Arcore, scivola su una grata per il ghiaccio e batte la testa: morto Pierangelo De Muro

I primi esami sembravano rassicuranti, ma il destino, ancora una volta, aveva altri piani. Un’emorragia cerebrale si è insinuata nel suo corpo silenziosa e implacabile.
Un gelo crudele ha avvolto la mattina del 24 gennaio, non solo nelle temperature, ma nel destino che ha strappato alla vita Pierangelo De Muro, 81 anni, una figura amata e rispettata nella frazione di Bernate. Un uomo la cui presenza era un punto fermo per chi lo conosceva, ora divenuto un doloroso ricordo che si insinua nel cuore della comunità arcorese.
Era una mattina come tante. Pierangelo, accompagnato dalla moglie, si dirigeva verso gli ambulatori dell’Asl per un controllo medico, attraversando la passerella pedonale che collega i Giardini Ravizza alla centralissima via Umberto I. Il freddo della notte aveva lasciato sul metallo delle grate una sottile lastra di ghiaccio, invisibile ma letale. Un solo passo di troppo, una perdita d’equilibrio, e in un attimo tutto è cambiato. Il corpo dell’anziano si è abbattuto violentemente al suolo, la testa colpita con forza, mentre la moglie e i passanti accorrevano con il fiato sospeso, con la speranza disperata che quel colpo non fosse fatale.
I soccorsi sono stati tempestivi. Il 118 ha trasportato Pierangelo al Policlinico di Monza in codice giallo, mentre la moglie lo seguiva con il cuore stretto dall’angoscia. I primi esami sembravano rassicuranti, ma il destino, ancora una volta, aveva altri piani. Un’emorragia cerebrale si è insinuata nel suo corpo silenziosa e implacabile. I medici hanno tentato il tutto per tutto: un delicatissimo intervento chirurgico per ridurre l’ematoma, la lotta contro il tempo, le mani esperte che provavano a salvarlo. Ma il fato era già segnato. Dopo giorni di speranze spezzate, il 31 gennaio Pierangelo De Muro si è spento, lasciando dietro di sé un vuoto immenso, un dolore che nessuna parola potrà mai lenire.

La comunità di Arcore si stringe ora intorno alla famiglia che con lui ha condiviso sorrisi, storie e momenti indimenticabili. Le sue parole, la sua gentilezza, il suo essere punto di riferimento rimangono sospesi nell’aria, come un’eco che non si spegne.
Di fronte a questa tragedia, il Comune di Arcore ha reagito con immediatezza. Il sindaco Maurizio Bono, appresa la notizia, ha disposto la chiusura del passaggio pedonale incriminato per evitare che simili drammi possano ripetersi.