Tesori ritrovati: i Carabinieri riportano a casa due disegni di Giacomo Quarenghi

1 febbraio 2025 | 08:59
Share0
Tesori ritrovati: i Carabinieri riportano a casa due disegni di Giacomo Quarenghi
I disegni ritrovati

Un ritorno atteso da oltre un secolo

Dopo un lungo viaggio e un’indagine complessa, due preziosi disegni dell’architetto e pittore Giacomo Quarenghi sono finalmente tornati nella loro città d’origine, Bergamo. Grazie all’operato dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Monza, le due opere, trafugate e giunte fino a Londra, sono state restituite alla Biblioteca Civica “Angelo Mai”, che possiede la più vasta collezione al mondo di disegni e progetti del celebre artista bergamasco.

Il recupero dei disegni è stato celebrato proprio oggi, in occasione dell’inaugurazione dell’Atrio Scamozziano della storica biblioteca, un evento simbolico che sottolinea l’importanza della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.

disegni Giacomo Quarenghi ritrovati

L’indagine: la scoperta a Londra e il lavoro investigativo

Tutto ha avuto inizio nel 2017, in occasione del bicentenario della morte di Giacomo Quarenghi (1744-1817). Nel corso delle ricerche per ricostruire l’intero corpus delle sue opere, i funzionari della Biblioteca Angelo Mai hanno notato l’assenza di due disegni storici dagli archivi. Queste opere, realizzate nel XVIII secolo, rappresentano un candelabro disegnato a penna e inchiostro su carta oleata e particolari di colonne architettoniche a lapis.

Dopo approfondite verifiche, gli studiosi hanno individuato i due disegni nella collezione del Royal Institute of British Architects (RIBA) e nel Victoria and Albert Museum di Londra. Il dettaglio che ha permesso di riconoscerne la provenienza è stato un elemento inequivocabile: il timbro della Biblioteca Angelo Mai, ben visibile su entrambi i fogli.

Questa scoperta ha fatto ipotizzare un’uscita illecita dal territorio italiano. Di conseguenza, i Carabinieri del Nucleo TPC di Monza hanno avviato un’indagine per ricostruire le modalità con cui i disegni sono arrivati oltremanica e, soprattutto, per ottenerne la restituzione.

La battaglia legale e diplomatica per riportarli in Italia

La conferma dell’autenticità e della proprietà italiana dei disegni ha portato all’immediata segnalazione del caso alla Procura della Repubblica di Bergamo, che ha attivato i canali diplomatici necessari per il rimpatrio delle opere d’arte.

L’operazione ha coinvolto il Ministero della Cultura, il Comando Tutela Patrimonio Culturale di Roma e le autorità europee. Fondamentali sono state le direttive dell’Unione Europea a tutela del patrimonio culturale degli Stati membri, che hanno permesso di far valere il Codice dei Beni Culturali italiano per ottenere la restituzione dei disegni.

Nonostante l’uscita del Regno Unito dall’UE, la richiesta di rimpatrio è stata accolta grazie a trattati precedenti e all’operato delle autorità italiane. Infine, i disegni sono stati trasportati in Italia tramite spedizione diplomatica curata direttamente dai Carabinieri del Nucleo TPC di Monza, in collaborazione con i militari della sede TPC di Roma.

Un ritorno storico: i disegni di Quarenghi tornano a Bergamo

Dopo anni di assenza, oggi i due disegni sono finalmente tornati alla Biblioteca Angelo Mai, dove saranno nuovamente esposti e accessibili al pubblico.

Il recupero di queste opere non è solo un successo per la cultura bergamasca, ma un segnale forte dell’impegno italiano nella protezione del proprio patrimonio artistico. L’operazione dei Carabinieri TPC dimostra ancora una volta l’importanza della collaborazione tra istituzioni culturali, forze dell’ordine e diplomazia per contrastare il traffico illecito di opere d’arte.

“Oggi celebriamo il ritorno di due importanti testimonianze della creatività di Giacomo Quarenghi. Il loro recupero è il risultato di un lavoro minuzioso e della determinazione con cui il nostro Paese difende il proprio patrimonio culturale”, ha dichiarato un rappresentante del Ministero della Cultura durante la cerimonia di restituzione.

La Biblioteca Angelo Mai accoglie quindi due tasselli fondamentali della sua collezione, restituendo alla città di Bergamo un pezzo della sua storia artistica.

Un’operazione esemplare che conferma come la tutela del patrimonio culturale non sia solo un dovere, ma una missione che restituisce alla collettività il valore inestimabile della propria storia.