Presunte incongruenze nei documenti della bonifica da diossina di Pedemontana

28 gennaio 2025 | 18:25
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Presunte incongruenze nei documenti della bonifica da diossina di Pedemontana
Ambientalisti dell'Osservatorio sulle aree destinate a bonifica.

Le segnalano gruppi ambientalisti e civiche del Tavolo permanente sulla bonifica di Pedemontana in corso, sulla base dei documenti inviati da Pedemontana.

Ambientalisti e civiche dell’Osservatorio sulla bonifica da diossina di Pedemontana lanciano la segnalazione: incongruenze nella documentazione ufficiale della gestione delle operazioni di bonifica. E preoccupazioni sui valori delle soglie applicate. Come promesso, i numerosi gruppi coinvolti tengono alta l’attenzione e passano a maglia stretta tutti gli atti legati alla bonifiche delle aree coinvolte dal disastro Incmesa. I firmatari del comunicato prontamente diffuso sono Sinistra e Ambiente–Impulsi Meda, Legambiente circolo “Laura Conti” Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano  Maderno, Altra Bovisio Masciago, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Cittadini per Lentate, promotori e partecipanti al Tavolo Permanente sui lavori di Bonifica da Diossina della tratta B2 di Pedemontana. I loro membri “hanno rilevato incongruenze nella documentazione ufficiale della gestione delle operazioni di bonifica evidenziandole in una nota inviata a Autostrada Pedemontana Lombarda (APL), Concessioni Autostrade Lombarde (CAL), Pedelombarda Nuova, ARPA Lombardia, Settore Ambiente e Clima di Regione Lombardia, ATS Monza e Brianza e ai sindaci dei Comuni interessati”.

La discrepanza al momento non riguarda una verifica materiale sulle operazioni ma, precisano i gruppi,  “la nota è basata sull’analisi dei documenti chiesti e ricevuti il 19-12-024 dalla soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) che sono stati confrontati con elaborati ed elenchi ufficiali accessibili ed in nostro possesso”. L’approfondimento avrebbe mostrato alcune incongruenze rispetto alle certificazioni Accredia dichiarate e fornite da Pedemontana per le imprese che stanno operando sulla bonifica, con certificazioni che non coprono tutti i parametri oggetto di analisi chimiche. “Sono state formalizzate anche preoccupazioni sui valori delle soglie applicate per i composti delle matrici atmosfera e suolo e sulla gestione dei rifiuti da inviare agli impianti di smaltimento e/o stoccaggio”, precisa il comunicato che poi, con la consueta precisione tecnica (la versione integrale qui), aggiunge:  “I gruppi ambientalisti e le civiche giudicano alto il valore di soglia preso a riferimento per Diossine e Furani in atmosfera. Non esistendo in Italia una normativa che ne fissi il valore, è stato scelto di riferirsi alla normativa tedesca che ha un limite di 150 fentogrammi/m3. Tuttavia, la Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale e l’Istituto Superiore di Sanità scrivevano di un limite più restrittivo di 40 fg/m3. Anche per il PM10 e il conseguente PM2.5 i valori di soglia stabiliti per il monitoraggio in corso d’opera e per quello del contatore particellare di cantiere, ricavati dalla curva limite, paiono troppo elevati rispetto al riferimento del fondo costituito dalle medie storiche rilevate in zona”.