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Macherio. Il parco per compensare Pedemontana resta sulla carta: il sindaco spiega perché

13 marzo 2025 | 17:12
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Macherio. Il parco per compensare Pedemontana resta sulla carta: il sindaco spiega perché

Il Progetto Locale 24 di Macherio, pensato per mitigare l’impatto di Pedemontana con un parco urbano, è stato cancellato a causa di costi insostenibili. L’amministrazione valuta ora soluzioni alternative.

Mentre Pedemontana avanza nel territorio brianzolo, con cantieri operativi, ruspe e camion al lavoro da settimane, l’attenzione dei comuni coinvolti si sta anche spostando sulle opere di compensazione ambientale. Tra progetti da definire e budget da ripartire, le amministrazioni locali stanno cercando soluzioni per mitigare l’impatto dell’autostrada e restituire ai cittadini spazi riqualificati. Tuttavia, non tutti i progetti inizialmente previsti riusciranno a vedere la luce, come dimostra la vicenda del Progetto Locale 24 (PL24) di Macherio, destinato a rimanere sulla carta.

Doveva essere un grande parco urbano, un’area verde che avrebbe restituito spazio e vivibilità ai cittadini dopo l’impatto di Pedemontana. Ma il PL24, atteso da anni, non vedrà mai la luce. Durante il consiglio comunale del 12 marzo, il sindaco di Macherio ha messo la parola fine all’iniziativa, spiegando che costi troppo elevati e risorse insufficienti rendono impossibile la sua realizzazione. La conferma è arrivata in risposta a un’interpellanza del gruppo di opposizione Progetto Macherio, che chiedeva chiarimenti sulle intenzioni dell’amministrazione. Il verdetto, però, è stato chiaro: “Il PL24, così com’è attualmente, non può essere realizzato per diversi motivi” spiega il sindaco Franco Redaelli. Il primo cittadino ha però voluto precisare che il tema non è nuovo e già noto all’opposizione: “Penso che l’attuale capogruppo, ex vicesindaco di Progetto Macherio, dovrebbe essere ben consapevole di ciò di cui stiamo parlando.”

Il progetto originario

Il PL24, approvato nel 2009 dal CIPE, prevedeva la creazione di un parco urbano lineare sulle aree sopra la galleria di Pedemontana, con l’obiettivo di mitigare l’impatto dell’infrastruttura e offrire uno spazio verde ai cittadini. Tuttavia, come spiegato dal sindaco, il quadro economico è drasticamente cambiato. “Il budget ambientale disponibile per Macherio è di 1,76 milioni di euro, comprensivo di tutte le attività necessarie alla realizzazione del progetto, inclusi gli espropri. Tuttavia, il costo per l’acquisizione delle aree è aumentato notevolmente, rendendo il progetto irrealizzabile nella sua forma originaria. Il costo ammonterebbe a circa 2,5 milioni di euro, una cifra non sostenibile considerando che il nostro budget”.

Il sindaco ha illustrato anche gli altri fattori che hanno messo in crisi il progetto: “La situazione si è ulteriormente complicata con il ritiro dei comuni di Sovico e Lissone dal piano di compensazione ambientale. Sovico è stato escluso dal progetto perché non più direttamente interessato dal tracciato autostradale. Lissone ha scelto di destinare il proprio budget ambientale a interventi sul proprio territorio”. Queste ulteriori scelte hanno ridotto il finanziamento complessivo, mettendo in discussione la sostenibilità economica del PL24.

Possibili soluzioni

Di fronte a queste difficoltà, l’amministrazione sta valutando soluzioni alternative, con l’obiettivo di distribuire gli interventi compensativi in più aree del territorio. Tra le ipotesi al vaglio: utilizzare aree già di proprietà comunale per ridurre i costi oppure espropriare solo una parte delle aree previste, destinando al massimo 800.000 euro agli espropri per lasciare risorse disponibili per la realizzazione delle opere. Il sindaco ha poi sottolineato che il budget ambientale dovrà essere speso entro cinque anni dall’avvio dei lavori di Pedemontana, previsto per il 20 dicembre 2024. Se le opere di compensazione coinvolgeranno direttamente l’autostrada, il termine potrebbe essere prorogato.

Insomma la nuova idea dell’amministrazione è quella di distribuire le opere di compensazione su tutto il territorio comunale.