Pedemontana, i comuni della Tratta C (ma non tutti) stanno ingaggiando gli esperti del traffico

La maggior parte dei Comuni ha già notificato la sua adesione all’incarico al Pim, Desio e Lissone si sono sfilati, Arcore è in attesa.
Tavoli tecnici in corso tra i comuni delle tratte B2 e C di Pedemontana: si parla di cantierizzazione e viabilità, ma il tempo stringe e l’intervento del centro studi sul traffico Pim si fa sempre più urgente. Di questo hanno parlato i primi cittadini della tratta C nella mattina di ieri, 11 febbraio, in un tavolo cui erano presenti anche esponenti della Provincia di Monza e Brianza oltre che dello stesso Pim, ovvero l’Associazione volontaria di Enti locali che svolge attività di supporto operativo e tecnico-scientifico nei confronti della Città metropolitana di Milano, della Provincia di Monza e della Brianza, del Comune di Milano e degli altri Comuni associati in materia di governo del territorio.
Sul piatto soprattutto le criticità viabilistiche che i cantieri di Pedemontana porteranno sui territori coinvolti. A dire il vero i cantieri sono partiti ufficialmente il 20 dicembre. Per questo molti sindaci della Tratta C premono perché si chiuda al più presto l’accordo con Pim. “Abbiamo incontrato al tavolo di ieri il referente Mauro Barzizza, esperto di pianificazione territoriale – ha riferito Sara Dossola, sindaca di Lesmo – personalmente ne ho avuto un’ottima impressione, una garanzia di conoscenza profonda e precisa della situazione. Affideremo al centro lo studio del materiale fornito da Pedemontana e il Pim lo analizzerà, dialogherà con i singoli Comuni per le situazioni specifiche e ci fornirà osservazioni e indicazioni per la gestione di questa materia così complessa”. Le risultanze verranno poi portate dai Comuni al Tavolo con Pedemontana. E’ chiaro, considerato che la cantierizzazione è in corso da settimane, che la rapidità nell’affidamento dell’incarico diventa essenziale. Potrebbe essere questione di giorni. La maggior parte dei Comuni ha già notificato la sua adesione, Desio e Lissone si sono sfilati, Arcore sarebbe in procinto di darla, associandosi con i comuni di Usmate e Camparada.
Sull’impatto viabilistico di Pedemontana in tratta C, commentava il comitato No Pedemontana di Lesmo nei giorni scorsi, dopo un confronto con i sindaci: “Particolarmente interessati sono gli snodi tra Peregallo e Gerno (rotonda Via Marconi e rotonda Yamaha) con passaggio di veicoli verso deposito terre di Biassono, mentre, per il deposito terre di Arcore, il progetto prevede 17.000 mezzi pesanti per senso di marcia/anno in entrata e 27.000 per senso di marcia in uscita dal deposito verso le cave. I mezzi probabilmente saranno traslati sulla pista di cantiere lungo la Trmi17 (la cosiddetta tangenzialina di Arcore) con sbocco sul viale delle Industrie (attuale rotonda della Begamina), come richiesto dal Sindaco di Arcore in modo da sgravare le vie cittadine (via Battisti e via per Arcore – Oreno). Questo eviterà anche il passaggio di mezzi pesanti sulla viabilità vimercatese”. Un obiettivo, quest’ultimo, che è ancora sulla carta e nel quale ripongono speranze forti il Comune di Arcore come anche quello di Vimercate.
Per risolvere i rompicapo del traffico legato ai cantieri di Pedemontana, si attende dunque che il Pim riceva ufficialmente l’incarico. La materia peraltro è tutt’altro che nuova per il centro studi. Proprio il Pim, un paio di anni fa, ha eseguito un’analisi trasportistica sulle diverse opzioni relative alla Tratta D, quella ancora da chiudere nell’iter burocratico. Definì la D Breve, ovvero l’opzione attualmente scelta da Pedemontana e Regione Lombardia, la meno efficace dal punto di vista dello snellimento del traffico. Il progetto, oggetto di una variante in corso sulla D Lunga, si ferma nel Vimercatese rinunciando all’allacciamento a Dalmine.