In Brianza l’immobile abbandonato diventa star dei social

Una volta ci stava uno scalpellino, poi la casetta è rimasta in disuso e, purtroppo, alla mercé dei vandali. Una famiglia di Besana l’ha “salvata” e oggi è super fotografata. Vi raccontiamo la sua storia
Besana. Ha un nome: cà del picaprea. E’ una piccola casetta in disuso che si trova a Besana in Brianza, nella frazione di Valle Guidino. Così carina e colorata che è diventata star dei social, tanto da meritarsi anche un suo personalissimo hashtag #lacadelpicaprea. Rossa, gialla e blu. In una posizione spettacolare, vista tramonto. Impossibile, in effetti, se ci si passa accanto, non fermarsi per scattargli una foto. Ma attenzione a non esagerare: è proprietà privata. Noi di MBNews, curiosi, siamo andati a scoprire chi c’è dietro questa casetta social.

La cà del picaprea: che storia c’è dietro?
Picaprea è un termine brianzolo che significa marmista, scalpellino. E in questa casetta, decenni fa, ci lavorava proprio uno scalpellino di Besana. Una sorta di bottega nella quale venivano tagliate pietre, pietre miliari e di confine, cordoli. Storia di un epoca che non c’è più. Nel tempo, la cà del picaprea è andata via via svuotadosi e purtroppo, come spesso accade, l’immobile “abbandonato” è andato alla mercé dei vandali.
L’immobile salvato dalla famiglia Oggioni
Come abbiamo recuperato tutte queste nozioni sulla casetta rossa di Valle Guidino? Ce le ha raccontate il suo “salvatore”: Marcello Oggioni, titolare dell’omonimo mobilificio situato proprio di fronte.
“Qualche anno fa abbiamo deciso di acquistare il terreno e riqualificare l’immobile – ci spiega – il tetto era oramai ammalorato dal tempo e una parte di muro era crollata. Inoltre qualcuno ci aveva anche fatto delle scritte sopra. Noi abbiamo deciso di riqualificarla completamente. Era un vero peccato lasciarla andare”.
Oggioni mobili: una storia lunga 260 anni
Della famiglia Oggioni ve ne avevamo già parlato (leggi qui l’intervista) : un’azienda brianzola con alle spalle ben 260 anni di storia. Falegnami da 4 generazioni che però, a discapito di quanto di possa pensare, hanno sempre avuto una visione del mobile “futuristica”.

“Mio papà e mio zio, Carlo e Angelo, (di cui l’azienda ancora oggi porta i nomi, ndr) lavoravano molto con il mercato di Milano, che era frizzante – ci aveva raccontato Marcello Oggioni durante il nostro tour nel suo Museo di Fabbrica – stiamo parlando degli anni ’60, una cultura in evoluzioni. Siamo sempre stati all’avanguardia e abbiamo sempre puntato al mobile moderno”.
Rossa, gialla e blu. La casetta di Valle Guidino diventa star di Instagram
“I colori li aveva scelti mio papà”, spiega Marcello Oggioni. Rosso, giallo e blu. I colori primari in pieno stile Mondrian che rendono la cà del picaprea davvero inconfondibile. In tanti, passandole accanto, si fermano a farle una foto tanto che Marcello Oggioni le ha dedicato un hashtag personale #lacadelpicaprea.

“Ci siamo accorti che in tanti si fermavano per fare delle foto così abbiamo deciso di mettere un cartello – conclude – nessun divieto, anzi, abbiamo creato un hashtag così che gli scatti fatti non vadano persi. Siamo felici di aver ridato una seconda chance a questa casetta”. Solo un monito: ricordatevi che comunque è proprietà privata.