Monza, aggressione in carcere: agente della Penitenziaria in ospedale

10 marzo 2025 | 09:03
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Monza, aggressione in carcere: agente della Penitenziaria in ospedale

Un nuovo episodio di violenza si è verificato all’interno della Casa Circondariale di Monza, dove un agente della Polizia Penitenziaria è stato aggredito da un detenuto già noto per precedenti episodi

Monza. Un nuovo episodio di violenza si è verificato all’interno della Casa Circondariale di Monza, dove un agente della Polizia Penitenziaria è stato aggredito da un detenuto già noto per precedenti episodi. L’agente ha riportato ferite tali da rendere necessario il trasporto in ospedale, con una prognosi di dieci giorni.

L’aggressione, avvenuta il 9 marzo, segue un altro episodio analogo verificatosi pochi giorni prima, che aveva visto coinvolto un altro assistente capo del Corpo, anch’egli costretto a ricorrere alle cure ospedaliere. Secondo il sindacato O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), questi episodi sarebbero ampiamente prevedibili e dunque evitabili, vista la pericolosità del detenuto autore delle aggressioni, già segnalato più volte per condotte violente.

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Aggressione nel carcere di Monza: agente ferito

Il sindacato O.S.A.P.P., attraverso una nota ufficiale, ha espresso il proprio sconcerto e indignazione.  “La domanda che ci poniamo è: come è possibile che un detenuto con un simile passato di violenza sia ancora collocato in regime di trattamento avanzato all’interno delle sezioni riservate ai collaboratori di giustizia?” – si legge nel comunicato del sindacato.

Chi è il detenuto coinvolto?

L’identità dell’aggressore non è stata resa nota, ma si tratta di un uomo con precedenti di violenza verso il personale penitenziario e altri detenuti. Il detenuto si trova nel circuito riservato ai collaboratori di giustizia-

Alla luce dei fatti, l’O.S.A.P.P. chiede con urgenza: “L’immediato trasferimento del detenuto in un altro istituto penitenziario, possibilmente fuori dal circuito dei collaboratori di giustizia. L’applicazione del regime dell’art. 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario, che prevede misure più rigide per detenuti con un alto livello di pericolosità. Un intervento deciso da parte dell’Amministrazione Penitenziaria, per garantire maggiore sicurezza agli agenti e prevenire ulteriori aggressioni”.

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