Templari: ancora polemica sulla sospensione della convenzione con la Villa Reale

Al centro della controversia, la decisione del Consorzio di sospendere temporaneamente la convenzione che autorizzava i membri dell’associazione a prestare servizio gratuito presso edifici di rilievo, inclusa la Cappella Reale.
Una disputa che intreccia storia, religione e burocrazia sta scuotendo il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e l’Associazione Templari Oggi APS, nota per le sue attività di presidio di luoghi storici e religiosi. Al centro della controversia, la decisione del Consorzio di sospendere temporaneamente la convenzione che autorizzava i membri dell’associazione a prestare servizio gratuito presso edifici di rilievo, inclusa la Cappella Reale.
La sospensione è stata notificata ufficialmente il 4 ottobre, con una comunicazione che richiamava la necessità di “opportuni approfondimenti riguardanti autorizzazioni”. Tuttavia, a distanza di mesi, il confronto sembra essersi complicato, con scambi formali tra le parti e dichiarazioni riportate dalla stampa che hanno alimentato tensioni.
Il nodo delle autorizzazioni
Secondo quanto riportato, il Consorzio avrebbe richiesto alla Curia Ambrosiana un parere sull’attività svolta dai Templari presso la Cappella Reale, luogo di culto consacrato. La Curia avrebbe espresso riserve, sottolineando che la Cappella, in quanto chiesa consacrata, ricade sotto la sua diretta responsabilità e che l’associazione non rientra tra i soggetti con cui la Chiesa intrattiene rapporti stabili.
In una nota ufficiale, i Templari Oggi hanno contestato tale interpretazione. L’associazione ha ribadito che la convenzione riguarda esclusivamente attività di custodia e accoglienza dei visitatori, senza alcuna implicazione liturgica, e ha accusato il Consorzio di aver agito in modo unilaterale, provocando un danno di immagine alla loro organizzazione.
La reazione dei Templari
Attraverso una lettera formale inviata al Presidente del Consorzio, i rappresentanti dell’associazione hanno chiesto chiarimenti sulla decisione, definendola “illegittima e lesiva“. Hanno inoltre sottolineato la loro reputazione internazionale e i rapporti consolidati con numerose diocesi, parrocchie e persino con il Vaticano, dove i Templari svolgono attività di presidio presso le Basiliche Papali durante eventi di rilievo come il Giubileo 2025.
“La sospensione del servizio appare priva di fondamento giuridico”, si legge nella comunicazione, “e costituisce una grave ingerenza nella vita di associazioni civili”. I Templari hanno inoltre richiesto di visionare tutte le comunicazioni tra il Consorzio e la Curia Ambrosiana per chiarire i termini della vicenda.
La posizione del Consorzio
Dal canto suo, il Consorzio Villa Reale ha ribadito la necessità di rispettare tutte le normative, incluse quelle ecclesiastiche, in considerazione del ruolo della Cappella Reale come luogo di culto consacrato. Fonti interne sottolineano che la sospensione non è da intendersi come una rottura definitiva, ma piuttosto come un passaggio necessario per garantire la piena regolarità delle attività.
Uno scontro tra principi
La vicenda solleva interrogativi più ampi sul rapporto tra enti laici e religiosi nella gestione di beni storici e culturali. Se da un lato i Templari Oggi difendono la propria autonomia come associazione del Terzo Settore, dall’altro il Consorzio rivendica il diritto-dovere di consultare tutte le autorità competenti prima di autorizzare attività in spazi sensibili.
I Templari Oggi hanno fissato un ultimatum di 15 giorni per il ripristino del servizio, riservandosi di agire legalmente per il risarcimento dei danni d’immagine. Nel frattempo, il Consorzio prosegue le verifiche e si attende un chiarimento definitivo, che potrebbe arrivare anche attraverso un intervento diretto della Curia Ambrosiana.
La questione, intanto, continua a far discutere, richiamando l’attenzione sia degli ambienti religiosi che dell’opinione pubblica, divisa tra chi sostiene l’autonomia dei Templari e chi appoggia la linea cautelativa del Consorzio.