Dispersi sulla Grigna: la montagna si stringe nel silenzio, le ricerche continuano senza sosta

10 febbraio 2025 | 18:52
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Dispersi sulla Grigna: la montagna si stringe nel silenzio, le ricerche continuano senza sosta

Il gelo, il vento e il tempo che scorre inesorabile. Di Cristian Mauri e Paolo Bellazzi, entrambi classe 1976, residenti rispettivamente a Vimercate e Cambiago, due amici uniti dalla passione per la montagna, ancora nessuna traccia.

Il gelo, il vento e il tempo che scorre inesorabile. Di Cristian Mauri e Paolo Bellazzi, entrambi classe 1976, residenti rispettivamente a Vimercate e Cambiago, due amici uniti dalla passione per la montagna, ancora nessuna traccia. Sabato hanno raggiunto la vetta della Grignetta. Lo testimonia una foto scattata nel bivacco in cima, l’ultimo segno certo del loro passaggio. Poi il silenzio. Un vuoto che si fa sempre più pesante con il passare delle ore, mentre il buio e il gelo della notte di montagna avvolgono ogni cosa.

Le ricerche

Le squadre di soccorso sono al lavoro senza sosta. Elicotteri in volo, droni, squadre di terra pronte a sfidare le condizioni proibitive, ma finora il destino dei due alpinisti resta un mistero sospeso tra le rocce e la neve.

Nel primo pomeriggio gli elicotteri Drago dei Vigili del Fuoco e Volpe della Guardia di Finanza hanno sorvolato l’area con la speranza di scorgere un dettaglio, un’ombra, un segno di vita. Ma nulla. Solo il bianco immobile della montagna.

Adesso, è l’elicottero privato di Elitellina a provare un’altra via: il sistema Recco, una tecnologia in grado di rilevare riflettori passivi cuciti nelle giacche tecniche. Un dettaglio che potrebbe fare la differenza, perché uno dei due escursionisti pare ne avesse uno addosso. Se il segnale verrà captato, i soccorsi avranno finalmente una direzione certa.

Una corsa contro il tempo, mentre il meteo concede una tregua

Alle 14, un elicottero del 118 si è alzato in volo dal Bione, approfittando di un lieve miglioramento delle condizioni meteo. Anche la Guardia di Finanza sta tentando un nuovo sorvolo con il sistema IMSI Catcher, capace di agganciare eventuali segnali dai cellulari di Cristian e Paolo. Se il dispositivo riuscirà a intercettare un contatto, le squadre potranno farsi calare dall’elicottero nel punto esatto.

Intanto, ogni speranza si aggrappa a un riflesso, a un bip di un radar, a un’impronta. La montagna non perdona gli errori, ma chi la ama sa che a volte restituisce chi la rispetta.

Chi li conosce li descrive come esperti, preparati, abituati a rispettare la montagna. Non si sarebbero avventurati in un sentiero troppo pericoloso senza essere pronti.  Da sabato i loro cari vivono un incubo, con lo sguardo fisso sul cielo, sulle cime, sui telefoni in attesa di una notizia. Di una voce, di un segnale, di una speranza.