Viveva in casa con 85 gatti: la straziante storia di 5 mici salvati da una “casa degli orrori”

2 febbraio 2025 | 16:00
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Viveva in casa con 85 gatti: la straziante storia di 5 mici salvati da una “casa degli orrori”

Dall’oscurità alla luce: una storia di speranza e rinascita

Per un gatto, entrare in un gattile significa spesso perdere la libertà. Ma per Alfa, Bravo, Charlie, Delta ed Echo, varcare la soglia del rifugio di Monza, alla fine dell’estate 2024, ha significato salvezza. Un approdo sicuro dopo un viaggio lungo e doloroso, una via d’uscita da un incubo che nessun essere vivente dovrebbe mai conoscere.

monza adozione gatti salvati

Loro sono solo cinque degli 85 gatti salvati da una “casa degli orrori” a Brescia. Un appartamento di appena 100 metri quadri, trasformato in una prigione soffocante, invasa dall’odore acre di urina e feci, sommersa da sporcizia e degrado. Un luogo dove il respiro era difficile, dove il buio era più che un’assenza di luce: era disperazione.

Le Guardie Zoofile dell’ENPA di Brescia, insieme all’ATS e alla Polizia Locale, hanno risposto a una segnalazione che si è rivelata provvidenziale. Hanno trovato una realtà oltre ogni immaginazione, tanto che persino gli operatori più esperti sono rimasti scioccati. Porte e finestre sigillate da strati di escrementi, corpi sofferenti che si muovevano nel buio, occhi spaventati abituati a vivere nell’ombra. Nel pieno del caldo torrido di agosto, quello spazio era diventato una trappola di sofferenza.

Il recupero degli animali è stato un’impresa logistica, sanitaria ed emotiva senza precedenti. E poi trovargli una sistemazione, un luogo che potesse restituirgli almeno una briciola di quella dignità che gli era stata negata per troppo tempo.

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Dal buio alla luce: il rifugio e la rinascita

Quando Alfa, Bravo, Charlie, Delta ed Echo sono arrivati al rifugio di Monza, il 30 agosto 2024, la loro vita ha finalmente iniziato a cambiare. Cinque maschi, tra i due e i quattro anni, ognuno con il proprio carattere, la propria storia, il proprio dolore.

Alfa e Charlie, probabilmente fratelli, hanno un morbido mantello grigio chiaro e occhi azzurri che raccontano ancora la paura del passato.
Bravo, bianco e rosso tigrato, con intensi occhi verde-giallo, osserva il mondo con diffidenza ma anche con una scintilla di curiosità.
Echo, un meraviglioso seal point, con il pelo color crema e beige e le estremità color cioccolato fondente, porta dentro di sé il peso di una vita di privazioni.
Delta, il classico europeo tigrato, è stato il più fortunato: ha già trovato una famiglia che lo ama.

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Dopo l’arrivo, i cinque “bresciani” hanno iniziato il loro cammino verso la rinascita. Ora condividono un box ampio, pulito, luminoso. Per la prima volta, hanno spazi sicuri, cibo sempre disponibile, lettiere pulite, tiragraffi, giochi. Per la prima volta, possono guardare fuori da una finestra e vedere il cielo senza sbarre di sporcizia a oscurarlo.

Ma le cicatrici del passato non scompaiono in un giorno. Nonostante siano nati in casa, non hanno mai vissuto veramente. Nessuna carezza, nessun contatto gentile, nessuna di quelle esperienze che trasformano un gatto in un compagno fiducioso dell’essere umano. Sono diffidenti, osservano con prudenza, si ritraggono. Eppure, nonostante tutto, non mordono, non graffiano, non odiano.

Hanno imparato che il mondo è stato crudele con loro, ma non per questo si sono arresi. E giorno dopo giorno, stanno imparando che può anche essere un posto bello. Stanno scoprendo il piacere di una carezza delicata, il divertimento di una “cannetta da pesca”, il calore di un rifugio che non è più una prigione.

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Adottare non è solo un atto d’amore: è una promessa di pazienza

Chi sceglie di accogliere un gatto sopravvissuto a una situazione di accumulo compulsivo deve sapere che l’amore non basta. Per quanto importante, non è sufficiente. Serve tempo, perché la fiducia non si costruisce in un giorno. Serve pazienza, perché ogni progresso è una conquista fragile. Serve sensibilità, perché questi gatti hanno imparato a difendersi dal mondo, e hanno bisogno di qualcuno che insegni loro che possono abbassare la guardia.

Adottare un gatto come Alfa, Bravo, Charlie o Echo significa offrirgli la possibilità di un riscatto, di una vita vera. Se pensi di essere pronto per questo impegno, puoi contattare il gattile di Monza scrivendo ad adozioni.gatti@enpamonza.it. Leggi la loro scheda qui: ENPA Monza – Adozioni.

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Una serata per comprendere il dramma dell’animal hoarding

Il fenomeno dell’animal hoarding, l’accumulo compulsivo di animali, è una realtà tanto diffusa quanto poco conosciuta. Per questo, nel mese di aprile 2025 (data da definire), ENPA Monza organizza un evento informativo presso il rifugio di via San Damiano.

Paola Viviani, presidente di ENPA Brescia e Guardia Zoofila, racconterà nei dettagli l’intervento di salvataggio di agosto e le sfide incontrate nel recupero degli 85 gatti.
Elena Selvagno, psicologa e volontaria ENPA, approfondirà il tema dell’animal hoarding come patologia riconosciuta, nota anche come Sindrome di Noè.
Saranno inoltre presenti volontarie di ENPA Brescia, testimoni dirette di quella giornata di salvataggio che ha cambiato per sempre la vita di questi animali.

Questa serata sarà un’opportunità preziosa per capire meglio un fenomeno drammatico e per sensibilizzare sull’importanza delle segnalazioni. Perché per ogni Alfa, Bravo, Charlie, Delta ed Echo salvato, ci sono ancora troppi animali intrappolati nell’ombra, in attesa che qualcuno li veda e li aiuti.