‘ndrangheta e bancarotta: azienda svuotata e fatta fallire, nei guai anche un commercialista brianzolo

17 gennaio 2025 | 14:22
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‘ndrangheta e bancarotta: azienda svuotata e fatta fallire, nei guai anche un commercialista brianzolo

Il gruppo, composto da imprenditori del Nord Italia e un commercialista della provincia di Monza e Brianza, avrebbe orchestrato un piano criminoso volto al depauperamento sistematico del patrimonio aziendale.

Blitz all’alba del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza e della Compagnia Carabinieri di Brescia, che ha portato all’esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare e al sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre 3 milioni di euro. L’operazione, condotta sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Brescia, ha smascherato un presunto sofisticato schema criminale di bancarotta fraudolenta collegato a esponenti della criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista.

L’inchiesta, avviata nel 2021, si è focalizzata su una società bresciana operante nel settore zootecnico, acquisita tramite una società svizzera da soggetti ritenuti vicini alla ‘ndrangheta. Il gruppo, composto da imprenditori del Nord Italia e un commercialista della provincia di Monza e Brianza, avrebbe orchestrato un piano criminoso volto al depauperamento sistematico del patrimonio aziendale.

Tra le attività illecite emerse dalle indagini figurano: l’acquisto di beni immobili intestati a familiari degli indagati; l’uso di automobili di lusso; l’appropriazione di ingenti somme di denaro mediante carte prepagate rilasciate da piattaforme finanziarie svizzere.

A peggiorare il quadro, il gruppo avrebbe beneficiato di finanziamenti garantiti dallo Stato per oltre 1,7 milioni di euro e ottenuto anticipi su crediti commerciali fittizi, generati da fatture false per un valore di circa 400.000 euro.

Il G.I.P. del Tribunale di Brescia, sulla base delle prove raccolte, ha emesso cinque misure cautelari personali: due indagati sono stati condotti in carcere; due posti agli arresti domiciliari; uno sottoposto al divieto di esercitare attività imprenditoriali e di ricoprire ruoli direttivi.

Il provvedimento prevede il sequestro, finalizzato alla confisca, di oltre 650.000 euro, corrispondenti ai presunti profitti illeciti derivanti dalle operazioni incriminate. La Procura ha inoltre disposto un sequestro d’urgenza su somme di denaro e disponibilità finanziarie per un totale di 2,5 milioni di euro, nonché sulle quote di una società coinvolta nello schema fraudolento.