In Borgwarner System 39 licenziamenti, anche sul sito di Arcore

19 marzo 2025 | 16:56
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In Borgwarner System 39 licenziamenti, anche sul sito di Arcore

Fim e Fiom sul caso Borgwarner: “ancora una volta sono i lavoratori a pagare scelte sbagliate delle multinazionali nel nostro Paese”.

Brutta aria ad Arcore sulla Borgwarner Morse System Italy: avviata la procedura per 39 licenziamenti collettivi. E i sindacati commentano: “ancora una volta sono i lavoratori a pagare scelte sbagliate delle multinazionali nel nostro paese”. È stata una doccia gelata, la comunicazione dell’avvio di una procedura di licenziamenti collettivi per 39 lavoratrici e lavoratori della Borgwarner Morse System Italy con quartier generale ad Arcore.

Borgwarner che nello stabilimento di Arcore produce catene di distribuzione per autoveicoli, nell’ aprile del 2024 ha incorporato attraverso una cessione di ramo d’azienda da Borgwarner System Lugo (Ra) 34 dipendenti da destinare all’attività di ricerca e sviluppo delle colonnine di ricarica per le auto elettriche e controllers e inverters per i carica batteria, attività di transizione verso il mercato dell’elettrico e che doveva permettere di sviluppare e lanciare il prodotto sui mercati internazionali.

Chi è coinvolto dai licenziamenti in Borgwarner

I licenziamenti vedono coinvolti i 27 tecnici e ingegneri impiegati negli uffici e laboratori di ricerca e sviluppo di Imola e 12 della sede di Arcore, che nel giro di 8 mesi sono passati da start up di transizione, con tanto di investimenti e progetti in fase di avvio e in corso ad esuberi!
La multinazionale ha infatti dichiarato la chiusura delle attività a causa della contrazione del mercato e di una forte competizione tecnologiche dei concorrenti su queste tecnologie.
Fiom Imola, Fiom Monza e Brianza, Fim Mb e Lecco, insieme alle RSU del sito di Arcore, hanno chiesto da subito il ritiro della procedura di licenziamento e l’apertura di un confronto per salvaguardare i livelli occupazionali e per fare sì che non siano ancora una volta i lavoratori a pagare scelte sbagliate di una multinazionale.
La trattativa è in corso. Ad oggi le proposte di ricollocazione interna riguardano solo alcuni lavoratori e non sempre coerenti con la loro professionalità e si collocano in un clima di totale sfiducia nei confronti di un’azienda in sei mesi è passata da avviare un attività presentandola come il futuro alla cessazione, ci sono lavoratori che si sono trasferiti da Imola ad Arcore, altri hanno lasciato posti di lavoro a tempo indeterminato per seguire il progetti di Borgwarner e trovarsi qualche mese dopo senza lavoro.

I sindacati sul caso Borgwarner: “Tutto questo è inaccettabile”!

“La preoccupazione nei confronti di un’azienda che dopo pochi mesi cambia idea sulle sue scelte strategiche e di business, non fa stare tranquilli nessuno dei suoi dipendenti – dicono Fim e Fiom -a partire da quelli coinvolti nella procedura che stanno prendendo in considerazione l’accettazione di un licenziamento incentivato per trovare soluzioni esterne a Borgwarner, ma a oggi la proposta è insufficiente, non dà quella tranquillità e tempo sufficienti per poter cercare una nuova occupazione in un momento di crisi generalizzato”.
Il 19 marzo è previsto un nuovo incontro con l’azienda e in assenza di passi avanti nella trattativa, le Organizzazioni Sindacali annunciano di voler mettere in campo tutte le iniziative di mobilitazione utili per trovare una soluzione dignitosa ai licenziamenti generati dalle scelte sbagliate di Borgwarner, “a partire dalle 4 ore di sciopero proclamate per le attività coinvolte nella chiusura in concomitanza dell’incontro del 19 marzo per il proseguo della trattativa ed a supporto delle richieste delle lavoratrici e dei lavoratori. In caso di risposte negative da parte dell’azienda saranno messe in campo ulteriori iniziative di mobilitazione”.