Perché il piano di STMicroelectronics preoccupa i sindacati?

28 gennaio 2025 | 13:15
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Perché il piano di STMicroelectronics preoccupa i sindacati?

La Fim Cisl esprime preoccupazione per il piano di risparmio di 900 milioni annunciato da STMicroelectronics, temendo impatti sull’occupazione e sul futuro strategico del sito di Agrate.

Cresce la preoccupazione tra i sindacati per l’imminente annuncio del Board di STMicroelectronics riguardo al programma di contenimento dei costi previsto nel piano industriale 2025-27. “Nonostante le rassicurazioni del CEO J.M. Chery, che nella primavera del 2024 riconfermava l’obiettivo di 20 miliardi di fatturato, il 2023 si è chiuso con un risultato di soli 13 miliardi, spingendo l’azienda a rivedere le sue strategie con un piano di risparmio di 900 milioni e una riconfigurazione della base produttiva” spiega Enrico Vacca della Fim Cisl Monza Brianza Lecco.

Secondo i sindacati, se da un lato il completamento della fabbrica a 300mm di Agrate rappresenta un’opportunità per prodotti più efficienti, dall’altro desta allarme il possibile ridimensionamento delle attività a 200mm, che potrebbe comportare una riduzione occupazionale. I rappresentanti dei lavoratori chiedono un confronto urgente per tutelare gli attuali carichi produttivi e garantire il ruolo strategico del sito brianzolo, anche attraverso investimenti nella ricerca e sviluppo di semiconduttori innovativi.

Le organizzazioni sindacali denunciano che le errate previsioni del Board non devono ricadere sui lavoratori né compromettere la solidità produttiva di Agrate. “Serve un tavolo di confronto immediato con la direzione di ST e una risposta chiara dal Mimit sul futuro strategico dell’azienda in Italia”, sottolineano, ribadendo che le decisioni prese oggi avranno un impatto cruciale sul futuro del settore dei semiconduttori nel nostro Paese.