Il posto fisso? No, grazie! Anche a Monza in Comune preferiscono il part time

Ingegneri, architetti e geometri sono merce rara, e quando il Comune di Monza bussa alla loro porta con un contratto, questi preferiscono restare legati alla libera professione.
Un tempo il posto fisso era il sogno di ogni lavoratore: stipendio garantito, ferie pagate, pensione sicura. Insomma, una vera pace dei sensi e non solo. Oggi, invece, sembra che gli uffici comunali, a Monza come nel resto d’Italia, stiano riscontrando delle difficolta a reperire un certo tipo di figure professionali a patto che non siano part time.
Il problema è semplice: ingegneri, architetti e geometri sono merce rara, e quando il Comune di Monza bussa alla loro porta con un contratto, questi preferiscono restare legati alla libera professione. Non per cattiveria, ma perché lo stipendio offerto dagli enti pubblici non è particolarmente accattivante.
Durante l’ultimo Consiglio comunale, Sergio Tiziano Visconti, consigliere della lista Pilotto Sindaco – Monza Attiva e Solidale, ha sollevato una questione cruciale: “Siamo sicuri che la riduzione del personale non rischi di compromettere la realizzazione degli ambiziosi progetti finanziati dal Pnrr?”.
Una domanda lecita, visto che tra il 2023 e il 2024 il Comune ha registrato un calo di circa 40 dipendenti, evidenziando una crescente difficoltà a trattenere e fidelizzare il personale.
A rassicurare sulla tenuta dei progetti è stato il vicesindaco e assessore al Bilancio, Egidio Longoni, che ha ammesso il problema, ma senza allarmismi: “Non ci saranno difficoltà a portare a termine gli interventi previsti, perché abbiamo un ufficio dedicato al Pnrr con professionisti a supporto degli uffici tecnici”.
Unico neo? Molti di questi esperti lavorano part-time, mantenendo in parallelo il loro impiego negli studi professionali.
Secondo le stime dell’Ifel (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale), a settembre 2024 nei Comuni italiani lavoravano 314.196 dipendenti, un numero che fa impressione se paragonato ai 479.233 del 2007. Un calo del 28,8%, che pesa come un macigno sulla macchina amministrativa. Un tempo il posto fisso era un sogno, oggi sembra un po’ meno. Gli stipendi non sono competitivi rispetto al settore privato, le assunzioni sono un’odissea tra concorsi e burocrazia, e il carico di lavoro a volte si fa sentire. Risultato? Gli ingegneri, i tecnici e i funzionari preferiscono cercare altrove.