Miele solidale nei piazzali delle chiese per sostenere i progetti AIFO

L'Associazione Amici di Follereau sui piazzali delle Chiese di Monza e della Brianza per sensibilizzare l’opinione pubblica sul diritto alla salute di milioni e milioni di persone, sulla lebbra e le altre malattie tropicali neglette.
Monza.AIFO, l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau, prosegue il suo impegno nella lotta contro la lebbra e le malattie tropicali neglette con una nuova iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi. Dopo la presenza all’Arengario di Monza lo scorso ottobre, i volontari dell’associazione sono ora attivi nei piazzali delle chiese di Monza e della Brianza per informare i cittadini sull’importanza del diritto alla salute e sull’accesso alle cure nelle aree più povere del mondo.
Un impegno che continua: sensibilizzazione e solidarietà
L’iniziativa si inserisce nel percorso avviato in occasione della 72ª Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, istituita proprio da Raoul Follereau per mobilitare le coscienze e promuovere l’eliminazione della malattia. Nonostante la lebbra sia oggi curabile, il morbo continua a colpire oltre 200.000 persone ogni anno, soprattutto a causa della mancanza di servizi sanitari, dei costi elevati delle cure e dell’emarginazione sociale.

Per contrastare questa realtà, AIFO non solo raccoglie fondi, ma promuove anche attività di sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole, per educare i più giovani a una società più inclusiva e solidale.
Miele solidale per sostenere i progetti AIFO
Ogni domenica, a partire dalla fine di gennaio, i volontari di AIFO sono presenti con i caratteristici vasetti di miele nei piazzali delle chiese di Monza e della Brianza. Il ricavato andrà a sostenere progetti in Paesi in via di sviluppo, con un approccio integrato e inclusivo, senza alcuna discriminazione di credo o cultura. L’obiettivo è fermare il contagio, prevenire l’invalidità e combattere l’esclusione sociale di chi è stato colpito dalla lebbra.
Ogni contributo è un passo avanti per garantire assistenza sanitaria e inclusione sociale a chi ne ha più bisogno, perché ancora oggi nel mondo una persona si ammala di lebbra ogni due minuti.