A bordo di una Ferrari 296 a Monza con Alessio Rovera a più di 300 km/h

Gli 830 cv della Ferrari 296 GTB si scatenano nel Tempio della Velocità. Al volante il pilota ufficiale Ferrari Alessio Rovera, campione GT World Challenge Europe
Immaginate di salire sulle montagne russe. Vi sedete, vi mettete comodi, vi allacciate la cintura e l’emozione cresce. Iniziate a muovervi verso la salita, in questo caso l’uscita dei box, ma la vedete ancora lontana. Di colpo però siete lì, in cima, e comincia la discesa che vi schiaccia al sedile. La giostra però è una Ferrari 296 GTB da 830 cv e alla guida c’è un pilota ufficiale Ferrari, Alessio Rovera, dal piede pesante che vi dice: “Ora andiamo”.
I giri del motore aumentano, il rombo cresce, tutto il vostro corpo è spinto contro il sedile e ridete perché capite che la velocità non farà altro che aumentare. Per un momento vi abituate all’accelerazione, vi rilassate, ma ecco che arriva la frenata che vi butta in avanti. La Prima Variante del Tempio della Velocità gira a destra, ma Alessio si allarga sulla sinistra della pista per affrontarla al meglio. Non ve l’aspettate e venite sballottati sul sedile.
“830 cv si sentono” vi dice Alessio con tranquillità mentre aggredisce i cordoli e le vibrazioni fanno aumentare l’adrenalina in voi. Si riparte, di nuovo piede a tavoletta. Le marce aumentano, non c’è mai un momento in cui manchi la spinta del motore e davanti voi vedete Curva Grande. “La fai in pieno questa?”. Alessio però non vi risponde perché non vi sente, vi aveva detto di parlare ad alta voce. Aspettate di scoprirlo da voi. “Aah, hai scalato una marcia” dite e respirate.
“Adesso che hanno riasfaltato c’è molto più grip. – vi dice – Con la Ferrari 296 stradale no, ma normalmente con quelle da corsa si fa in pieno”.

E siete arrivati alla Variante della Roggia. Questa volta siete più preparati e piantate bene i piedi al pianale dell’auto, ma ancora una volta il vostro busto è spinto in avanti e vi ferma il fine corsa della cintura di sicurezza.
E intanto Alessio: “Con la macchina stradale è molto più difficile Curva Grande. La differenza principale tra la macchina stradale e quella da corsa sono le frenate in realtà”. Nel frattempo le ruote stridono nel sinistra destra e voi rimanete in silenzio catturati dalla velocità. E pensare che volete approfittare dell’hot lap per intervistarlo.
“Hai quasi 200 metri di differenza rispetto la versione da corsa”.
Lo ascoltate con interesse, ma i vostri occhi sono sgranati, ipnotizzati da quella striscia di asfalto nero lucido che passa sotto le ruote. “Ovviamente anche la percorrenza in curva è molto diversa tra gomma stradale e gomma slick”.
Intanto siete arrivati alle due di Lesmo e finalmente riuscite a dire qualcosa, non volete rimanere in silenzio tutto il giro. “Non so cosa chiederti, sono totalmente catturato dalla velocità”. Alessio sorride e arrivate all’Ascari. Si aggredisce il primo cordolo, poi arriva il secondo sul quale l’auto vibra tutta e infine il terzo.
Involati verso la Parabolica Alessio vi fa notare una cosa: “Con la macchina stradale riesci ad avere velocità di punta molto più elevate perché ha piena potenza. Invece noi con la GT3 avendo il BOP abbiamo una potenza molto limitata, anche 300 cv in meno rispetto a questa”. Una spiegazione mentre affrontate l’ultima curva del tracciato che vi lancia sui 1100 metri del Rettifilo.
In tutto questo l’auto è stata perfetta, mai un’incertezza né della Ferrari 296 né di Alessio. Passate sul traguardo e chiedete: “Adesso qua arriviamo ai 300 km/h, quand’è che frenerai per la Prima Variante?”. Alessio vi indica il cruscotto digitale posto davanti al sedile del passeggero, non lo avete guardato fino a quel momento e recita: 299, 300, 301, 302, 303. Ma ecco che abbassando lo sguardo vi siete distratti e la staccata vi sorprende di nuovo facendovi staccare dallo schienale. “Qui di solito si frena ai 150 metri con la GT3” e la giostra ricomincia, un’occasione per Alessio per spiegare le ultime cose.
“Alla Seconda Variante si frena ai 100 metri invece”. “E con i nuovi cordoli?” “Con la GT3 normalmente li tagli, cerchi di fare meno strada possibile”. “Le due di Lesmo invece sono cambiate molto?” “Si, riesci ad avere molta più percorrenza con questo nuovo asfalto. La velocità minima è cresciuta di 10-15 km/h”.
“La stessa cosa qui all’Ascari perché puoi tagliare molto di più i cordoli essendo più bassi“. “Mi dicevi però che ti piace meno rispetto a prima”. “E si, è un po’ meno challenging. Ha comunque sempre il suo fascino”.
Uscite dall’Ascari e per la prima volta Alessio rallenta. Bisogna raffreddare i freni per il rientro ai box. E solo allora scoprite che stava guidando scalzo senza la scarpa destra perché “ho il 45 e non mi ci sta”.