Calcio Monza, un copione già visto: squadra sempre più giù

Troppo debole questo Monza per rivaleggiare con il Torino. I biancorossi perdono un’altra sfida, precipitando senza freni in classifica. Ma i soli ad esserne preoccupati sembrano il tecnico Alessandro Nesta, qualche giocatore ed i tifosi…
Troppo fragile l’attuale Calcio Monza per rivaleggiare con il Torino. Squadra leggera, priva di valori tecnici di rilievo, fiaccata nello spirito per non dire umiliata, vista la spirale negativa di risultati e il clima surreale – almeno verso l’esterno – in cui questa situazione matura. Mister Alessandro Nesta è l’unico volto dell’attuale 1912: che il suo compito sportivo fosse quasi impossibile era manifesto, ma l’esposizione come unico rappresentante della società di Via Ragazzi del ’99 è quantomeno ingeneroso, se non proprio ingiusto.
La partita
Nonostante le temperature in rialzo, contro il Torino mister Nesta indossa cappotto e accessori invernali: obiettivo neanche troppo nascosto – e probabilmente unico conseguibile – è scongiurare altre imbarcate sul modello delle trasferte romane.
Il “modello invernale” regge per quasi un tempo, con la complicità di un Torino lento e svogliato che tiene bassi i giri del motore e si divora una rete con Walukiewicz. Le statistiche registrano un tiro di Keita e un’altra bella iniziativa del numero 17, ma davvero poco altro. Ganvoula, isolatissimo, prova a far valere il fisico, ma sbaglia tutto quello che può in fase di appoggio. La giovane, inedita ed eterogenea medianasoffre non appena salta una copertura o cresce il ritmo: Zeroli mostra qualche spunto, ma non ha la continuità per competere a questo livello, Bianco si danna l’anima ma senza incidere mai, Birindelli è il più diligente ma il meno a suo agio in quella mattonella.
Copione già visto
Come prevedibile, la resa è solo questione di tempo: al 41’ pasticcio di Bianco, Torino lesto a ripartire sull’asse Vlasic-Lazaro per poi concludere con l’inserimento vincente di Elmas. Vantaggio ospiti e, dagli spalti, la sensazione è cruda: partita conclusa.
Nesta sfoglia una margherita con pochi e rinsecchiti petali: dentro Mota e Urbanski per Ganvoula e Birindelli. Passano 10’ e Palacios spegne le già remote speranze di rimonta: intervento folle in area che diventa un appoggio elementare per Casadei. Il 22 granata – vanamente inseguito nel mercato di gennaio da un Galliani “senza portafogli”– ringrazia e timbra il raddoppio con la sua prima firma con i piemontesi.
Seguono 30’ scarsi dai ritmi ancor più bassi, in uno scenario in cui il rapporto di forze in campo non è mai messo in discussione.
Uomo solo
Alessandro Nesta ha il grande merito di esporsi: “La squadra per me oggi si è un po’ ripresa, ritrovata dopo la sconfitta di Roma” – ha dichiarato in sala stampa – ” A prescindere dal risultato, se giochiamo, se stiamo in partita come abbiamo fatto oggi, io resterò qua fino all’ultima giornata, anche se imbarchiamo acqua. Ho fatto i complimenti ai ragazzi oggi per l’atteggiamento. Sicuramente ci manca qualcosa, se siamo in questa situazione…”
Tutto vero e condivisibile, anche se l’impressione è che il piccolo passo avanti post Roma sia comunqune insufficiente per provare a raggranellare qualche altro punto da qui a fine torneo.
Quali aggettivi?
Sconfitta numero 17 su 27 partite di campionato, la nona all’ U-Power Stadium, ormai terra di conquista, l’ottava nelle ultime nove. In mezzo a queste statistiche sportivamente drammatiche, ci sono solo due elementi positivi: il primo è rappresentato dal tifobiancorosso, con la Curva Pieri che ha salutato cantando la squadra a fine match, il secondo è che manca una partita in meno al termine di una stagione che galleggia tra il grottesco e il vergognoso.
Il Calcio Monza si candida a riscrivere diversi record negativi della Serie A. A tutta evidenza, all’attuale proprietà va bene così…
Credit: E-Mage Studio