Ferri corti tra il Comune di Arcore e il Brianza Pride

6 gennaio 2025 | 11:42
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Ferri corti tra il Comune di Arcore e il Brianza Pride
Oscar Innaurato incontrò il sindaco Bono nell'atrio dell'aula consiliare.

Questione legale aperta tra Boa e il sindaco Maurizio Bono per i dissapori del 2023. La scelta di Arcore per il Pride 2025: “un po’ cuore un po’ provocazione”.

Ferri corti tra il Comune di Arcore e il Brianza Pride. “Tutto ci ha portati ad Arcore” dice Oscar Innaurato dell’associazione Boa (Brianza oltre l’arcobaleno), dopo aver annunciato che il Pride 2025 si farà proprio nel comune con cui ci furono dissapori nel 2023. E anche di quei dissapori è figlia la scelta di Arcore come teatro della grande manifestazione lgbt di settembre.  Innaurato lo ammette, ma non si sbilancia sulle questioni legali ancora aperte tra Boa e il sindaco Maurizio Bono: una querela spiccata nel 2023 dall’associazione nei confronti del sindaco.  L’episodio, ai tempi, fece il giro delle cronache locali per l’insolita dinamica: il Comune di Arcore concede il patrocinio al Pride di Monza, poi nega di averlo mai fatto e lo spiega come un errore di procedura telematica. E in effetti manca la necessaria delibera di Giunta. Boa esprime disappunto e delusione, il Comune risponde con un comunicato stampa caustico che vale al sindaco una causa da parte di Boa. Causa tuttora in corso, conferma Innaurato. Come tuttora il comunicato si trova pubblicato sul sito comunale.

Impossibile in questi giorni di festa raggiungere  telefonicamente Maurizio Bono per un commento, tanto più che, spiega l’assessore alla sicurezza Luca Travascio, “il sindaco ha deciso di non rilasciare dichiarazioni politiche sulla vicenda e di delegare me, per competenza, per quanto riguarda le procedure e i permessi per la manifestazione”. Un discorso, quello dei permessi, prematuro, considerato che in Comune, dice Travascio, non è arrivata ancora nessuna richiesta formale, “e anche senza voler fare polemica, un po’ ci dispiace averlo saputo dai giornali” è il commento dell’assessore. Travascio aggiunge che l’iter seguirà le normative, con il coinvolgimento della questura, e le regole di pubblica sicurezza che ogni grande evento richiede. E aggiunge anche quello che appare scontato: il Comune di Arcore non darà il suo patrocinio all’evento. Sarà una delibera di giunta a metterlo nero su bianco, “ma non lo abbiamo mai concesso e  il Pride, anche gli scorsi anni, è stato connotato politicamente con la partecipazione di soggetti schierati”.

Pride Seregno Mb

Con tutte queste premesse, viene da sé che organizzare il Pride in casa della “controparte” rappresenta un po’ una provocazione da parte di Brianza oltre l’arcobaleno. Ma Oscar Innaurato, spiega che i dissapori con la giunta Bono non sono l’unica ragione. La scelta di delocalizzare dalle grandi città il Pride per portarlo “dove ce n’è più bisogno” viene definita pionieristica, “siamo stati i primi con Seregno e tanti altri ci stanno guardando con interesse”, dice il referente di Boa che poi aggiunge:  “Arcore poi è uno dei nostri posti del cuore. Proprio lì c’è stata la riunione che ha dato il via al primo Brianza Pride in assoluto nel 2019 e sempre ad Arcore promuoviamo l’attività dell’educazione ludica: giochi per ragazzi e adulti per sensibilizzare contro la discriminazione e sui diritti. Senza contare la fitta collaborazione con la libreria Lo Sciame nell’organizzare incontri con l’autore. Insomma, come dicevo, quest’anno tutto ci porta ad Arcore”.