Intervista esclusiva |
Cultura
/
Ultime Notizie
/

Alessio Varisco, il brianzolo tra i 10 al mondo ad avere ricevuto un’onorificenza dal Papa

28 gennaio 2025 | 13:09
Share0
Alessio Varisco, il brianzolo tra i 10 al mondo ad avere ricevuto un’onorificenza dal Papa
Alessio Varisco

Professore, scrittore, conferenziere, Cavaliere Pontificio, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Presidente Provinciale dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia Sezione di Monza e della Brianza ma anche – permetteteci di alleggerire un po’ – TikToker. Ecco chi è.

Besana. Tra i pochi al mondo ad essere stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine di San Silvestro Papa, conosciuto anche come Speron d’Oro. E’ Alessio Varisco, studioso filantropo di Besana in Brianza, a poter vantare questo riconoscimento. Una pergamena scritta in latino firmata personalmente da Papa Bergoglio. Un titolo di grande importanza, ma non l’unico. Il besanese, infatti, vanta un curriculum davvero da “5 stelle”: professore, scrittore, conferenziere, Cavaliere Pontificio, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Presidente Provinciale dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia Sezione di Monza e della Brianza. Nonostante l’importanza e la storicità dei suoi riconoscimenti, che riflettono una carriera segnata dall’impegno e dalla serietà, Alessio Varisco non rinnega il mondo moderno. Con una visione che guarda sia al passato che al futuro, ha scelto di utilizzare le piattaforme social più popolari, come TikTok, per divulgare il proprio sapere.

Noi di MBNews abbiamo intervistato Alessio Varisco.

L’INTERVISTA AD ALESSIO VARISCO

Ricevere un’onorificenza così prestigiosa direttamente dal Santo Padre è un evento straordinario. Ricorda dov’era quando ha ricevuto la notizia? Qual è stata la sua prima reazione?

“Ricevere un’onorificenza è sempre un’emozione. Ancora più grande per un Docente di Religione Cattolica – insegno da 27 anni nei Licei – che studia il fenomeno storico artistico e antropologico correlato al determinarsi degli Ordini Cavallereschi, Dinastici e agli Ordini Equestri Pontifici e alle tracce storico-artistiche sul nostro territorio.
Ricordo quell’attimo, quella comunicazione inaspettata – ci dice – esattamente ero in auto e stavo tornando dalle lezioni. Mi comunicavano il conferimento da parte del Sommo Pontefice Francesco dell’Onorificenza nell’Ordine Equestre di San Silvestro Papa. Ovviamente per me è stata una gioia indescrivibile perché a differenza di altri Ordini Equestri della Santa Sede questo viene conferito ad alte personalità che hanno contribuito con le loro arti alla crescita e soprattutto l’Apostolato a sostegno della Sede Apostolica e del Santo Padre.”.

Cosa ha fatto appena ricevuto la notizia?

“La prima reazione è l’essermi recato dinanzi al Venerato Crocifisso di Besana e pregare Nostro Signore Gesù Cristo, allorquando lo ricevetti; e ringrazio Don Mauro Malighetti che a termine dei festeggiamenti del Venerato Crocifisso di Besana me l’ha trasmessa, con le relative insegne, alla presenza del sindaco Emanuele Pozzoli“.

Alessio Varisco Alessio Varisco con il sindaco Emanuele Pozzoli e Don Mauro Malighetti

Questo riconoscimento è destinato a pochissimi eletti. Secondo lei, quale elemento del suo percorso ha fatto la differenza per meritare un’onorificenza così unica?

“Credo che motivi valenti per il conferimento possano essere:  l’apostolato ultraventennale e il sostegno alle istituzioni cattoliche (in particolare nelle terre cristiche) e l’aver pubblicato volumi sulla storia della chiesa e degli ordini equestri pontifici. Credo che il motivo, però, maggiore sia l’aver insegnato per oltre cinque lustri, ritengo un servizio vissuto (anche come Referente per la Scuola in Ospedale presso la Clinica Universitaria San Gerardo di Monza) e il sostegno ad attività caritative della Chiesa Cattolica, in particolare Custodia di Terra Santa (anche le altre sedi nel Mediterraneo – quali la Mensa dei Poveri di Rodi – retta dalla Missione dei Francescani di Terra Santa) e, in particolare, il Patriarcato di Gerusalemme dei Latini. Da besanese ringrazio la Comunità Pastorale di Santa Caterina d’Alessandria che mi ha consentito di pubblicare un volume sul venerato crocifisso di Besana che è inserito nelle più prestigiose sedi culturali, in Italia e all’estero”.

