelle persone va ridata una dignità”. È una specie di doppia vita quella del besanese: di giorno direttore finanziario economico di The IES Group che conduce con il fratello Manuele in quel di Besana, e di sera volontario. È lui che ha fondato il gruppo Cisom di Monza e Brianza, che oggi conta ben 90 volontari, tutti brianzoli. Persone che dedicano il loro tempo ad aiutare i meno fortunati, le persone che vivono per strada: ogni mercoledì a Seregno e il venerdì a Monza. Noi di MBNews abbiamo intervistato Vincenzo Lucisano per farci raccontare il suo impegno nel volontariato.

Vincenzo Lucisano Cisom Monza e Brianza Vincenzo Lucisano, a sx, insieme ad un altro volontario

VINCENZO LUCISANO, UNA VITA PER IL VOLONTARIATO

Aveva appena 20 anni quando il besanese, originario di Erba, iniziò a dedicare il proprio tempo al mondo del volontariato: “Nei primi anni ’90 sono partito per la Bosnia con l’Associazione Sprofondo, guidata da Don Renzo Scapolo – ci racconta – ho fatto da Caronte per 5 anni verso Sarajevo: andavo avanti e indietro per portare aiuti”.

Poi, Vincenzo Lucisano decise negli anni 2000 di fondare una propria associazione, “Si vive una sola pace”, per aiutare le famiglie in difficoltà, portando generi alimentari. A distanza di poco tempo nacque un’associazione gemella in Albania.

“Sono stato poi per 16 anni nella Protezione Civile di Asso, fino a che ho trovato il mio posto nel Cisom. E’ la mia vita. Sono molto credente”. Da ben 12 anni, infatti, il besanese fa parte del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta.

NASCE IL GRUPPO CISOM MONZA E BRIANZA

“Sono stato vice capogruppo Lecco-Sondrio per diverso tempo, ma poi raggiungere Sondrio era diventato faticoso, così l’Ordine mi ha suggerito di creare un gruppo locale”. Cinque anni fa è nato il gruppo Cisom Monza e Brianza.

“Siamo tra i gruppi più dinamici d’Italia, autonomi e ci autofinanziamo – sottolinea Lucisano – siamo attivi come protezione civile e prestiamo aiuto umanitario e sanitario”.

“Con l’Ordine dei Medici di Monza abbiamo un protocollo di stretta collaborazione – aggiunge – in tempo Covid, abbiamo cercato di vaccinare con Carlo Maria Teruzzi, presidente dell’Ordine dei Medici di Monza, tutti i senza fissa dimora a Monza. Oltre che offrire uno screening gratuito per  Epatite C e HIV e, ahimè, qualcuno positivo lo abbiamo trovato”. Un servizio, che come ci spiega ancora Lucisano, viene svolto in collaborazione con la dottoressa Silvana Torlasco nostra volontaria e consigliera dell’Ordine dei Medici.

L’AIUTO AI SENZATETTO, IL GRANDE CUORE DEL BESANESE VINCENZO LUCISANO

Dicevamo, una doppia vita. Sì, perché l’impegno nel volontariato per il besanese non è una tantum, ma un’attività quotidiana, parallela a quella dell’imprenditoria: “Spesso – sorride – quando sono in azienda mi chiedono: stai lavorando per noi o per il Cisom?”.

Ogni mercoledì e ogni venerdì, Vincenzo Lucisano, insieme ad altri volontari del gruppo Cisom di Monza e Brianza, aiuta i senzatetto a Seregno e a Monza. Un sostegno importante, soprattutto in questo periodo in cui il freddo, quello vero, è arrivato. “Non è questione di portare un tè caldo o una coperta – commenta – quello che facciamo noi è ridare una dignità a queste persone. Avere con loro un rapporto umano. Cioè, ci parliamo insieme, li ascoltiamo, gli spieghiamo per esempio che hanno la possibilità di andare a farsi una doccia calda allo Spazio 37, in via Borgazzi a Monza”.

E aggiunge: “Sono principalmente tossici o alcolizzati, persone invisibili e anonime che spesso muoiono anche nell’anonimato”. Il gruppo Cisom di Monza e Brianza, però, non opera da solo. Sul territorio monzese, infatti, collaborano anche con i City Angels e la Croce Rossa.

“C’è l’idea errata che queste persone siano tutte extracomunitari. Invece non è così, ci sono molti italiani in mezzo alla strada. Tanti uomini, ma anche donne – continua nel suo racconto – c’è chi ha perso il lavoro, chi invece abusa di droga o alcol. Parlare con loro, ascoltarli, per noi è importante perché possiamo anche capire davvero come aiutarli. Se presi subito, spesso si possono salvare”.

VINCENZO LUCISANO, L’IMPRENDITORE DI BESANA CHE ASSUME I SENZATETTO

Di storie da raccontare, Vincenzo Lucisano ne ha parecchie. Ma quello che ci colpisce più di ogni altra cosa è come la sua vita da volontario sia un tutt’uno con la sua vita, passateci il termine, normale. Le due cose si fondono e lo capiamo quando il besanese ci racconta di come ha provato ad aiutare e salvare alcuni senzatetto, assumendoli proprio nella sua azienda.

“Volevo tirare via dalla strada un uomo, sulla cinquantina. Era alcolizzato – ci spiega – l’ho assunto nella mia azienda e gli abbiamo anche trovato una casa a Cinisello. Purtroppo non è stata un’esperienza facile con lui. L’alcool l’ha riportato a vivere come senzatetto, finché di lui poi abbiamo perso le tracce”.

Ancora oggi, Vincenzo Lucisano sta aiutando un padre di famiglia: “Ha tre figli, tutti con problemi di droga, e vivono per strada – dice – ho scelto di dare un’opportunità all’uomo. Lavora ancora da noi, anche se non è una persona facile. Spesso non paga l’affitto di casa e viene sbattuto fuori. Sono consapevole che assumere persone con un vissuto così complicato e difficile è un rischio grande che mi prendo, però bisogna trovare il modo di ridare dignità a queste anime”.

Ci sono storie tristi, difficili, ma anche quelle a lieto fine. Come quella di un giovane uomo di Seregno, che dormiva in macchina: “Lui siamo riusciti a prenderlo in tempo. Dopo un periodo di lavoro nella mia azienda, ora fa il cameriere ed è felice”.