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Niente più spiccioli per i certificati a Seregno: una piccola rivoluzione comunale

9 dicembre 2024 | 09:21
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Niente più spiccioli per i certificati a Seregno: una piccola rivoluzione comunale

Da gennaio i diritti di segreteria per i certificati anagrafici, le autenticazioni e il rilascio delle carte di identità non saranno più riscossi.

Con un tocco di nostalgia e un pizzico di pragmatismo, la Giunta Comunale di Seregno ha deciso di salutare una vecchia consuetudine che, per molti cittadini, era ormai solo un retaggio del passato: a partire dal 1° gennaio, i diritti di segreteria per i certificati anagrafici, le autenticazioni e il rilascio delle carte di identità non saranno più riscossi.

Un piccolo passo verso la semplificazione amministrativa che, allo stesso tempo, segna la fine di un’epoca iniziata nel lontano 1962, quando questi diritti furono introdotti con una legge pensata per un’Italia molto diversa da quella odierna.

Dal mille lire agli spiccioli di oggi

Le tariffe, adeguate per l’ultima volta nel 1982, prevedevano un costo di 1.000 lire per ogni certificato in carta bollata e 500 lire in caso di esenzione. Con il passaggio all’euro nel 2002, quegli importi si sono tradotti in cifre simboliche: rispettivamente 0,52 e 0,26 euro. Se un tempo potevano sembrare un contributo significativo, oggi hanno perso quasi tutto il loro valore reale, trasformandosi in poco più di un fastidio contabile.

Un costo che non vale la candela

L’introito annuo dei diritti di segreteria era ormai irrisorio: circa un migliaio di euro. Tuttavia, la gestione di queste micro-tariffe comportava un lavoro amministrativo sproporzionato, con procedure di contabilizzazione sempre più complesse e dispendiose. La decisione di abolirli è quindi una scelta di buon senso: niente più costi per i cittadini, meno burocrazia per gli uffici comunali.