Monza, trent’anni di area Ex Singer: qui la manifattura è ancora centrale!

1 marzo 2025 | 18:16
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Monza, trent’anni di area Ex Singer: qui la manifattura è ancora centrale!

Presso la sede di APA Confartigianato Imprese si è celebrato il recupero di un sito produttivo che oggi ospita 55 aziende e oltre 600 lavoratori. Un esempio per la rigenerazione urbana di altre aree dismesse.

Monza. Il filo che collega il passato, il presente e il futuro nella vita di ognuno di noi è quasi sempre invisibile e spesso diventa comprensibile soltanto dopo una riflessione a posteriori. Ma, a volte, come nel caso dell’area Ex Singer a Monza, questo filo è incredibilmente chiaro sotto gli occhi di tutti. E a 30 anni dal percorso di riqualificazione di questo importante sito dove fino al 1990 si producevano macchine da cucire, le trasformazioni che lo hanno reso l’attuale area Stucchi restituiscono un luogo rinnovato, ma capace di non perdere il suo ruolo di luogo fondamentale nel tessuto della manifattura locale.

Una storia di successo, celebrata ieri, 28 febbraio, con un evento organizzato da APA Confartigianato Imprese Milano Monzae Brianza e Assolombarda presso la sede dell’associazione imprenditoriale degli artigiani, proprio nel cuore dell’area Ex Singer, che ha saputo guardare avanti conservando le proprie radici. E può essere un esempio virtuoso per la rigenerazione urbana delle numerose aree dismesse ancora presenti a Monza.

Ex Singer

L’EVENTO

Cuore dell’evento, promosso da BrianzAcque e Axpo Group, che ha festeggiato i 30 anni dalla riqualificazione del sito produttivo un tempo dedicato alle macchine da cucire, oggi invece occupato da 55 imprese, attive nei settori della manifattura, dell’artigianato, dei servizi e del commercio, in grado di dare lavoro ad oltre 600 persone, è stato un documentario con le testimonianze di alcuni dei protagonisti di un percorso entusiasmante.

A partire dalle Associazioni di categoria Artigiani e Industriali di Monza e Brianza e dal Comune di Monza. Che, con sguardo lungimirante, furono il motore di un meccanismo capace, grazie al contributo in conto capitale della Regione Lombardia, al cospicuo finanziamento della Banca popolare di Milano e agli incentivi legislativi, di unire esigenze diverse in un unico obiettivo.

LA STORIA

La trasformazione dell’area Ex Singer, che era divenuta proprietà della Fael srl dopo l’abbandono della storica azienda americana di macchine da cucire, attraversa varie tappe prima di arrivare a realizzare uno dei maggiori poli industriali e artigiani monzesi.

Nel corso di un intenso 1994 prima il 21 febbraio venne sottoscritto un Protocollo d’intesa per “esaminare la fattibilità del progetto di ristrutturazione dell’area Ex Singer” tra Assindustria, Unione Artigiani Monza, Cgil, Cisl, Uil Brianza. Quindi il 29 aprile il Comune di Monza definì con le associazioni di categoria un verbale di accordo anche sul prezzo di acquisto definitivo di area e capannoni (circa 24 miliardi di lire).

Ex Singer

Il 5 settembre del 1994 nacque il Consorzio Monzese Sviluppo Artigianato Industria che si fece poi carico della gestione di tutto il processo di trasformazione dell’area Ex Singer. Con le carte in regola, dal punto di vista burocratico e finanziario, nel 1995 partirono i lavori di un cantiere che, oltre ad un nuovo corpo di fabbrica, ha suddiviso il capannone storico in tre unità autonome, creando due corridoi carrai est-ovest per ragioni di accessibilità ai nuovi lotti e di sicurezza antincendio.

LE TESTIMONIANZE

Nel documentario proiettato nel corso dell’evento presso la sede di APA Confartigianato Imprese Milano Monza e Brianza il racconto di chi 30 anni fa c’era ed è stato tra i protagonisti di un’operazione occupazionale, sociale, culturale e urbanistico-ambientale è emozionante e coinvolgente.

“Il recupero dell’area industriale dimessa Ex Singer è stata un’avventura interessante e innovativa nel panorama monzese degli anni Novanta” spiega Sandro Salmoiraghi, Vice Presidente del Consorzio Monzese Sviluppo Artigianato Industria e titolare di una delle prime aziende che, insieme allo Scatolificio Gariboldi e alla Bertuzzi si è insediata nel rinnovato sito produttivo.

