STMicroelectronics, la Cisl: “Ombre sui vertici, a rischio tutti i posti di lavoro”

18 febbraio 2025 | 12:22
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I lavoratori di ST Microelectronics chiedono l’intervento del Governo e della dirigenza.

C’erano pure i cioccolatini Mon Chéri, oltre ai soliti fischietti e alle bandiere allo sciopero che si è tenuto oggi, martedì 18 febbraio, davanti ai cancelli dell’azienda ST Microelectronics di Agrate. La protesta, con due ore di sciopero proclamato da Fim CISL, Fiom CGIL e Fismic, è scaturita dopo i vani tentativi di dialogo con i vertici della società per capire meglio la situazione commerciale e aziendale che pare essere piuttosto critica. Nelle ultime settimane, nelle sedi mondiali di ST, sono stati avviati gli ammortizzatori sociali e gli operai, spaventati, chiedono chiarezza e vogliono saper quale sarà il futuro dell’azienda che ha anche sede in Brianza, ad Agrate (in Italia c’è agitazione anche nel sito di Catania).

“Ci sono ombre preoccupanti sul nostro management. Sono iniziate delle inchieste negli Stati Uniti. Una vera e propria class action in quanto la società è accusata di aver rilasciato delle dichiarazioni fuorvianti su propri risultati economici, nascondendo il peggioramento del mercato dei semiconduttori [maggiori dettagli]. A fare le dichiarazioni sono stati il CEO, Gianmarc Chéry, e del CFO, Lorenzo Grandi, che sono anche accusati di insider trading.” così riassume la drammatica situazione Isabella Mica, coordinatrice della delegazione FIM CISL in RSU, aggiungendo:” Avevamo grandi promesse, ma ci rimangono solo i Mon Chéri.” Un gioco di parole tra i cognomi del CEO, Gianmarc Chéry, e del CFO, Lorenzo Grandi.

Sciopero ST Microelectronics Agrate

UN FUTURO INCERTO

La situazione è preoccupante. L’azienda ha avuto un calo della produzione, nell’ultimo anno, del 25%, con prospettive ancora più critiche per il 2025. I lavoratori rischiano di essere lasciati a casa e per il siti produttivo di Agrate si parla di quasi 5mila persone. Chi può sarebbe costretto a trasferirsi all’estero, mentre la maggior parte si troverebbe senza lavoro. Una condizione inimmaginabile e con conseguenze da terremoto.

“Chiediamo urgentemente un incontro con la dirigenza.” – ha affermato Enrico Vacca, Segretario Generale FIM CISL Monza Brianza Lecco. “Nelle altre sedi mondiali, come a Catania, sono già partiti gli ammortizzatori sociali per più di 2500 lavoratori. Chiediamo con forza un confronto per avere chiarezza, in quanto c’è assenza di un piano industriale che riguardi il problema occupazionale e degli investimenti. I lavoratori di ST non possono continuare a permanere in questa situazione di incertezza.”

I lavoratori vogliono chiarezza massima sui rumors oltreatlantico ed un futuro per Agrate. Chiedono l’intervento del Governo, in quanto “ST” è una partecipata statale tra Italia e Francia, l’azienda di semiconduttori è controllata dal ministero dell’Economia italiano e dalla banca statale francese Bpifrance (la loro holding paritaria possiede il 27,6 per cento della società). “Sarebbe gravissimo – affermano i sindacati, – “Se un’azienda strategica per l’Europa chiudesse solo perché pare sia stata mal governata.”