Infortuni sul lavoro: Giussano piange la prima vittima del 2025

15 gennaio 2025 | 08:53
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Infortuni sul lavoro: Giussano piange la prima vittima del 2025

Con 15 decessi nel 2024, Monza e Brianza si colloca in zona gialla nella mappatura del rischio di mortalità sul lavoro, elaborata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega.

Il 2025 inizia con una tragedia sul lavoro. Ieri pomeriggio, un operaio di 32 anni ha perso la vita a Giussano, in via Brunati, precipitando dal tetto di un capannone industriale. L’uomo stava lavorando sulla copertura quando, per cause ancora in fase di accertamento, è caduto da un’altezza di circa 7-8 metri. Nonostante il rapido intervento del personale sanitario di AREU, per il giovane non c’è stato nulla da fare.

Questo incidente rappresenta il primo decesso sul lavoro registrato in Lombardia nel 2025, un segnale d’allarme per una provincia che già nel 2024 ha contato numeri preoccupanti.

Con 15 decessi nel 2024, Monza e Brianza si colloca in zona gialla nella mappatura del rischio di mortalità sul lavoro, elaborata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega. L’incidenza di mortalità nella provincia è stata pari a 27,2 decessi per milione di occupati, un dato inferiore alla media nazionale (31,0) ma comunque significativo.Le attività manifatturiere e il settore delle costruzioni si confermano tra i più colpiti in questo territorio densamente popolato e industrializzato.

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Il peso degli infortuni sul lavoro a Monza e Brianza e il quadro lombardo

Nel 2024, la provincia ha registrato oltre 7.000 denunce di infortunio, un dato che riflette l’alta intensità di attività lavorativa nella zona. Tuttavia, dietro i numeri si nasconde il dramma umano: uomini e donne che, recandosi al lavoro, non fanno ritorno a casa.

“Dall’inizio di gennaio del 2024 alla fine di novembre in Lombardia sono morti oltre 15 lavoratori ogni mese. Un bilancio terribile per la regione con la più elevata popolazione di occupati. Ciononostante resta ancora in zona gialla, ovvero accanto alle regioni che nel nostro Paese fanno emergere incidenze di mortalità inferiori alla media nazionale”.

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, esordisce così nella descrizione dell’andamento infortunistico del 2024 in Lombardia sulla base delle ultime elaborazioni realizzate dal proprio team di esperti.

Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio Vega di Mestre elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.

La zona gialla, quella in cui si trova la Lombardia, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine novembre 2024, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (26,9 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 31,0.

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che in zona rossa ci sono Pavia (63,5) e Brescia (56,5). In zona arancione: Cremona (32,4). In zona gialla: Lodi (29,9), Mantova (27,6), Monza Brianza (27,2) e Sondrio (26,9). In zona bianca: Bergamo (22,4), Lecco (20,6), Milano (18,6), Varese (12,8) e Como (7,5).

INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) NEGLI UNDICI MESI DEL 2024 IN LOMBARDIA

Sono 171 i decessi da gennaio a novembre 2024 (contro i 160 di fine novembre del 2023): 121 quelli rilevati in occasione di lavoro (2 in meno dello scorso anno) e 50 quelli in itinere (13 in più del 2023). La regione è tristemente prima in Italia sia per numero di vittime totali, sia per decessi in occasione di lavoro.

Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano (42). Seguono: Brescia (39), Pavia (18), Bergamo (17), Monza Brianza (15), Varese (9), Lodi (8), Mantova e Cremona (7), Como (4), Lecco (3) e Sondrio (2).

Mentre Brescia e Milano sono in cima alla graduatoria quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro, rispettivamente con 31 e 28 vittime. Seguono: Pavia (15), Monza Brianza e Bergamo (11), Varese, Cremona e Mantova (5), Lecco e Lodi (3), Como e Sondrio (2).

È MILANO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI

È la provincia di Milano quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (33.549), seguita da: Brescia (14.144), Bergamo (11.846), Varese (9.056), Monza Brianza (7.168), Como (4.839), Mantova (4.632), Cremona (4.326), Pavia (4.309), Lecco (3.208), Lodi (2.135) e Sondrio (1.982).

INFORTUNI PER GENERE E NAZIONALITÀ: ECCO LE STATISTICHE

Sono 36.109 le denunce di infortunio totali delle donne lavoratrici (27.803 in occasione di lavoro) e 65.085 quelle degli uomini (55.289 in occasione di lavoro). E sono 16 le donne che hanno perso la vita: 10 in occasione di lavoro e 6 in itinere.

Le denunce dei lavoratori stranieri sono 26.149 su 101.194 (quasi il 26%). E sono 21.361 le denunce dei lavoratori stranieri registrate in occasione di lavoro.

Sono 56 i lavoratori stranieri deceduti nei primi undici mesi del 2024 su un totale di 171 (circa 1 su 3), 43 dei quali in occasione di lavoro su un totale di 121 (anche in questo caso una vittima su tre è straniera).