Ex Singer

“L’operazione di recupero produttivo dell’area dismessa ex Singer è stata favorita dal grande entusiasmo delle aziende, tanto che i lotti produttivi andarono a ruba” ricorda Dario Visconti, Presidente del Consorzio Monzese Sviluppo Artigianato Industria e 30 anni fa guida degli artigiani di Monza e Brianza. “Si è creato un volano di lavoro e valori attuali di 40 milioni di euro – continua – l’iniziativa di recupero si è chiusa dopo dieci anni senza lasciare debiti o strascichi”.

I COMMENTI

Il valore della trasformazione dell’area Ex Singer in un’ottica produttiva orientata alla manifattura va al di là dell’aspetto puramente economico. “Le scelte fatte 30 anni fa hanno permesso di tramandare idee e competenze e costituiscono, quindi, anche un fatto culturale – afferma il sindaco di Monza, Paolo Pilotto, che all’inizio degli anni Novanta era un consigliere comunale di opposizione – le idee di impresa, che in questo caso hanno guardato al passato per leggere il presente e immaginare il futuro, consentono ad una comunità di riconoscersi individuando un senso comune“.

Ex SingerGiovanni Mantegazza

“La storia dell’area Ex Singer è un esempio di visione, coraggio e collaborazione tra imprese, istituzioni e territorio – afferma Giovanni Mantegazza, Presidente di APA Confartigianato Imprese Milano Monza e Brianza – Stucchi 64 oggi è un centro pulsante che testimonia come si possa rigenerare senza snaturare, creando valore per chi lo vive e ci lavora”.

Concetti condivisi in pieno da Giovanni Caimi, Presidente della sede di Monza e Brianza di Assolombarda. “Le imprese di Monza e della Brianza sono un mix ben riuscito di tradizione, artigianalità e tecnologia d’avanguardia – sostiene – nella riqualificazione dell’area Ex Singer hanno dimostrato di avere valori, competenze e abilità che vanno oltre il saper produrre all’ombra dei campanili cose che piacciono al mondo”.

Ex SingerGiovanni Caimi

UNO SGUARDO SUL FUTURO

L’esperienza dell’attuale area Stucchi dimostra che la manifattura può ancora avere un ruolo centrale nelle città ed integrarsi nel tessuto urbano generando sviluppo. Ma la sfida intrapresa 30 anni fa, anche se ha già segnato tanti successi, ha bisogno di continuare a vincere nelle scelte che si stanno facendo nell’ottica di una visione in prospettiva.

“Oggi le città nel mondo, che raccolgono il 55% della popolazione e producono l’80% del Pil globale, ma anche il 75% dell’anidride carbonica, sono un beneficio e un costo” afferma l’architetta e giornalista Silvia Botti nel corso della tavola rotonda, moderata da Paolo Manfredi dell’Istituto Gatti, che ha chiuso l’evento in APA Confartigianato Imprese. “La rigenerazione urbana non può più essere solo un mix di servizi, residenziale e commercio – continua – deve salvaguardare la produzione, che significa tutelare il ceto medio“.

Ex SingerPaolo Pilotto

LE OPPORTUNITA’

Ecco perché anche il futuro dell’area Stucchi deve accogliere le sfide della sostenibilità, della demografia, della co-partecipazione tra produttività e digitalizzazione. “Con Apa Confartigianato ci stiamo facendo promotori di un progetto che può mettere insieme le aziende del “condominio” Stucchi 64 per diventare produttori e consumatori di energia attraverso il fotovoltaico – annuncia Vincenzo Piscopo, Manager di Axpo Energy Solution Italia – è questo il modo per coniugare risparmio energetico, transizione ecologica e competitività delle imprese“.

Si tratta, insomma, di trasformare le incombenti criticità dovute al cambiamento climatico e alle tensioni geo-politiche in opportunità. “Viviamo in una delle aree più urbanizzate d’Italia, ma ci sono anche tanti spazi verdi che possono essere valorizzati come luoghi di raccolta d’acqua e di socializzazione come stiamo facendo con i nostri Parchi dell’acqua” spiega Enrico Boerci, Presidente e Amministratore Delegato di BrianzAcque, che ha un magazzino nell’area Stucchi 64 e, in ottica green, sta procedendo all’adeguamento del depuratore di San Rocco a Monza.

Ex Singer

In sfide così complesse come quelle che stiamo affrontando il ruolo delle istituzioni non può venir meno. “La trasformazione dell’area Ex Singer dimostra che si possono tenere insieme nel governo del territorio la transizione ecologica, la tenuta sociale e le garanzia di mantenere la produzione” afferma l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Monza, Marco Lamperti. Che sulla rigenerazione di altre aree dismesse presenti in città è fiducioso. “C’è la volontà da parte nostra e dell’imprenditoria – spiega – abbiamo idee precise su quali aree non centrali di Monza potremmo attuare una rigenerazione, ma ci vogliono gli strumenti giusti. Per questo stiamo facendo una variante al PGT (Piano Governo del Territorio)“.