Quante persone, in Italia o in Lombardia, hanno ricevuto lo stesso titolo di Cavaliere Pontificio nell’Ordine di San Silvestro Papa?

“Annualmente gli insigniti – tra i più celebri ricordo nel 1842 il compositore Gaetano Donizetti, l’onorevole Giulio Andreotti, oltre a Sua Altezza Imperiale Francesco Giuseppe Ottone d’Austria di Asburgo-Lorena e il “giusto delle nazioni” Oskar Schindler (ricordato anche al Yad Vashem) nel 1968 – vengono pubblicati sugli “Acta Apostolicae Sedis”, bollettino simile alla nostra “Gazzetta Ufficiale”.”

“Credo sia molto importante questo Cavalierato Pontificio perché i conferimenti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana annualmente vengono pubblicati in occasione, di norma (esistono alcuni casi come il sottoscritto anche con le cosiddette “emissioni speciali”, la mia il 10 ottobre), delle due ricorrenze: 2 giugno (festa della Repubblica) e del 27 dicembre (pubblicazione in edizione straordinaria Gazzetta Ufficiale della Costituzione Italiana il 27 dicembre 1947) e determinato – in ambito militare diremmo “contingentate” – in massimo 3500 unità, ripartito nelle cinque classi: 20 Cavalieri di Gran Croce; 80 Grandi Ufficiali; 300 Commendatori; 500 Ufficiali; 2600 Cavalieri. Annualmente, invece, i Cavalieri Pontifici sono solo qualche decina in tutto il mondo. Pertanto, mi ritengo onorato!

Lei è un esperto di Ordini cavallereschi. In un’epoca proiettata verso il digitale e il futuro, quali lezioni possiamo trarre da queste antiche tradizioni?

“Le lezioni per il futuro che ci insegnano i Cavalieri sono: lealtà e tenacia. Solo così si riesce ad essere veri paladini e veri Custodi. Quale “Visiting Professor” ed Academic della Vermont Academy of Arts and Sciences continuo a tenere interessanti e stimolanti “lezioni americane” in cui discuto soprattutto con la comunità italiana delle radici che ci riportano alla Città Santa, l’amata Gerusalemme. In Vermont e con alcuni docenti statunitensi stiamo mettendo in luce gli aspetti interessantissimi della evoluzione del fenomeno cavalleresco con particolare riferimenti alle produzioni artistiche – tra cui manufatti architettonici, quadri o statue – che testimoniano il passaggio dei cavalieri in alcune aree: in particolare la Toscana è stata vocata al transito dei pellegrini principalmente verso Roma, oppure Santiago o partendo dai porti tirrenici verso i Loca
Sancta; ma anche il Lazio e l’Umbria quali terre che videro il passaggio e la tutela di queste rotte di pellegrini da parte dei Cavalieri Giovanniti e Templari; partendo dal Tirolo alcuni castelli e in particolare nelle diverse quadrerie i grandi personaggi degli Asburgo, con riferimento anche ai De’ Medici prima, granduchi di Toscana, e successivamente gli Aburgo-Lorena, nuovi sovrani toscani. I rapporti tra il Regno delle Due Sicilie e l’iconografia di San Giorgio (uno dei santi maggiormente venerati nella cristianità), così come l’esposizione degli Ordini Dinastici della Real Casa di Borbone
delle Due Sicilie. Nel 2019 avevo pubblicato “Gli Ordini Cavallereschi Italiani” contenente anche le tavole faleristiche di tutti i gradi degli Ordini Cavallereschi repubblicani (Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Ordine Militare d’Italia, Ordine della Stella d’Italia, Ordine al Merito del Lavoro), degli Ordini Equestri Pontifici (Supremo Ordine di Nostro Signore Gesù Cristo, Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), oltre al Sovrano Militare Ordine di Malta (con Ordine Cavalleresco pro Merito Melitensi) e Ordine Equestre del Santo sepolcro di Gerusalemme (con Distinzioni Onorifiche, Croce al Merito del S. Sepolcro, e Distinzioni Speciali), sammarinesi (Ordine Equestre di San Marino e Ordine Equestre di Sant’Agata), oltre ai preunitari (per Granducato di Toscana: Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e Martire, Ordine di San Giuseppe; per il Ducato di Parma e Piacenza: Sacro Angelico Ordine Costantiniano di San Giorgio e Ordine di San Lodovico; per il Regno delle Due Sicilie: Insigne Real Ordine di San Gennaro e Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio). Grazie al Comune di Besana in Brianza e di Carate Brianza ho potuto anche allestire una mostra di queste tavole faleristiche che posso affermare di aver trasmesso e reso più accessibili a chiunque ha visitato l’esposizione vedendole disegnate in formato 1:1, anziché doverle esporre in teche (e dover anche spendere sia per l’acquisto di queste decorazioni, peraltro alcune anche molto dispendiose, che per l’assicurazione negli espositori che dovrebbero essere allarmati). Insomma ho cercato di rendere il tema “cavalieri” ancora più accessibile a tutti, visibili in formato reale. Annualmente sono ospite al Salone Internazionale del Libro di Torino e presento le molteplici pubblicazioni, ma anche celebrando grandi artisti legati al mondo cavalleresco. Una chicca: a brevissimo conto di presentare alcuni illustri Cavalieri che hanno reso storico il nostro territorio.

