Pendolari monzesi: 43 giorni di vita persi ogni anno nel traffico

Ogni mattina migliaia di pendolari monzesi affrontano un calvario tra traffico, smog e ritardi, per coprire quei pochi chilometri che separano Monza da Milano
Ogni mattina migliaia di pendolari monzesi affrontano un calvario tra traffico, smog e ritardi, per coprire quei pochi chilometri che separano Monza da Milano. Un percorso che, in condizioni ideali, dovrebbe essere un semplice tragitto si trasforma in un viaggio della speranza. I numeri parlano chiaro: 43 giorni di vita persi ogni anno nel traffico. E il quadro diventa ancora più drammatico se consideriamo l’impatto ambientale e lo stress accumulato. A denunciare la situazione è l’associazione HQ Monza.
Auto: scelta obbligata o condanna?
Secondo i dati Istat, il 68% dei pendolari monzesi utilizza l’auto per recarsi a Milano. “Non perché vogliano, ma perché i mezzi pubblici sono spesso una soluzione impraticabile. I treni regionali arrivano a Monza già stracolmi; salire è una sfida quotidiana, soprattutto nelle ore di punta. Per chi si affida ai bus urbani, la situazione non è migliore: i collegamenti sono insufficienti e i parcheggi di lunga durata, quando disponibili, sono troppo costosi. A peggiorare il tutto, le linee dirette Monza-Milano sono state eliminate, costringendo chi non usa l’auto a trasbordi complicati e tempi di viaggio che superano le due ore”.
Un anno da pendolari: i numeri della frustrazione
Un’analisi condotta su tre pendolari-tipo racconta una realtà amara. Percorrendo ogni giorno la tratta tra Monza e Milano, si perdono in media tra i 36 e i 43 giorni all’anno solo per andare e tornare dal lavoro. Dal quartiere Cazzaniga a Piazzale Lotto, passando per San Fruttuoso e Piazza Repubblica, il risultato non cambia: ore e ore bloccati nel traffico, respirando inquinanti e producendo CO2. “E non abbiamo nemmeno considerato il tempo per trovare parcheggio a Milano, un’impresa sempre più ardua”.
Il prezzo di una vita in coda
Il pendolare monzese medio, calcolando 20 anni di lavoro, perde l’equivalente di due anni di vita nel traffico. Due anni che potrebbero essere dedicati alla famiglia, al relax o alla produttività. Due anni consumati da stress e frustrazione, con gravi ripercussioni sulla qualità della vita.
La speranza si chiama M5
“E’ questo uno dei molti motivi di urgenza per la realizzazione del prolungamento della M5 con 7 stazioni in città. Meno tempo perso, meno inquinamento prodotto e anche meno costi. Secondo le stime dello studio ambientale allegato al progetto MM, il prolungamento di M5 sino a Monza Polo Istituzionale toglierà dalle strade 40mila auto al giorno” conclude l’associazione.