Fiorume e bacche di haskap: la piccola azienda brianzola che sta rivoluzionando l’agricoltura

A Besana in Brianza, la Società Agricola Due Soli raccoglie fiorume e semi in purezza, coltivando anche il raro mirtillo siberiano. MBNews ha intervistato i fondatori Emanuele Sala e Lara Farina, pionieri di un’agricoltura sostenibile che promuove la biodiversità.
Besana. Sono solo in due, la maggior parte del lavoro lo fanno a mano eppure sono tra i più grandi produttori in Italia di fiorume e semi in purezza. Loro sono Emanuele Sala e Lara Farina, marito e moglie di Besana in Brianza, fondatori della Società Agricola Due Soli. Non solo, sono anche gli unici in Lombardia a praticare la coltivazione delle bacche di haskap, conosciuto anche come mirtillo siberiano, un superfrutto dalle straordinarie proprietà nutritive.
Un’attività la loro non solo sostenibile e innovativa, ma anche molto importante a livello ambientale: “Lavoriamo tantissimo con gli enti pubblici ma anche con i parchi”. Il fiorume, infatti, grande risorsa naturale proveniente dai nostri campi, può essere utilizzato per creare nuovi prati o per migliorare quelli esistenti. Noi di MBNews abbiamo incontrato Emanuele Sala per farci raccontare di più su questa attività ancora poco conosciuta.
FIORUME: SPAZZOLARE I CAMPI PER TUTELARE LA BIODIVERSITÀ
Quella del fiorume è una filiera ancora poco conosciuta. L’Azienda Agricola Due Soli di Emanuele Sala e della moglie Lara Farina è la seconda in Italia a praticare questa attività. A vederlo, ammucchiato nel loro laboratorio, sembra fieno. “In realtà – ci spiega Sala – si tratta di un miscuglio di semi di elevato pregio naturalistico presenti nei nostri prati naturali o nei campi, quelli più antichi, da anni non coltivati”.
Non tutti i prati e campi, però, sono “donatori”. “Un agrotecnico deve prima fare dei campionamenti: se in 10 mq ci sono un minimo di 10 specie di sementi diverse, allora quel prato o campo è idoneo alla raccolta”. La vera eccellenza sta nel fatto che il mix di sementi raccolto, attraverso la tecnica della spazzolatura, è 100% autoctono. “Una volta portati a casa i semi, con anche una parte del fusto – sottolinea Sala – vengono fatti essiccare, ma non al sole. Una volta pronti vengono mandati al CFA, Centro Flora Autoctona di Galbiate, per le certificazioni”.
Ma chi è l’utente finale? “Sono gli enti pubblici o i parchi – spiega Lara Farina – veniamo contattati per opere di rinaturalizzazione di zone verdi, prati o aiuole. Per esempio, lo scorso ottobre abbiamo seminato 18mila metri di fiorume nel Parco di Monza”.
SEMI IN PUREZZA, OLTRE 2500 METRI QUADRI DI COLTIVAZIONI: “HOTEL ALL INCLUSIVE PER GLI INSETTI”
La coltivazione in purezza di specie spontanee per la produzione di semi autoctona nasce dall’esigenza di proporre un’alternativa all’impiego di sementi commerciali per interventi di rinaturazione in ambienti naturali disturbati dalle attività umane. Emanuele Sala e Lara Farina hanno ben 15 specie differenti di fiori: dalla comune margherita alla Daucus carota, fino al ranuncolo o all’achillea. “Insomma, tutti fiori di campo”, sottolinea Farina. Sono tutti piantati nei loro campi, che si estendono per 2500 mq. “Dobbiamo aspettare che secchino e poi estraiamo, a mano, uno per uno, i vari semi – spiega – un lavoro lungo ma soddisfacente”. Anche in questo caso, gli utenti finali sono spesso i Comuni che contattano la Società Agricola Due Soli per avere fiori autoctoni destinati a specifiche aree verdi. “Una buona scelta – commenta Sala – perché questi fiori, essendo autoctoni, sono molto resistenti, già abituati al nostro clima, e quindi richiedono davvero pochissima manutenzione”.
Non solo. La scelta dei coniugi besanesi è stata fin dall’inizio quella di una coltivazione senza diserbanti, fungicidi o insetticidi: “Qui gli insetti hanno trovato il loro ambiente, pulito e sano, e abbiamo notato che ad ogni ciclo di rifioritura tornano. Quello che hanno trovato qui è buono e di qualità”.
FIORUME E SEMI IN PUREZZA: IL PROGETTO A VILLASANTA
Un esempio concreto della finalità del lavoro di Emanuele Sala e Lara Farina arriva dal Comune di Villasanta. “È stato organizzato un laboratorio sperimentale coordinato dal Tavolo Ecologia e Ambiente nell’ambito della rassegna Città Sostenibili – ci spiega Gabriella Garatti, ex vicesindaco – con il fiorume della Società Agricola Due Soli abbiamo riempito delle cassette di legno. Non solo i bimbi che hanno partecipato, della materna e della primaria, hanno così potuto manipolare la terra, ma potranno assistere alla fioritura dei semi piantati”.
Attualmente, le cassette si trovano in piazza Canova e verranno a breve messe a dimora al posto della gramigna per favorire la biodiversità di una piccola aiuola.
COLTURA INNOVATIVA: IN BRIANZA LE BACCHE DI HASKAP
Se non avete mai sentito parlare di bacche di haskap o di mirtillo siberiano, nessun problema. Siete in buona compagnia. Questo frutto è infatti sconosciuto ai più in Italia, ma molto famoso altrove, ad esempio in Polonia. Lo speciale mirtillo è un superfrutto perché ha tantissime proprietà nutritive: basti pensare che, in quanto a vitamina C, ne ha ben più del doppio rispetto all’arancia.
E gli unici in Lombardia a coltivare le bacche di haskap sono proprio Emanuele Sala e Lara Farina: “Trasformiamo poi i frutti in nettare oppure in confetture”, ci dicono.
Ben 8 km di filari in pieno campo per un totale di circa 15mila piante. Come mai la scelta di una coltivazione così particolare? “Io sono un perito agronomo e, quando ho deciso di avviare la mia attività – racconta Sala – ho sempre voluto puntare su una coltura libera da qualsiasi tipo di trattamento e che avesse qualcosa in più rispetto alle altre, qualcosa di più di nicchia”.
Un pensiero strategico e innovativo che non si limita solo alle coltivazioni, ma anche alle loro lavorazioni. Per esempio, Emanuele Sala, oltre che perito agronomo, si è reinventato anche “ingegnere meccanico”, inventando una speciale macchina seminatrice. “Non ci chiamano solo per il fiorume, spesso ci contattano anche per la semina – conclude – e, modificando alcune parti di un macchinario che avevo già, ho creato la prima e unica in Italia macchina per la semina a spaglio. Con questa possiamo seminare ben 25mila ettari al giorno”.