Manovra 2025 e previdenza: le considerazioni della CISL Monza Brianza Lecco

10 gennaio 2025 | 09:48
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Manovra 2025 e previdenza: le considerazioni della CISL Monza Brianza Lecco

La Segretaria CISL Monza Brianza Lecco, Annalisa Caron, ha espresso la propria analisi sulle previsioni previdenziali della Manovra Economica 2025, evidenziando come questa si caratterizzi per una sostanziale continuità rispetto al passato, con poche novità e molte conferme.

La Segretaria CISL Monza Brianza Lecco, Annalisa Caron, ha espresso la propria analisi sulle previsioni previdenziali della Manovra Economica 2025, evidenziando come questa si caratterizzi per una sostanziale continuità rispetto al passato, con poche novità e molte conferme.

Conferme e limitate novità

Le misure di previdenza, come Opzione Donna, Quota 103 e APE Sociale, sono state prorogate alle medesime condizioni per un ulteriore anno. Tuttavia, la scarsità di risorse a disposizione ha impedito di introdurre nuove forme di flessibilità in uscita e, soprattutto, di avviare una riforma strutturale tanto attesa, in grado di tutelare giovani e donne, spesso penalizzati da carriere lavorative discontinue.

La segretaria ha sottolineato come i criteri stringenti di Quota 103 e il calcolo interamente contributivo stiano riducendo la platea dei beneficiari, disincentivandone le richieste.

Incentivi per il posticipo pensionistico

La manovra ripropone l’incentivo per chi, pur avendo maturato i requisiti di Quota 103, sceglie di rimanere al lavoro. Coloro che aderiscono possono rinunciare alla contribuzione previdenziale obbligatoria a proprio carico (circa il 9%), ritrovando la somma direttamente nella busta paga. Da quest’anno, inoltre, queste somme saranno esenti da imposizione fiscale, una misura accolta positivamente.

Misure nel settore pubblico e privato

Per fronteggiare la carenza di personale, nel settore sanitario e nella pubblica amministrazione è prevista la possibilità di trattenere i lavoratori in servizio fino a 70 anni, previo accordo. Questo, però, non risolve la necessità di un sistema più efficace per formare e coinvolgere i giovani.

Aumenti e rivalutazione delle pensioni

Un aspetto positivo è rappresentato dall’aumento dello 0,8% per i trattamenti pensionistici fino a quattro volte il minimo (€2.394,44 per il 2024), grazie al meccanismo di perequazione automatica. Questa misura è stata ottenuta anche grazie all’impegno della CISL nel proteggere il potere d’acquisto dei pensionati, pesantemente colpiti dall’inflazione degli ultimi anni.

Misure per le nuove generazioni

Tra le poche novità della manovra figura la possibilità, dal 2025, di incrementare il montante contributivo per chi inizia a lavorare, versando un’aliquota aggiuntiva volontaria oltre il 2%. Tuttavia, le modalità operative devono ancora essere definite, e secondo la CISL sarebbe stato preferibile rendere obbligatoria la previdenza complementare.

Critica generale

Secondo Annalisa Caron, questa manovra previdenziale “contiene i danni” ma manca di visione e ambizione. È urgente superare le misure temporanee e di breve respiro per offrire certezze ai pensionati e un piano chiaro per le future generazioni.

La CISL si augura un cambio di rotta verso politiche previdenziali più strutturali e sostenibili per affrontare le sfide di un mercato del lavoro sempre più complesso e per garantire una dignitosa quiescenza a tutti.

Come ribadito dalla segretaria, “non è più tempo di mezze misure: servono certezze per oggi e progettualità per domani”.