M5S su Pedemontana: “non sarà mai pronta per le Olimpiadi”

18 dicembre 2024 | 18:39
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M5S su Pedemontana: “non sarà mai pronta per le Olimpiadi”

“1000 giorni di lavoro inutile e soldi buttati. Mettiamoci una pietra sopra” è la posizione del M5S su Pedemontana.

Il M5S ad alzo zero su Pedemontana: “1000 giorni di lavoro inutile e soldi buttati. Mettiamoci una pietra sopra! Non sarà pronta per le Olimpiadi“. Così continua la crociata di Paola Pizzighini (per il Movimento 5 Stelle) al consiglio regionale di Lombardia. La consigliera ha messo in relazione l’opera infrastrutturale prevista da Regione LOmbardia con le Olimpiadi del 2026 definendo impossibile che la faraonica autostrada sia conclusa per tempo.

“Pedemontana rimane un’opera inutile e costosa – ha detto – Regione Lombardia ne è garante e azionista di maggioranza, eppure, insieme al Ministro Salvini, continua a credere a questa infrastruttura che non servirà nemmeno per le Olimpiadi. 1000 giorni ancora di lavoro, se non di più, per un costo di 4,2 miliardi, un maxifinanziamento da 1,7 miliardi per due tratte, la B2 e la C. La tratta D, il cui progetto originario doveva arrivare fino a Bergamo, è andata fuori strada, mentre la versione attuale della tratta D breve, sembra prodotta più dalla fantasia di qualche burlone che di competenti esperti di viabilità”.

Su Pedemontana e l’improbabile chiusura lavori per le Olimpiadi Pizzighini del M5S ha chiamato in causa anche l’intelligenza artificiale che modificherebbe sia il sistema produttivo che, di conseguenza, la mobilità: “Una certa politica legata ad asfalto e cemento non ha capito che il tessuto socioeconomico è cambiato e non abbiamo bisogno di autostrade ma di trasporti pubblici intelligenti. Forse non hanno capito cosa sia l’intelligenza artificiale e come modificherà il nostro sistema produttivo”.  Il Movimento 5 Stelle ritiene sia il momento di mettere una pietra sopra il miliardario progetto, “oppure Regione vuole procrastinare il folle percorso, breve o lungo che sia della tratta D, svenando i contribuenti per un’opera che è prima di tutto antistorica, diseconomica e non ecologicamente sostenibile”?