Alessio Varisco

La sua carriera è caratterizzata da titoli e riconoscimenti prestigiosi, ma c’è un lato meno istituzionale di Alessio Varisco che vorrebbe condividere? Un hobby, una passione particolare o un’abitudine che la rappresenta?

“Dopo la maturità artistica presso il Liceo Artistico “Nanni Valentini” ho conseguito la laurea in magistero pedagogico-didattico presso la Facoltà di Teologia dell’Italia Settentrionale all’Istituto Superiore di Scienze Religiose descrivendo i legami tra i quattro cavalieri e l’aspetto della simbolica; ho poi conseguito con il massimo dei voti e la lode la laurea in Arti e Antropologia del Sacro (relatore Mons. PierAngelo Sequeri, allora Preside della Facoltà di Teologia – attuale autore dell’inno del Giubileo dell’Anno Santo 2025 -). Tra gli hobby avevo una pagina cronofotografica della Brianza, che sto cercando di ripristinare sui social, che raccoglieva le stesse angolazioni nella Valle del Lambro durante i diversi giorni dell’anno esprimendo le trasformazioni durante il tempo. Per uno che nasce a Monza – figlio di Teodolinda (entrambe le bisnonne si chiamavano così, come la regina longobarda) credo sia una scoperta unica vedere il volo di un Ardea Cinerea alla mattina, oppure il contadino che porta a brucare due mucche bianche e nere tenendole alla longia – è qualcosa di davvero particolare ed emozionante.
Il mio più grande “svago” è dunque la ricerca di Bellezza”.

E aggiunge: “in quest’epoca digitale i canali come Youtube e TikTok  possono consentirmi di esprimere le mie ricerche e l’enorme affetto dei miei discenti. Devo dire che verso le studentesse e studenti ho cercato non solo di donare la Costituzione Italiana, ma anche cercare di trasmettere i valori della Chiesa e soprattutto il rispetto dello Stato Italiano. Pensi che l’anno scorso con alcuni amici (tra cui un primario ospedaliero e docenti universitari) abbiamo presentato in Palazzo San Macuto, sede
della Biblioteca della Camera dei Deputati, il progetto della lettura del testo costituzionale in lingua: alcuni dei miei discenti hanno perciò letto in inglese, francese, spagnolo, tedesco, albanese, romeno, cinese, oltre che in italiana l’amata Magna Charta Italiae”.

L’impegno sociale occupa un ruolo centrale nella sua vita. Qual è il progetto a cui è più legato, quello che considera il più significativo? Quale impatto ha avuto sulla comunità?

“Credo fermamente nell’educazione dei giovani e trasferire dei valori comuni che possano rendere migliore la nostra società. Per questo ho fondato l’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia sezione Monza e Brianza nel febbraio 2018 e nel giugno dello stesso anno il Lions Club Carate Brianza Cavalieri di cui sono Centennial Charter President. L’educazione civica, che tiene conto delle “memorie” (Shoah, Foibe e Genocidio Armeno) mi ha spinto a investire nei giovani; per questo in questi ultimi dieci anni ho donato ben quasi settemila copie de “La Costituzione Italiana a 70 anni dalla sua emanazione”, portandoli anche alle scuole del
Centr’Italia in zone colpite da sisma nelle scuole delle province di Rieti, Terni e Perugia (commosso raggiunsi le popolazioni ). Questo mi comportò credo la nomina Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con uno speciale Decreto del Presidente della Repubblica il 10 ottobre 2016 e poi Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con DPR del 27 dicembre 2022 per alti meriti culturali”.

