Concorezzo, “il Comune rischia di svendere il suo patrimonio”

Deserta l’asta per vendere l’ex Oratorio Femminile. La civica d’opposizione La Rondine: “no alla (s)vendita, sì alla Casa di comunità”.
A Concorezzo l’asta va deserta e il Comune rischia di svendere l’ex Oratorio Femminile di via Libertà. Lo riferisce il capogruppo della lista d’opposizione La Rondine Francesco Facciuto, lamentando anche il fatto che il Comune non abbia comunicato la notizia e che l’informazione dell’asta sia stata cancellata dal sito web comunale, “quando ci saremmo aspettati piuttosto che venisse aggiornata con il risultato”. Comunicazione a parte, il problema, secondo la civica di minoranza, è soprattutto economico e sociale, considerato che una nuova asta dovrebbe necessariamente avere una base più bassa del milione e 400 mila euro tentato con la prima vendita. “Si parla di un ribasso fino al 20%“, sostiene Facciuto che poi ricorda, “nel 2011 il Comune di Concorezzo ha acquisito l’ex Oratorio Femminile di via Libertà per 3,7 milioni di euro. Da allora, un’area così centrale è rimasta abbandonata e in stato di degrado per oltre un decennio. Qualche mese fa, la stessa maggioranza politica di allora ha deciso di mettere all’asta la gran parte del complesso immobiliare (esclusa la Casa delle Vergini e una parte del cortile)”. Già allora La Rondine aveva espresso il suo dissenso e tentato una mozione per bloccare la procedura, senza però risultati.

La civica spiegava così la sua contrarietà: “nel 2011, Il Comune ottenne l’ex Oratorio cedendo alla Parrocchia la prestigiosa Villa Teruzzi, all’epoca comunale. Entrambi gli immobili vennero valutati per circa 4 milioni di euro. Oggi il Comune – che avrebbe dovuto realizzare lì la nuova RSA – mette all’asta la grande parte dell’ex Oratorio per poco meno di 1,5 milioni”.
Diretta conseguenza, per mirare il discorso sulla sulla questione del presunto danno patrimoniale: “fino al 2024, il Comune ha continuato a utilizzare Villa Teruzzi per l‘RSA, versando un affitto di 400.000 euro per un immobile che era di sua proprietà. Cifra che arriverebbe a 580.000 euro nel 2027, esclusi gli oneri di manutenzione e adeguamento a carico del Comune”.
Alla richiesta di sospendere le procedure d’alienazione dell’immobile, La Rondine aggiunge l’istanza che l’area sia immaginata come sede di servizi al cittadino, soprattutto di tipo sociosanitario. Tra gli altri quello di guardia medica che ha lasciato Concorezzo “e che sarebbe auspicabile riportare sul territorio – dice Facciuto – ma anche, pensando più in grande, si dovrebbe valutare l’ipotesi della casa di comunità. Siamo gli unici che non ne abbiano una già attiva e o una in previsione, come Arcore e Brugherio”. Dai social replica la Lega: “Una casistica assolutamente normale per chi conosce il mercato immobiliare e le procedure di gara” e ancora: “La Lega insieme all’Amministrazione Comunale continuerà a lavorare in modo serio e strutturato, anche sul fronte ex oratorio, consapevole della complessità di questi processi ma convinta dei progetti che sta portando avanti”.
A ottobre 2024 l’amministrazione Capitanio aveva annunciato l’intervento di recupero della porzione di immobile che non è destinata all’alienazione, ovvero la Casa delle Vergini. Comunicava allora il sindaco Mauro Capitanio: “Da tempo la nostra città aspetta una riqualificazione dell’ultimo tratto di via Libertà e dell’area dell’ex Oratorio femminile, da anni dismessa e in condizioni precarie. Questa operazione garantirà una nuova veste e una pari dignità ad un’area potenzialmente di pregio del nostro centro storico. La volontà dell’amministrazione comunale per i prossimi anni è quella di concentrare risorse ed energie sulla riqualificazione delle aree strategiche del Comune (Casa delle Vergini, scuola di via Marconi, palestra di via Pio X, Villa Zoja e Santa Marta) e questa operazione va esattamente in quella direzione”.