Calcio Monza, a Genova affondano i sogni: addio alla Serie A?

Altra sconfitta per un Monza troppo arrendevole e incapace di reagire. La zona salvezza è sempre più lontana, ma con questa proposta di calcio e questo approccio, la rimonta è impossibile.
Ancora una sconfitta, la quarta consecutiva in trasferta, la settima nelle ultime otto partite, la tredicesima in 22 giornate di campionato. Numeri da incubo quelli di un Calcio Monza che a Genova avrebbe dovuto battersi come in una finale e che invece ha probabilmente chiuso con anticipo il terzo torneo in Serie A.
Non funziona nulla
Troppo modesta la proposta calcistica per sperare in un riscatto, irrimediabilmente depresso e demotivato un ambiente in cui proprietà e Direzione sportiva latitano e i calciatori sono di fatto abbandonati e senza prospettive. Oltre metà della rosa è in scadenza di contratto, e l’assenza di un qualsiasi progetto – in Serie A o in Serie B – non ha fatto altro che far fuggire gli atleti di livello: Djuric è andato a Parma, siglando un accordo che gli garantirà un anno in più di attività, Pablo Marì è pronto a fare altrettanto a Firenze. L’elenco potrebbe allungarsi: Bondo, Carboni… Sono professionisti, cercano (giustamente) di valorizzare le rispettive carriere.
Peccato che il Monza, pur avendoli persi, non li ha rimpiazzati, se non – ad oggi – con un giovanissimo ventunenne serbo (Lekovic, che ha esordito ieri). Addirittura, in attacco mister Salvatore Bocchetti – per trovare un’alternativa al trio brevilineo Maldini-Capriari-Ciurria si è ritrovato con il solo Petagna, che non giocava uno spezzone significativo addirittura dallo scorso settembre.
Chi ci crede?
“La società ci crede, uno entra e un altro esce” ha dichiarato Bocchetti a più riprese. I fatti stanno smentendo le parole ripetute anche da Adriano Galliani. Probabilmente il massimo dirigente biancorosso riuscirà a chiudere con l’Inter il prestito del giovane centrale difensivo argentino Palacios (classe 2003), ma ad oggi il Calcio Monza è senza un attaccante di peso in condizioni afisiche ccettabili e senza un’alternativa reale sugli esterni.
Queste lacune sono costanti dallo scorso mercato estivo, concluso senza alcun investimento tangibile né di prospettiva sportiva (sorvoliamo sulla “scommessa” Forson): di certo la sequenza di infortuni si spiega anche per l’iper-utilizzo di alcuni, spremuti oltremodo e pertanto esposti al rischio di stop.
Cessione unica via
In questo quadro desolante, che stride con la portata della scalata firmata da Silvio Berlusconi, nessuna parola da parte di Fininvest, che evidentemente ha già fatto tutti i calcoli per lo scenario peggiore: in serie B crolleranno drasticamente i ricavi, ma di certo cesseranno tutti (o quasi) i contratti più onerosi, e arriveranno 25 milioni circa di paracadute dalla Lega di Serie A. Il valore del club in ottica cessione sarà sicuramente più basso dei 100 milioni fissati dalla stessa Fininvest per la cessione, valore parso da subito fuori mercato: basti pensare che il Genoa è stato recentemente acquistato dall’imprenditore rumeno Dan Sucu per una cifra di poco superiore ai 40 milioni.
Nessuna certezza
Le cattive notizie non sono finite: al 30 giugno2025 il Calcio Monza avrà una rosa quasi azzerata e meno di due mesi di tempo per preparare il prossimo torneo. Se queste sono le premesse, il rischio è che quanto sta andando in scena in queste settimane sia solo il “primo tempo” di un film che potrebbe riprendere anche in serie cadetta.
Credit: E-Mage Studio