Tragedia Lorenzo Rovagnati: le ipotesi sull’elicottero precipitato

Sul posto, i carabinieri e i RIS stanno passando al setaccio ogni dettaglio. La scatola nera è stata sequestrata, così come i piani di volo.
La scena che si sono trovati davanti i primi soccorritori era da brividi: i rottami dell’elicottero sparsi nel fango di un campo alla periferia di Castelguelfo, nel Parmense, il velivolo schiantato quasi in verticale, e i corpi dei due piloti sbattuti fuori dalla cabina nell’impatto. Una tragedia che ha spezzato tre vite, tra cui quella di Lorenzo Rovagnati, 41 anni, amministratore delegato della celebre azienda di salumi con sede a Biassono.
Un volo mai decollato davvero ?
La scorsa notte, immersa nella fitta nebbia, il velivolo con a bordo Lorenzo Rovagnati, stando alle prime ricostruzioni ufficiose, avrebbe tentato il decollo dall’eliporto di famiglia, a circa 200 metri dal luogo dello schianto. Il pilota avrebbe cercato di portarsi sopra il banco di nebbia, puntando in alto per trovare visibilità. Ma qualcosa è andato storto.
Il velivolo, anziché stabilizzarsi, è precipitato improvvisamente. Non un atterraggio di emergenza, non una manovra disperata: una caduta libera, quasi in verticale, finita con un impatto devastante.
Le ipotesi al vaglio degli investigatori sono due. La prima: un guasto tecnico improvviso, forse all’elica di coda che avrebbe reso ingovernabile il velivolo. La seconda: un errore umano nel tentativo di uscire dalla nebbia, una quota troppo bassa, una traiettoria errata.
Sul posto, i carabinieri e i RIS stanno passando al setaccio ogni dettaglio. La scatola nera è stata sequestrata, così come i piani di volo. Gli specialisti dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo stanno analizzando il tracciato radar e i dati dell’elicottero per capire cosa sia accaduto negli ultimi, drammatici secondi prima dello schianto.