Metrotranvia Milano-Seregno sotto una cattiva stella: nuovo ritardo di 22 mesi

16 gennaio 2025 | 15:20
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Metrotranvia Milano-Seregno sotto una cattiva stella: nuovo ritardo di 22 mesi
Mentrotranvia Milano-Seregno, a Desio

Attesa per 25 anni e un nuovo clamoroso ritardo. Per la consigliera regionale Sassoli: “Brianza particolarmente “sfigata””

La metrotranvia Milano-Seregno, opera infrastrutturale centrale per la Brianza, continua a far discutere. L’infrastruttura, prevista sin dal 1999, avrebbe dovuto collegare Milano con Seregno, ma, nonostante l’investimento di 264 milioni di euro, oggi si trova bloccata con un ulteriore ritardo di 22 mesi. Un cantiere fermo che sta creando forti disagi alla popolazione e alle attività economiche dei comuni coinvolti: Bresso, Desio, Seregno.

I ritardi che mettono in crisi il territorio

Martina Sassoli, consigliera regionale, commenta: “Questa è la fotografia di un’opera che era centrale nel 1999 quando venne immaginata, ma che oggi sta causando gravi disagi. I ritardi accumulati stanno penalizzando oltre 1000 attività produttive senza alcun indennizzo, mentre il cantiere resta fermo. Un’opera pensata per valorizzare il territorio, ma che ora si sta rivelando un freno allo sviluppo locale”. Il fermo del cantiere, unito alla mancanza di un cronoprogramma definitivo, sta creando un’emergenza economica.

Martina SassoliMartina Sassoli

Il tracciato

Il tracciato previsto della Metrotranvia Milano-Seregno è di oltre 14 chilometri, interessa otto Comuni (Milano, Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Nova Milanese, Desio e Seregno) e prevede 25 fermate

Metrotranvia Milano-Seregno: una storia che si ripete

Con un investimento di 264 milioni di euro, la metrotranvia Milano-Seregno si aggiunge a una lunga lista di opere infrastrutturali in ritardo nella Brianza. Un territorio che, secondo Sassoli, viene spesso trascurato: “La Brianza, purtroppo, continua a essere considerata la ‘cenerentola’ delle opere infrastrutturali”. Situazioni simili si sono verificate con la Pedemontana e le linee metropolitane, portando a un grave rallentamento della crescita economica.

“Necessario un cambio di passo”

La consigliera regionale sollecita un intervento rapido: “È urgente non solo velocizzare la realizzazione, ma proteggere anche il tessuto economico che dovrebbe beneficiarne. Un’infrastruttura così importante non può restare a lungo bloccata senza conseguenze”. Un cambio di passo che serve per garantire la protezione del territorio e il rilancio delle attività economiche locali.

“Situazione drammatica”

Sul tema è intervenuto anche la consigliera regionale Alessia Villa (Fd’I): “La situazione è drammatica, i cantieri sono a rilento e, a peggiorare le cose, giungono notizie della liquidazione coatta dell’azienda che sta eseguendo i lavori. Cittadini, commercianti e imprese sono esasperati. L’aggravante è che il termine previsto dei lavori subirà un ulteriore slittamento, prolungando la chiusura dei cantieri ancora oltre. È un quadro complesso, che non si risolve semplicemente con qualche cartello per guidare i clienti verso i negozi. Sono necessarie risposte concrete e urgenti per superare questa situazione imbarazzante”.

Il motivo dei ritardi

I ritardi sarebbero da imputare alle difficoltà generate dai problemi della cooperativa vincitrice dell’appalto, la CMC di Ravenna, attualmente coinvolta in un percorso di mediazione. Questa la spiegazione della consigliera delegata Daniela Caputo all’incontro in Commissione V Territorio che si è svolta questa mattina, giovedì 16 gennaio.

I consiglieri regionali del PD, Gigi Ponti e Simone Negri, hanno dichiarato:

“Ringraziamo la consigliera Caputo e la Città Metropolitana per l’impegno profuso nell’andare a termine un’opera già di per sé complessa. È interesse di tutti che la metrotranvia venga conclusa in tempi ragionevoli e che si chiudano i cantieri che stanno arrecando disagi agli abitanti, in particolare quelli di Bresso. È fondamentale anche l’impatto sul mondo del commercio, che negli ultimi tempi ha manifestato in maniera chiara le proprie difficoltà. Speriamo che il processo di mediazione si risolva positivamente e che i lavori possano riprendere con maggiore intensità. Dall’altro lato, sarebbe utile valutare l’attivazione di distretti unici del commercio per sostenere i commercianti messi in difficoltà dai cantieri”.