Elezioni: c’è la data per le Comunali e referendum. A Desio si vota per il nuovo sindaco

In Brianza alle elezioni comunali di primavera si vota a Desio. Anche se i nomi dei candidati non ci sono ancora, partiti e liste stanno cercando di definire alleanze e programmi.
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto elezioni che consentirà di votare in due giorni :domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Questo già dalla prossima tornata di elezioni amministrative. La data per il primo turno delle comunali è stata fissata per il 25 e 26 maggio, mentre i ballottaggi per il 8, 9 giugno. In Brianza sono chiamati alle urne solo i cittadini del Comune di Desio, attualmente commissariato dopo le dimissioni in massa che a inizio gennaio avevano portato alla caduta il sindaco, Simone Gargiulo. Nelle date dei ballottaggi è fissato anche l’Election Day con i cinque referendum, quattro promossi dalla Cgil in materia di lavoro e uno da +Europa e Radicali.
DESIO AL VOTO
A Desio intanto c’è fermento, anche se i nomi dei candidati non ci sono ancora. Partiti e liste stanno cercando di definire alleanze e programmi. Ora che la data delle elezioni è stata fissata, potrebbe esserci un’accelerazione, con novità in vista, sia dal fronte del centrodestra che del centrosinistra.
Nel centrosinistra, gli occhi sono puntati sul nuovo Polo Civico, che si è presentato ufficialmente un paio di settimane fa, formato da tre liste civiche: Desio Libera, Desio Viva e la neonata Insieme Per Desio 2025. Nel Polo Civico sono entrati anche ex esponenti della precedente amministrazione di centrodestra, l’ex presidente del consiglio comunale Fabio Arosio e l’ex consigliere di Fratelli d’Italia Andrea Cantù e gli ex consiglieri della lista Per Desio Luca Rampi e Davide Parravicini, che con le loro dimissioni hanno fatto cadere la giunta Gargiulo. Tra i principali promotori, Giorgio Gerosa, ex segretario ed ex assessore del Pd, che ora fa parte della lista civica Desio Libera. Col Polo Civico sta dialogando il Pd, aperto all’idea di un “campo largo” come ha detto l’ex vicesindaca Jennifer Moro qualche settimana fa. Nella stessa coalizione potrebbe entrare anche la lista della Sinistra per Desio, già alleata alle precedenti elezioni. Oltre al confronto sul programma elettorale, liste e partiti stanno riflettendo sul nome del candidato sindaco e non è scontato che sia un esponente del Pd. A correre per la poltrona di sindaco, questa volta, potrebbe essere un “civico” , rappresentante di una delle liste civiche.
Anche nel centrodestra sono in corso prove di alleanza. Dopo la caduta della giunta Gargiulo, avvenuta con le dimissioni anche di una parte dell’allora maggioranza. Come ha detto fin da subito il segretario regionale e senatore della Lega Massimiliano Romeo, l’alleanza si potrebbe ricomporre. E a questo starebbero puntando gli esponenti del centrodestra desiano. La sezione cittadina di Fratelli d’Italia nel frattempo è stata commissariata. Da capire se nella coalizione entrerà anche Forza Italia, partito di cui ora fa parte l’ex sindaco Simone Gargiulo. La situazione è complessa. Intanto la Lega fa campagna elettorale presentandosi ai cittadini col suo gazebo in piazza e pubblicando post e video sui social per ricordare ai desiani il suo impegno durante i 3 anni di governo della città. Dal Carroccio potrebbe arrivare il nome del candidato sindaco, come quello dell’ex vicesindaco Andrea Villa o dell’ex assessora Martina Cambiaghi. Oppure anche per il centrodestra il candidato potrebbe essere un rappresentante della società civile: circola il nome di Giuseppe Galli, avvocato, impegnato nella protezione civile e in altre associazioni del territorio.
I REFERNDUM
I promotori dei referendum, Riccardo Magi (segretario +Europa) e Maurizio Landini (segretario Cgil), avevano chiesto di votare nel mese di maggio. L’intenzione era di evitare l’effetto ‘fuga’ per le vacanze con la chiusura delle scuole. I referendum saranno validi solamente se andrà a votare il 50% più uno degli aventi diritto.
L’8 e 9 giugno si voterà quindi in tutta Italia per i 5 quesiti referendari abrogativi per i quali sono state raccolte le firme necessarie (almeno 500mila) e che hanno passato il vaglio della Corte costituzionale.
I cittadini saranno chiamati ad esprimersi su 5 temi: uno su l’acquisizione della cittadinanza italiana, mentre gli altri 4 hanno per tema il lavoro.
Il referendum sulla cittadinanza – promosso da Più Europa insieme a vari altri partiti e associazioni – propone di dimezzare da 10 a 5 anni il tempo di residenza legale in Italia per chiedere la concessione della cittadinanza italiana, ripristinando quindi la tempistica rimasta in vigore dal 1865 al 1992. Gli altri requisiti (tra cui la conoscenza della lingua, il possesso di un certo reddito, la fedina penale pulita e altro) non vengono modificati.
Gli altri 4 referendum sul lavoro sono stati promossi dalla Cgil. Il primo chiede l’abolizione dei licenziamenti del contratto “a tutele crescenti” previsto dal Jobs Act e in particolare il fatto che le imprese possano non reintegrare un lavoratore licenziato in modo illegittimo. Il secondo punta ala cancellazione del limite massimo di 6 mensilità d’indennizzo, nelle piccole imprese, in caso di licenziamento ingiustificato. Il terzo riguarda l’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine. Infine il quarto vuole estendere all’impresa appaltante la responsabilità sugli infortuni sul lavoro negli appalti.
“Anche per la Brianza, sarà fondamentale l’esito della partecipazione al voto ai referendum sul lavoro e sulla cittadinanza: con il voto di milioni di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne, avremo la possibilità di decidere il futuro del lavoro e dei diritti nel nostro Paese, senza deleghe, ma con il potente strumento del referendum abrogativo. Con il voto in primavera, possiamo davvero cambiare la Storia, rendendo il lavoro più stabile, sicuro e dignitoso, garantendo un futuro giusto ai più giovani, a tutti i giovani, anche a coloro che studiano e lavorano con noi e che hanno tutto il diritto di diventare cittadini italiani” dichiara Walter Palvarini. La Cigl sarà in piazza su questo e altri temi il 22 marzo.