Merenda al buio: una lezione di vita e inclusione per gli studenti di Monza

16 gennaio 2025 | 20:29
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Merenda al buio: una lezione di vita e inclusione per gli studenti di Monza

Un’esperienza unica: la scuola di formazione professionale Borsa ha trasformato una semplice merenda in un’occasione formativa per abbattere le barriere e crescere insieme.

Una merenda al buio. L’hanno servita gli studenti della scuola di formazione professionale Borsa di Monza a 26 commensali, fra i quali compariva anche Libero Tantimonaco, ipovedente e precedentemente componente dell’associazione “Dialogo nel buio“. Come si conviene, la merenda è stata servita alle 17. La sala, per l’occasione, è stata completamente oscurata e tutti, commensali e studenti, portavano una mascherina sugli occhi. Unico ausilio per gli studenti erano dei cartoni attaccati a terra per evitare di sbattere contro i tavoli e per segnare i percorsi.

L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di consentire ai ragazzi di crescere professionalmente e di affrontare al tempo stesso una difficoltà. “Il senso di questo progetto è di rendere edotti dei propri limiti. – ha dichiarato Tantimonaco, che è anche psicopedagogista e componente del direttivo dell’Unione italiana ciechi -. I punti di debolezza devono essere trasformati in punti di forza, il processo formativo degli studenti passa anche attraverso eventi di questo tipo. Un elemento assolutamente importante è che iniziative di questo tipo non devono rimanere isolate, ma invece devono essere strutturate e ripetute nel tempo“.

La merenda al buio è stata organizzata dalla scuola Borsa e dallo stesso Tantimonaco. In particolare responsabile del progetto per conto della scuola Borsa è stata la dottoressa Michela Martinengo. Sulla necessità di fare in modo che il progetto non rimanga un caso isolato, si è detta d’accordo Giovanna Casati, responsabile della comunicazione dell’istituto.“ Faremo il possibile per ripeterlo – ha aggiunto Giovanna Casati -. Tuttavia, non è stato facile. È necessario che anche altre scuole del territorio si sensibilizzino al problema“.

Sulla stessa lunghezza d’onda sia anche detto l’assessore al Welfare del Comune di Monza, Egidio Riva, che ha partecipato all’iniziativa. “Stiamo collaborando con l’unione italiana ciechi – ha concluso l’assessore -. Faremo in modo di non lasciare che questa idea rimanga isolata. Però, condivido appieno quanto detto da Giovanna, Casati: l’organizzazione non è stata per niente semplice“.