Besana dice no al drappo dell’ANPI. Corbetta: “braccio armato dell’estrema sinistra”

Una richiesta fatta dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia a diversi comuni della Brianza per celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dalla dittatura nazifascista. In consiglio comunale a Besana però si è accesa la polemica
Besana. Un drappo di colore amaranto per ricordare l’ottantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dalla dittatura nazifascista. È la richiesta inviata dall’ANPI, nel mese di gennaio, a diversi comuni della Brianza affinché venga affisso sui palazzi comunali in occasione del 25 aprile. Il Comune di Besana dice no e respinge, nell’ultimo consiglio comunale del 17 marzo, la mozione del centrosinistra che chiedeva al sindaco Emanuele Pozzoli di rivedere la propria decisione.
No al drappo dell’ANPI, il sindaco Pozzoli: “Il 25 aprile deve essere di tutti”
Rimane fermo sulla propria decisione il sindaco Emanuele Pozzoli, che spiega: “L’ANPI troppo spesso prende posizioni politiche, anche forti. È un simbolo che divide – dice – io sono il sindaco di tutti. Ogni anno, alla manifestazione di Milano per il 25 aprile, sfila il gonfalone di Besana in Brianza, che rappresenta tutti, così come dal Municipio sventola il tricolore, in cui ognuno di noi si riconosce”.
Alessandro Corbetta: “L’ANPI non è un’associazione ma un gruppo politico”
Decisamente contrario alla mozione presentata in consiglio comunale da Paolo Gasperetti, capogruppo di Besana per Tutti, è il consigliere Alessandro Corbetta (Lega): “Un conto è lavorare per una memoria collettiva, un conto è diventare un braccio armato della sinistra, estrema oserei dire – commenta – il sindaco Pozzoli non ha fatto bene a rifiutare la richiesta, di più. L’ANPI con i partigiani, quelli veri, quelli che hanno combattuto contro le forze nazifasciste, non c’entra nulla”.
Alessandro Corbetta, consigliere e Emanuele Pozzoli, sindaco
Alle dichiarazioni di Corbetta arriva la replica di Sergio Cazzaniga: “La scelta del sindaco è politica e le parole del consigliere Corbetta lo confermano. Allora sarebbe stato più giusto dire che si rifiutava l’affissione del drappo perché si considera l’ANPI un gruppo politico di estrema sinistra – e conclude – e comunque, nel file inviato ai comuni, non mi risulta che sul manifesto ci sia il logo dell’ANPI”.
La lettera dei giovani di Besana4Future
Sulla questione si sono espressi anche i giovani del gruppo politico Besana4Future, della coalizione di centrosinistra insieme a PD e Besana per Tutti: “Non riusciamo a comprendere le motivazioni, rimaniamo attoniti ed esterrefatti” – recita la lettera letta da Gasperetti in aula, in assenza dei membri di Besana4Future. “In un momento come questo, in cui purtroppo non si può più dire che il fascismo sia un ricordo lontano, è importante valorizzare i simboli che confermano l’antifascismo come pilastro del nostro Paese. La Festa della Liberazione non dovrebbe creare nessuna frattura, non è un tema di sinistra né di destra, è un tema nazionale per cui tutti coloro che si identificano come sostenitori della democrazia dovrebbero ricordare con orgoglio.
Vorremmo quindi porre una domanda al sindaco Pozzoli: per quale motivo non vuole commemorare il giorno di una festa nazionale come la Festa della Liberazione? In quali principi non si ritrova? Cosa la infastidisce di questa commemorazione? Rappresenta qualcosa in cui non crede? Se così fosse, in cosa crede?”.
L’assenza dei giovani in consiglio comunale ha irritato la consigliera Roberta Carena (Lega): “Una lettera che è frutto di un loro film mentale – dice – se i giovani si fossero presentati in consiglio, avrebbero sentito la risposta del sindaco”.