STMicroelectronics cede alla “pressione” e incontra il sindacato
12 febbraio 2025 | 12:42

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Fiom Cgil pronta a mobilitazioni importanti, Fim Cgil critica sulle competenze del management di STMicroelectronics. Entrambe: “il Governo intervenga”.
Fiom Cgil lo definisce il primo risultato della mobilitazione: STMicroelectronics ha convocato il sindacato. Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil Monza Brianza, firma un comunicato stampa che oggi, 12 febbraio, recita: “La Fiom CGIL ha portato avanti con determinazione la mobilitazione dei lavoratori di STMicroelectronics, ed è grazie alla nostra azione che l’azienda ha finalmente accettato il confronto con il sindacato convocando un incontro per il prossimo 20 febbraio. Non è un risultato casuale, ma il frutto della pressione costante che abbiamo esercitato, denunciando pubblicamente la mancanza di trasparenza e il rischio per l’occupazione”.
Un primo passo, insomma, perché ora la storia è tutta da scrivere e la situazione aziendale degli ultimi tempi della multinazionale di Agrate ha destato serie preoccupazioni sia sul piano dello sviluppo sia su quello occupazionale. Ne sono pienamente consapevoli i sindacati: “non basta aver ottenuto un incontro: pretendiamo risposte concrete e impegni vincolanti. La Fiom non accetterà decisioni unilaterali che penalizzino i lavoratori, né il disimpegno dall’Italia su tecnologie strategiche. Se l’azienda pensa di poterci concedere un confronto solo formale, si sbaglia di grosso: siamo pronti a rilanciare la mobilitazione con ancora più forza”, annuncia Occhiuto. Chiamato in causa poi anche il Governo che, per Fiom Cgil di Monza e Brianza, “non può più rimanere in silenzio: abbiamo chiesto un incontro, ma finora non è arrivata alcuna risposta. La politica industriale del settore e il futuro dei lavoratori non possono essere gestiti nell’ombra. Chiediamo con fermezza che il Governo si assuma le proprie responsabilità e convochi al più presto un tavolo con le parti sociali”. Il sindacato dichiara di essere pronto a portare la mobilitazione a un livello ancora più alto: “il futuro dei lavoratori di STMicroelectronics non si decide senza di loro, e noi non faremo un passo indietro”.
Fim Cisl su STMicroelectronics: “dubitiamo che questo management abbia competenze adeguate”
Sulla situazione di ST ancheFim Cislsi è mobilitata da tempo. Il coordinamento Stm della Fim Cisl, nei giorni scorsi, si è detto “fortemente preoccupato rispetto alla gestione industriale degli ultimi anni, il paventato obiettivo di crescita di fatturato fino i 20 miliardi di dollari di ricavi, prima previsto nel 2027 e poi rivisto al 2030, ad oggi ci appare decisamente irrealizzabile. Soprattutto se si confermasse il trend dei volumi del primo trimestre che porterebbe ad un fatturato annuo previsto tra i 10 e 11 miliardi di dollari”. Molto dura la critica: “In questi ultimi due anni le scelte industriali del Board non hanno solo provocato perdite agli azionisti, ma ben più grave stanno ricadendo anche sui 13.000 lavoratori di Stm in temine di una paventata riduzione del personale e forte preoccupazione sul futuro della stessa Stm. Urgente quindi un incontro con i Ministeri dove ribadiremo la necessità di difendere e tutelare al meglio un patrimonio industriale di eccellenza del nostro paese e dove sottolineeremo un concetto già manifestato in più occasioni anche nei confronti con l’azienda: dubitiamo che questo management abbia le competenze adeguate per strutturare e realizzare un piano industriale che in 5 anni dovrebbe raddoppiare il fatturato quando non è riuscito prevedere un calo di fatturato di 4 miliardi nell’arco di quattro mesi”.
Entrambi i sindacati concordano: il Governo deve intervenire.