Una dedica “a fumetti” alla città di Meda sul muro delle Traversi

E’ Martina Follador, classe ’99, la vincitrice del contest Meda in Art: a fine marzo inizierà a realizzare il suo murales. Ma la medese, fumettista e illustratrice, è impegnata anche in altri progetti che legano il fumetto alla salute. Ve li raccontiamo nella nostra intervista
Meda. Sarà coloratissimo, inclusivo, e andrà a riqualificare il muro delle scuole medie Traversi di Meda, in viale Brianza. Una sorta di dedica a fumetti per la città di Meda, che verrà realizzata dalla giovane Martina Follador, classe 1999, vincitrice del concorso “Meda in Art“: un progetto artistico di circa 65 mq che andrà, non solo ad abbellire la città, ma anche a divulgare importanti messaggi sociali.
Per ora non si possono ancora fare spoiler sull’opera, ma Martina ci anticipa: “Ci saranno elementi caratteristici di Meda, come il Palio e la stazione, ma sarà anche un murales inclusivo che toccherà temi come quelli della gioventù e dello sport”.
Nonostante la giovane età, la medese ha le idee ben chiare su quello che andrà a realizzare. Non è per niente agitata, ma solo molto emozionata. D’altronde, il disegno fa parte di lei da sempre, fin da quando era piccolissima, e Martina Follador è riuscita a trasformare questa sua passione anche in un lavoro.
Noi di MBNews, ovviamente, l’abbiamo intervistata.

Intervista a Martina Follador, vincitrice del concorso “Meda in Art”
È la prima volta che lavori a un progetto del genere?
“A un murales da esterno sì. Avevo già provato a disegnare un murales per la cameretta di una bimba di Monza e avevo decorato delle vetrine a Milano, ma su un muro all’aperto non mi era ancora capitato”.
Sei agitata per il lavoro che ti aspetta?
“No, tutt’altro. Sono molto emozionata. Per me è una dedica alla mia città e voglio impegnarmi al massimo per realizzare un murales che possa emozionare e lasciare il segno”.
Di lavoro sei illustratrice e fumettista. Da dove è nata questa tua passione per il disegno?
“Io disegno da sempre, da quando ero piccolissima. Per me, pastelli e pennarelli hanno sempre avuto una grande attrattiva, più di altri giochi – ci racconta – i miei genitori ancora oggi, ironicamente, mi rimproverano di non aver mai toccato giochi costosi, come la casa delle bambole, perché ero troppo occupata a colorare”.
È una passione che ti ha trasmesso qualcuno della tua famiglia?
“I miei genitori sono falegnami, da loro sicuramente ho preso l’artigianalità. Zii e cugini, invece, sono molto portati per le attività sportive. Mia sorella Giulia è portata per la scrittura, anche lei ha vinto dei concorsi. Io sono l’unica ad avere questa vena artistica improntata sul disegno”.
Il fumetto anche in ambito sanitario: i progetti di Martina Follador
Prima di iniziare, saranno necessari alcuni lavori di manutenzione sul muro della scuola Traversi in viale Brianza e poi, tempo permettendo, dalla fine di marzo Martina Follador potrà iniziare a lavorare in solitaria al suo murales, in un luogo a lei caro: “In questa scuola ho studiato io, ma anche il mio papà”, ci dice.
Il murales, però, non è il suo unico progetto. La giovane medese è molto attiva anche sui social: con il suo profilo privato Lamartinadisegna, in cui condivide le sue esperienze e i suoi lavori, e con una pagina dedicata a una problematica specifica, quella della celiachia.
Come è nata la pagina Instagram “Disegni Senza Glutine”?
“Io soffro di celiachia da quando ho quattro anni, quindi ho creato questa pagina per condividere strisce o vignette a tema celiachia e per parlare di questo argomento anche ai più piccoli”.
Un tema che Martina aveva già affrontato nella sua tesi di laurea all’Università: “Avevo realizzato un fumetto, ‘Manuale di sopravvivenza per celiaci‘, che poi è stato acquistato dall’Associazione Italiana Celiachia – ci spiega – un fumetto rivolto ai ragazzi delle scuole medie e dei primi anni delle superiori. Un progetto che ho presentato a Dublino ad un congresso medico internazionale organizzato dal collettivo americano Graphic Medicine International. Spesso mi capita di essere invitata a parlare del fumetto in eventi come questo, recentemente sono stata anche al Casargo National Nutrition Summit sempre per il fumetto sulla celiachia e al Festival delle Medical Humanities“.

Non solo. La medese è attualmente impegnata in una collaborazione con due ricercatori dell’Università di Bologna, conosciuti proprio attraverso l’associazione Graphic Medicine Italia, a cui è iscritta da circa un anno e mezzo e che si occupa della promozione del fumetto in ambito sanitario.
“Stiamo lavorando a dei fumetti che possano tornare utili al personale sanitario come strumento di formazione, ma anche come ‘ponte’ tra medico e paziente – conclude – attraverso il fumetto si possono spiegare in maniera più semplice e chiara terapie, esami, malattie. A breve inizieremo un mini-corso sul fumetto in cui si disegna tutti insieme per un’ora e si impara a costruire un fumetto più o meno medico, si chiama Graphic Medicine Italia Live.”