Le AI cambiano il modo di cercare informazioni online: ecco come

Oggi le abitudini degli utenti stanno cambiando rapidamente grazie all’intelligenza artificiale.
Se per anni Google e altre piattaforme analoghe sono stati i punti di riferimento principali per la ricerca sul web, oggi le abitudini degli utenti stanno cambiando rapidamente grazie all’intelligenza artificiale. Le nuove generazioni stanno guidando questa transizione affidandosi a piattaforme come TikTok e Instagram per trovare risposte rapide e contenuti basati sull’esperienza diretta degli utenti. Lo spiega efficacemente Express VPN, in uno studio condotto su un campione di persone dal quale emerge che, in base all’età, il modo di cercare informazioni online si divide tra conversazionale (cioè chiedendo alle AI) o tradizionale (con i motori di ricerca). Questi cambiamenti stanno influenzando profondamente il lavoro di editori, aziende e professionisti della SEO: chiunque produca contenuti online, oggi, deve adattarsi a un nuovo scenario in cui la visibilità non dipende più solo dall’ottimizzazione per Google, ma anche dalla capacità di essere riconosciuti come fonti affidabili dalle intelligenze artificiali.
L’ascesa dell’AI nella ricerca di informazioni
ChatGPT, sviluppato da OpenAI, è uno dei protagonisti assoluti della trasformazione delle ricerche online. Stando ai dati più recenti, con 400 milioni di utenti attivi settimanali e 4,67 miliardi di visite mensili a febbraio 2025, è diventata l’intelligenza artificiale più conosciuta e utilizzata. Ma nonostante il traffico di referral generato da ChatGPT verso i siti web sia ancora limitato, la sua popolarità dimostra che sempre più utenti preferiscono ottenere risposte dirette da un modello AI invece di navigare tra pagine web tradizionali.
Le nuove generazioni online
Le nuove generazioni stanno abbandonando i motori di ricerca tradizionali a favore di strumenti più rapidi e interattivi. Un sondaggio condotto da ExpressVPN ha rivelato che il 66% della Gen Z utilizza i social media per trovare risposte quotidianamente, mentre il 60% dei Millennials segue la stessa tendenza. Al tempo stesso, ci sono piattaforme recenti ed innovative, come TikTok e Instagram, le quali offrono contenuti visivi, recensioni e interazioni dirette con altri utenti; in altre parole, risultano più attraenti rispetto ai risultati di ricerca di Google.
Anche il browser web, un tempo indispensabile per navigare, potrebbe dare l’impressione di star perdendo rilevanza. In realtà, è vero che molti utenti preferiscono accedere alle informazioni direttamente tramite app come Instagram, TikTok e Reddit, ma è vero anche che questo dato non trova lo stresso riscontro nel mercato B2B. E in generale, i cambiamenti sul web stanno spingendo le aziende, già da tempo, a investire di più in strategie mobile-first e in contenuti ottimizzati per i social media. Quindi l’arrivo delle AI, avrebbe solo accelerato ulteriormente i cambiamenti.
L’impatto sull’editoria e sulla SEO
Con la crescita delle risposte dirette generate dall’intelligenza artificiale, il traffico organico proveniente dai motori di ricerca sta diminuendo. Secondo un’analisi di Gartner, entro il 2026 il volume delle ricerche tradizionali potrebbe ridursi del 25%, costringendo le aziende a ripensare le proprie strategie di marketing digitale. Per adattarsi a questo nuovo scenario, l’obiettivo di chi ha un sito web è cercare di aumentare il livello di EEAT (Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità), un parametro fondamentale per ottenere visibilità nei risultati generati dall’AI.
Con la riduzione del traffico organico, inoltre, i modelli basati sulla pubblicità potrebbero diventare via via sempre meno sostenibili. Per questo, in alcuni casi, le aziende valutano di cambiare strategie, per esempio tramite la produzione di contenuti esclusivi a pagamento, in modo da garantire la loro presenza nelle risposte generate automaticamente.
Il futuro della ricerca online
L’evoluzione della ricerca online è solo all’inizio e gli strumenti basati sull’AI continueranno a migliorare. Google sta investendo nello sviluppo di modelli sempre più avanzati, mentre OpenAI e altri competitor stanno sperimentando agenti AI in grado di eseguire azioni complesse. Per gli esperti, si potrebbe assistere, nei prossimi mesi, ad una riduzione della necessità di motori di ricerca tradizionali, con una migrazione del traffico direttamente verso gli assistenti intelligenti.
Anche il ruolo dei social media come strumenti di ricerca continuerà a crescere, il che potrebbe portare a una frammentazione del panorama della ricerca, in cui gli utenti si affidano a più piattaforme, a seconda delle loro esigenze.
Chi produce contenuti online, alla luce di queste considerazioni, deve rimanere aggiornato e adattarsi alle nuove dinamiche della ricerca. Come? Sforzandosi di ottimizzare i contenuti per l’intelligenza artificiale, costruendo un’identità autorevole e sfruttando al meglio i social media per rimanere visibile e diventare autorevole.