Presunta corruzione a Usmate: il Comune chiede 676mila euro per danno di immagine

28 febbraio 2025 | 09:41
Share0
Presunta corruzione a Usmate: il Comune chiede 676mila euro per danno di immagine
Tribunale di Monza

Nel corso dell’udienza del 24 febbraio, il Comune di Usmate Velate è stato escluso dal procedimento penale in corso presso il Tribunale di Monza come responsabile civile per un caso di presunta corruzione.

Nel corso dell’udienza del 24 febbraio, il Comune di Usmate Velate è stato escluso come responsabile civile nel procedimento penale in corso presso il Tribunale di Monza, che vede coinvolto, tra gli altri, un ex dipendente comunale. Tuttavia, il Giudice ha confermato il ruolo dell’Amministrazione come parte civile, consentendole di avanzare una richiesta di risarcimento danni per 676.731 euro, cifra relativa sia al danno patrimoniale che al danno d’immagine subito a seguito della presunta corruzione.

La vicenda: il caso Verde Manara e le accuse

Il procedimento nasce dalla vendita di alcune porzioni immobiliari all’interno del complesso Verde Manara, di proprietà della società SGR EDILE Srl. Nel corso dell’udienza preliminare del 13 gennaio, il Giudice aveva accolto la richiesta di costituzione di parte civile da parte di alcuni promissari acquirenti, ritenendo che gli imputati potessero aver arrecato loro un danno.

Di conseguenza, gli stessi acquirenti avevano tentato di chiamare in causa anche il Comune di Usmate Velate e SGR EDILE Srl come responsabili civili, chiedendo un risarcimento diretto. L’eventuale condanna del Comune sarebbe stata basata su un principio di responsabilità oggettiva, indipendente da colpe dirette dell’Amministrazione. In questo caso, il Comune avrebbe poi potuto rivalersi sull’ex dipendente coinvolto.

L’esito dell’udienza: il Comune si difende e ottiene l’esclusione

Il 24 febbraio, il Giudice ha escluso il Comune di Usmate Velate dalla lista dei responsabili civili, accogliendo la tesi difensiva dell’Amministrazione. Questo significa che l’Ente non sarà obbligato a risarcire direttamente i promissari acquirenti per eventuali danni subiti.

Resta però confermata la costituzione del Comune come parte civile, con l’obiettivo di ottenere un risarcimento dai soggetti ritenuti colpevoli. La richiesta ammonta a 676.731 euro, somma che potrà essere ridefinita nel corso del processo in base agli sviluppi giudiziari.