Brianza in piazza contro il nuovo Codice della Strada: “Sicurezza sacrificata alla propaganda”

14 gennaio 2025 | 14:50
Share0
Brianza in piazza contro il nuovo Codice della Strada: “Sicurezza sacrificata alla propaganda”

La protesta di partiti di opposizione e associazioni denuncia misure inefficaci che penalizzano sicurezza e mobilità sostenibile.

Sabato 18 gennaio, la centralissima piazza Roma sotto l’Arengario di Monza si trasformerà nel cuore pulsante di una protesta che punta il dito contro il nuovo Codice della Strada voluto dal governo Salvini. L’appuntamento è fissato alle 11:30 e vedrà un’ampia partecipazione di forze politiche e associazioni, unite per denunciare una riforma che definiscono “inefficace e pericolosa”.

Tra gli organizzatori della manifestazione ci sono tutte le forze di opposizione, tra cui Partito Democratico, +Europa, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle, Azione e Italia Viva, affiancate dalle liste civiche monzesi — LabMonza, Monza Attiva e Civicamente — e dalla civica regionale Patto
Civico con Majorino. Saranno inoltre presenti Radicali Italiani e alcune associazioni, tra cui Meglio Legale, la sezione monzese dell’Associazione Luca Coscioni, l’Associazione Radicale Enzo Tortora e la sezione giovanile del PD Giovani Democratici della Brianza.

I promotori non usano mezzi termini nel definire il nuovo Codice della Strada: “Scendiamo in piazza contro quello che definiamo un vero e proprio Codice della Strage. Le nuove norme non migliorano la sicurezza stradale, ma rappresentano un’operazione di propaganda su un tema cruciale come la mobilità, sacrificando prevenzione e buon senso a vantaggio di misure inefficaci e punitive.”

Tra le criticità evidenziate, spiccano il ritiro della patente basato esclusivamente su un test salivare, indipendentemente dall’effettiva alterazione psicofisica, e le restrizioni alle zone 30 km/h, considerate fondamentali per ridurre gli incidenti stradali. A queste si aggiungono ostacoli alle aree pedonali e ciclabili, limitazioni sull’uso degli autovelox e una pioggia di nuove regolamentazioni che, secondo gli oppositori, aggiungono complessità senza migliorare la sicurezza.

“Questa riforma introduce un approccio repressivo e fuori dalla realtà,” – ha dichiarato Giulio Guastini, coordinatore provinciale di +Europa in Brianza e tra gli organizzatori della manifestazione. – “Il rischio è di punire chi guida perfettamente lucido, spostando l’attenzione dalla sicurezza stradale reale a una criminalizzazione inutile e controproducente del consumo di sostanze. Inoltre, come ha evidenziato anche Il Sole 24 Ore, la riforma interviene in modo frammentario su decine di aspetti di difficile attuazione, frutto di un’ansia da iper-regolamentazione e di una mentalità dirigista che aggiungono complessità inutili a scapito della chiarezza per gli utenti della strada. Così facendo, si perde un’occasione fondamentale per costruire un sistema di mobilità realmente sicuro, sostenibile e a misura di cittadino. Rileviamo infine che il codice di Salvini, pur di ostacolare la creazione di zone 30 km/h o di aree pedonali e ciclabili o l’uso degli autovelox, introduce limitazioni all’autonomia dei comuni. Ma la Lega non era a favore delle autonomie territoriali?”