Besana, Iftar annullato. Don Antonio spiega il dietrofront dell’oratorio

Noi di MBNews abbiamo parlato con Don Antonio, referente dell’oratorio di Calò a Besana in Brianza
Besana. L’Iftar, cioè la festa di interruzione del digiuno in vista della fine del Ramadan, organizzata dall’Associazione La Pace di Renate, è stato annullato a soli quattro giorni dalla data fissata. Era previsto per il 24 marzo all’oratorio di Calò, a Besana in Brianza. Una decisione che ha lasciato con l’amaro in bocca gli organizzatori. Oltre 400 gli iscritti all’evento e, attualmente, nessun’altra data o location è stata comunicata. Perché l’oratorio ha fatto dietrofront? Noi di MBNews abbiamo parlato con Don Antonio, referente dell’oratorio, che ci ha spiegato le sue motivazioni: “Tutto è nato da una mia leggerezza”.
Besana Iftar annullato: Don Antonio spiega il dietrofront dell’oratorio
Lo scorso anno gli organizzatori dell’Associazione La Pace si erano appoggiati all’oratorio di Renate con il benestare di Don Claudio. Quest’anno la scelta è ricaduta su quello di Calò, a Besana in Brianza. Colpa delle polemiche dello scorso anno? Anche. Ma il motivo principale del cambio location è dovuto, come ci hanno spiegato, al maltempo: “Avevamo bisogno di un posto con sale al chiuso”. Queste le parole di Taidi Mohamed, referente. L’evento era dunque in programma per il 24 marzo, ma questa mattina, giovedì 20, l’oratorio ha avvisato gli organizzatori che la sala non era più disponibile.
“C’è stato un primo contatto indiretto tra me, la persona che si occupa di gestire gli eventi in oratorio, laica, e una besanese di Calò di religione musulmana che si è fatta portavoce dell’Associazione La Pace – ci spiega Don Antonio –. Le prime date chieste per l’evento non andavano bene: in alcune l’oratorio era già occupato, e un’altra data coincideva con il venerdì di Quaresima. Quindi era rimasto tutto in sospeso”.
A questo primo incontro ne è seguito un altro. “Uno dei referenti poi si è rivolto direttamente alla persona incaricata degli eventi in oratorio proponendo la data del 24 marzo ed è stata fissata – continua –. L’ultimo incontro che ho avuto con uno dei membri dell’Associazione La Pace risale al 17 marzo. Il giorno seguente c’è stata una riunione di sacerdoti in cui ho avuto occasione di parlare con il responsabile diocesano che si occupa proprio del dialogo interreligioso”.
No all’Iftar, ecco il motivo
“La procedura corretta da seguire sarebbe questa: l’Associazione dovrebbe prima sentire il Comune di riferimento per chiedere spazi idonei e neutri per il proprio evento – spiega Don Antonio –. Dopodiché, se il Comune non mette nulla a disposizione, è possibile fare riferimento agli oratori di paese, che possono concedere spazi esterni, evitando che vengano svolti riti religiosi. Dato che non tutti i cittadini, religiosi e non, hanno la stessa sensibilità, dalla Curia mi è stato spiegato che eventi di questo tipo vanno comunicati con largo anticipo alla cittadinanza, per dare a tutti modo di comprendere. In questo caso è stato fatto tutto un po’ di corsa. Ho ritenuto opportuno, quindi, chiamare gli organizzatori e annullare la disponibilità dell’oratorio. È stato un mio atto di leggerezza, lo riconosco”.
E conclude: “Alla fine di una lunga telefonata di chiarimento, ci siamo lasciati bene! Senza escludere la possibilità di poter organizzare in futuro qualcosa insieme, potendola preparare per tempo”.