Boeri e Zucchi, stop ai concorsi pubblici: il Gip dispone l’interdizione

20 febbraio 2025 | 08:45
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Boeri e Zucchi, stop ai concorsi pubblici: il Gip dispone l’interdizione
Stefano Boeri

Gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi non potranno far parte di commissioni giudicatrici nei concorsi pubblici rispettivamente per un anno e otto mesi.

Milano – Gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi non potranno far parte di commissioni giudicatrici nei concorsi pubblici rispettivamente per un anno e otto mesi. Lo ha deciso il Gip di Milano Luigi Iannelli, respingendo però la richiesta della Procura di sottoporli agli arresti domiciliari. La misura interdittiva arriva nell’ambito dell’indagine per turbativa d’asta e falso legata al concorso per la progettazione della Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic). Secondo l’accusa, i due noti architetti non avrebbero dichiarato conflitti di interesse con il team vincitore del concorso, violando così le regole di trasparenza. Questo quanto si apprende dall’agenzia Ansa.

Le accuse e l’inchiesta

L’indagine, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, è coordinata dai pm Filippini, Serafini e Clerici e dall’aggiunta Tiziana Siciliano. Secondo gli inquirenti, Boeri e Zucchi avrebbero mantenuto rapporti accademici e professionali con alcuni membri della cordata vincitrice senza segnalarli, come previsto dalle normative sui concorsi pubblici.

Non solo: sarebbero emersi anche accordi preesistenti, documentati in alcune chat, per pilotare la gara, indetta dal Comune di Milano nel luglio 2022. Pier Paolo Tamburelli, progettista e terzo indagato, avrebbe avuto un ruolo chiave nella vicenda e, come Boeri, è stato interdetto per un anno da qualsiasi commissione di gara pubblica e dalla possibilità di stipulare contratti con la Pubblica Amministrazione.

La difesa: “Ha vinto il progetto migliore”

Nell’interrogatorio del 4 febbraio, Boeri e Zucchi hanno respinto ogni accusa, sostenendo che la valutazione fosse stata condotta in forma anonima e che non vi fossero favoritismi o accordi illeciti. I loro legali hanno sottolineato che le norme del concorso richiedevano di segnalare eventuali conflitti di interesse solo per rapporti economici in corso, escludendo quindi eventuali collegamenti passati o accademici.

I progetti di Boeri a Monza

Nonostante le vicende giudiziarie, Stefano Boeri rimane una figura centrale per lo sviluppo urbanistico di Monza. Sua infatti la firma per il restauro dell’Arengario di piazza Roma così come la riqualificazione dell’area dismessa tra le vie Foscolo, Pascoli e Pellico. Il progetto, ribattezzato “il Bosco Verticale di Monza,” prevede la costruzione di due edifici residenziali immersi in una vasta area verde, ponendo grande attenzione alla sostenibilità e al recupero urbano. La Giunta comunale ha recentemente approvato la variante al Programma Integrato d’Intervento, un passo fondamentale per portare avanti un’iniziativa inizialmente approvata nel 2015.

In Consiglio comunale l’assessore Marco Lamperti ha comunque precisato che gli accordi sono stati stipulati tra il Comune e lo studio dell’Archistar e che le vicende giudiziarie in corso non inficeranno sulla realizzazione del progetto pensato per il monumento di piazza Roma.