Monza, 82 anni speciali per il signor Ambrogio: dopo una vita ritrova le pagelle all’Hensemberger

Questo arzillo anziano di Lomagna, preso dalla nostalgia, ha contattato l’istituto scolastico che gli ha restituito documenti risalenti a più di sessanta anni fa. Un’emozione incredibile tutta da raccontare.
Monza. Tutti i giorni ha davanti agli occhi, appesi ad una parate della sua casa, i diplomi di laurea dei suoi due figli. Li guardava, in fondo, con un pizzico di invidia. E così il signor Ambrogio Crippa, 82 anni compiuti proprio oggi, 16 dicembre, ha pensato bene di farsi un regalo speciale e inatteso. Un tuffo in un passato ormai molto lontano per ritrovare tracce di quelli che, non esita a definire, “gli anni più belli della mia vita“.
L’epoca in cui, appena ventenne, era il 1962, si è diplomato all’Iti Hensemberger di Monza nell’indirizzo industrie metalmeccaniche. Ed è lì, in via Berchet, che è tornato per la prima volta dopo più di 60 anni. Ad aspettarlo c’erano gli assistenti amministrativi della segreteria didattica che lo hanno accolto calorosamente e, soprattutto, gli hanno consegnato le pagelle delle superiori e il diploma di scuola media, dopo averli recuperati nell’archivio, pieno di memoria, dello storico istituto scolastico.

LA SCOPERTA
Documenti particolarmente curati nella loro definizione con tanto di nome dei genitori del signor Ambrogio, scritto in un bel carattere corsivo, sul diploma di terza media. Come non avviene più oggi. Documenti che erano rimasti lì, assolutamente intatti, come se avessero voluto aspettare il loro legittimo proprietario per tutto questo tempo. Per tornare ora, in ottime condizioni, finalmente tra le mani del signor Ambrogio.
Anche lui, come le pagelle e il diploma, è in possesso per sua fortuna di un buon stato di salute nonostante gli 82 anni. Non è più giovane e non ha una laurea da esporre come i suoi figli, ma l’emozione provocata da ricordi così intensi forse vale anche di più.
L’EMOZIONE
“Per me tornare all’Hensemberger, poter recuperare le mie pagelle e il diploma è stata come una bella rimpatriata – spiega il signor Ambrogio, che vive da sempre a Lomagna, ama sciare ed oggi si dedica ai tre nipoti – non pensavo che la mia nostalgia per quei tempi ormai passati da tanto potesse essere soddisfatta”.

“Arrivato davanti al cancello di ingresso mi si sono affacciati alla mente tanti ricordi, nitidi come più di 60 anni fa – continua – mi sono rivisto con i miei compagni di classe ad attendere di essere chiamato per svolgere le prove dell’esame di maturità. Ho ripensato al fatto che proprio noi che frequentavamo la quinta superiore nel 1961/62 avevamo inaugurato la nuova sede dell’Hensemberger in via Berchet aiutando perfino a spostare le apparecchiature da via Enrico da Monza dov’era prima”.
I RICORDI
Le immagini nella testa dell’arzillo Ambrogio escono fuori come da un vaso di Pandora scoperchiato in cui, però, non ci sono mali e anche la speranza non ha voluto restare da sola. “A scuola in quei tempi era obbligatorio mettere la cravatta e il preside di allora convocò i genitori per lamentarsi che non tutti rispettavano questa regola” racconta l’82enne.
Ma che studente è stato all’Hensemberger il signor Crippa? “Il primo anno sono stato bocciato perché, circondato da coetanei che, come si usava quasi sempre allora, erano andati a lavorare subito dopo la scuola media, non avevo la testa per studiare” continua.

“Poi, però, mi sono messo in riga e alla fine mi sono diplomato con un voto di 7 su 10, più che discreto per quanto era rigida ed impegnativa la scuola dell’epoca – aggiunge – ho dato una grande soddisfazione a mia mamma, che era rimasta delusa dopo il primo anno. Ho perfino ricevuto un diploma e una medaglia dal sindaco di Lomagna, un paesino di mille anime dove ad aver concluso le superiori eravamo forse in due”.
UNA VITA FA
Dopo l’Hensemberger il signor Ambrogio non pensò di andare all’Università. Nel 1962, del resto, chi conseguiva il diploma in istituti tecnici poteva iscriversi solo a determinate facoltà ed era stata appena varata la scuola media unificata che negli anni seguenti prese man mano il sopravvento sull’avviamento al lavoro.
“La solida formazione ricevuta all’Hensemberger, comunque, è stata più che sufficiente per ricevere decine di offerte di lavoro e trovare un impiego nel settore delle apparecchiature per la gestione degli impianti termici ed industriali – spiega l’82enne di Lomagna – ho poi cambiato negli anni diverse aziende, ma sono rimasto sempre in questo ambito. Ancora oggi, grazie all’esperienza conseguita, faccio il consulente“.

GUARDARE AVANTI
Non aver frequentato l’Università resta un rimpianto che il signor Ambrogio coltiva sommessamente nelle sue giornate ricche di interessi ed impegni. “Nonostante il parere contrario dei medici, resto una persona abbastanza sportiva – afferma il signor Ambrogio – per gennaio ho già prenotato una settimana in montagna a Moena, in Trentino Alto Adige”.
Nemmeno la scaramanzia riesce a fermare questo simpatico 82enne di Lomagna. Che il suo compleanno lo ha festeggiato perfino qualche giorno prima del 16 dicembre. “Era importante celebrare il momento in famiglia con mia moglie e i miei figli, tutti insieme” spiega. E, allora, in quest’uomo che vive alla giornata e sembra aver trovato la strada per la pace interiore, alberga una sola paura.
“Non vorrei un giorno arrivare a pesare sulle spalle degli altri perché le mie condizioni di salute non mi sostengono più” ammette con candore. Buona vita, signor Ambrogio…quella, tanta, già fatta e quella, si spera non poca, ancora da fare!