Oltre a essere un esperto di ordini cavallereschi, lei è anche un autore prolifico. Sta lavorando a un nuovo libro o progetto editoriale? Può anticiparci qualcosa sull’argomento o sul tema?

“Il mio prossimo volume è sugli “Ordini Cavallereschi e i Giubilei”, e a brevissimo un’enciclopedia su Ordine Canonicale anticamente Ordine Militare; ricordo un arcivescovo che lungo la via francigena, ero seduto al mio fianco durante una colazione dopo mia conferenza, e mi domandò “Alessio, ma di qui son passati i cavalieri?”. Quella domanda, prima del Grande Giubileo dell’Anno Santo 2000 mi spinse a ricercare ancora di più! Il sogno è di poter scrivere una guida ai “luoghi dello spirito” in Brianza comprendenti i maggiori siti cristiani e mariani con un accenno a precedenti aree santuariali precristiane. Speriamo che i sogni possano diventare realtà”.

La sua famiglia vanta una tradizione artistica di grande rilievo: sua madre pittrice espressionista, suo nonno allievo di maestri come Arturo Martini e Pio Semeghini. Da dove nasce la sua passione per la teologia, l’arte sacra e gli ordini cavallereschi? C’è stato un momento o un evento in particolare che ha acceso questa scintilla?

“Mario Varisco, mio nonno, studiò all’Istituto Superiore d’Istruzione d’Arte di Monza in quella fucina di artisti unici che ebbero la fortuna di avere grandissimi maestri tra cui Arturo Martini, Marino Marini e Pio Semeghini. Mia mamma è stata Colei che mi ha insegnato a dipingere, ricordo che in casa avevo a disposizione una parte per dare sfogo alla mia creatività e nella mia stanza tra i castelli dei Lego e i tornei medievali. Alle superiori, però, l’interesse per la storia dell’arte sacra mi spinse a pormi domande e non trovai risposte. I docenti di storia dell’arte non conoscevano la religione e mi dissero leggi un Vangelo. I docenti di religione, invece, non sapevano di storia dell’arte. Perciò ho cercato una formazione doppia, perché nonostante in Italia vi sia il 75%
mondiale dei tesori d’arte – di cui un buon 85 % riguardi l’arte sacra – non esiste un ciclo in ambito accademico. Da questo “vulnus” ho cercato di porre rimedio mettendomi alla sequela dell’Altissimo partendo dalla “Via Pulchritudinis” e ponendo tutta la mia esistenza verso la ricerca: il pellegrinaggio e i cavalieri sono diventati materia del mio studio per cercare di esprimere l’urgenza della necessità dell’Homo Viator di farsi pellegrino, difeso da nobili Cavalieri che custodivano anche la Chiesa. Credo che la mia ricerca sia stata una “reazione” – così come la mia stessa formazione in campo accademico – ad un’urgenza di esplicitare quanto sia l’importanza della
Cavalleria: ecco anche il mio insistere su santi cavalieri – si pensi a San Giorgio, San Maurizio, San Martino e San Francesco d’Assisi”.

Il suo curriculum è impressionante, un autentico “5 stelle”. Si sente di aver raggiunto tutti i suoi obiettivi o ci sono ancora traguardi che sogna di realizzare? Se sì, quali sono?

“La ringrazio per questa sua definizione da eccellente hôtellerie che mi consente, in realtà di ricordare che il sito non è aggiornato da diversi anni. Molteplici dei volumi inseriti nelle maggiori biblioteche nazionali (Braidense, Laurenziana, Quirinale, Londra, Monaco di Baviera) universitarie (Torino, Siena, Trento, Gerusalemme, Berkeley, Chicago, Harvard, New York Princeton, Stanford, Yale, Toronto, Sorbona di Parigi e Oxford, nel “Regesta Imperii” delle università tedesche) oltre alla Library of Congress di Washington. Ho fatto molte cose, sempre con perseveranza, con energia e tanta passione. Ma soprattutto sognando il traguardo successivo. Insomma, sempre alla ricerca, ma auspicando che la Brianza possa avere una sua giusta inquadratura nel percorso internazionale. L’obiettivo – conclude – è porre la Brianza al centro delle vie di transito perché sia dalla Via Regina che per altre
vie di fede risultava traversata sia orizzontalmente che verticalmente. Chissà che nell’antica capitale del design italiano possa sorgere un ateneo che studi anche il
fenomeno dell’arte sacra presente nelle più antiche testimonianze presenti nel territorio brianteo. È quanto auspico.”