Lissone, voci e testimonianze contro Pedemontana: cittadini in corteo a Santa Margherita

A Lissone contro Pedemontana un lungo corteo, organizzato dal Comitato per la Difesa del Territorio, ha dato voce alle testimonianze dei cittadini
Là dove c’era l’erba ora ci sarà Pedemontana canterebbe forse Adriano Celentano, rivisitando il celebre testo de “Il ragazzo della via Gluck”. Un brano che già negli anni ’60 raccontava le città invase dalla cementificazione e che in Brianza è rimasto ancora attuale. A dimostrarlo un lungo corteo di circa 200 persone, organizzato dal Comitato per la Difesa del Territorio, che sabato 15 marzo a Lissone, frazione di Santa Margherita, ha dato voce alle testimonianze dei cittadini colpiti e contrari alla costruzione dell’autostrada.
A fare da sfondo alla mobilitazione i primi sbancamenti a ridosso del cimitero comunale della Bareggia, che verrà sfiorato dalle otto corsie dell’autostrada.
“Noi pensiamo ad un altro modello di sviluppo: trasporti pubblici, sanità, scuola e suolo libero. – ricorda Gigi DeVincentis, portavoce del Comitato – Noi sappiamo che questi sono lavori molto vistosi, ma non sono che l’inizio. Pedemontana dice che i lavori delle gallerie inizieranno tra un anno, ma finita la Tratta C non si sa ancora cosa accadrà una volta arrivata ad Arcore: se si dovesse fermare lì sarebbe un disastro per gli arcoresi, se dovesse proseguire nel vimercatese sarebbe un ulteriore disastro”.

Lissone, le voci dal corteo: le testimonianze dei cittadini contro Pedemontana
In una via Quintino Sella bagnata dalla pioggia, ma normalmente avvolta dalla polvere del cantiere, i membri del Comitato e i partecipanti del corteo, sia adulti che bambini, si sono riuniti per continuare la loro battaglia.
Numerose le testimonianze. Per prime Paola, Elena e Chiara hanno raccontato l’impatto che Autostrada Pedemontana Lombarda ha avuto e avrà sulle loro vite. Come ad esempio i lavori che interesseranno la scuola Rodari, frequentata dalla figlia di Paola, con l’espropriazione di parte del giardino e l’abbattimento della pista da pattinaggio per realizzare il tratto in galleria; oppure la rabbia con cui Elena denuncia la morte di Santa Margherita per realizzare “un’opera vecchia ancor prima di nascere” invocando un’altra strada verso il futuro. E Chiara che ha condiviso alcuni sui versi di rabbia scritti contro Pedemontana, ma anche contro la rassegnazione e il disinteresse di molti verso i cantieri.
Il microfono poi è passato in mano a Mauro, Lorenzo e Claudio. Una testimonianza, quella di Mauro, per ricordare le bugie di APL durante la cantierizzazione a Lentate sul Seveso, più di dieci anni fa, e poi lettera di Lorenzo, un espropriato di Macherio. Un padre, che una volta coronato il sogno di una villetta indipendente, ha dovuto difendere la propria tranquillità famigliare di fronte ad anni di incertezza e un’infinità di spese legali.
“Purtroppo il progetto ci investe a fine novembre 2023, quando riceviamo un decreto di occupazione d’emergenza che segna l’inizio di un calvario. – scrive Lorenzo, raccontando l’aiuto ricevuto dal Comitato nella battaglia contro Pedemontana per un giusto indennizzo – Il mio percorso di difesa nei confronti dell’esproprio è ahimè giunto al capolinea. Proprio in questi giorni, tappandoci il naso, abbiamo accettato la proposta profondamente rivista nel tempo. Forse mi chiederò per tutta la vita se è stata la scelta giusta“.
La battaglia del Comitato non si ferma
Una giornata terminata con le poesie diClaudio, “Una profonda ferita” e “Ai guerrieri No Pedemontana”. La prima per ricordare un mondo che appartiene al passato, quando i bambini con le ginocchia sbucciate giocavano nell’erba sporcandosi di terra le mani, e infine un ringraziamento al Comitato difensore di una “natura sempre più violentata e stuprata”.

Storie, racconti, testimonianze di gente cresciuta e che vive in una nuova via Gluck, Santa Margherita. Un corteo che ha radunato tante voci di critica contro un falso progresso rappresentato da una nuova cementificazione e urbanizzazione con la conseguente perdita dell’identità territoriale, ambientale e umana.
“Non siamo soli, nelle scorse settimane ci sono stati presidi a Seveso, a Meda e nei Boschi di Bernate. E anche assemblee a Vimercate e ad Arcore. – conclude GiacomoMosca, portavoce del Comitato per la Difesa del Territorio – Segnale che centinaia di persone si sono mobilitate contro Pedemontana“.