Agrate, minacce in assemblea sindacale al segretario Fiom Cgil Pietro Occhiuto: “Ti sparo in fronte”

10 marzo 2025 | 09:19
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Agrate, minacce in assemblea sindacale al segretario Fiom Cgil Pietro Occhiuto: “Ti sparo in fronte”
Pietro Occhiuto

Tensione altissima durante un’assemblea sindacale presso lo stabilimento STMicroelectronics di Agrate Brianza, dove il segretario generale della Fiom Cgil Brianza, Pietro Occhiuto, sarebbe stato destinatario di una minaccia da parte di un delegato di un’altra sigla sindacale.

Agrate Brianza. Tensione altissima durante un’assemblea sindacale presso lo stabilimento STMicroelectronics di Agrate Brianza, dove il segretario generale della Fiom Cgil Brianza, Pietro Occhiuto, sarebbe stato destinatario di una minaccia da parte di un delegato di un’altra sigla sindacale. La frase pronunciata – “Ti sparo in fronte con una calibro 45” – ha suscitato sconcerto e indignazione nel mondo sindacale e politico.

Agrate, minacce a Pietro Occhiuto all’assemblea del sindacato

L’episodio si inserisce in un contesto di crescente tensione nelle relazioni sindacali all’interno dell’azienda. Secondo quanto riportato, la minaccia sarebbe stata l’apice di un’escalation di contrasti e tensioni tra diverse organizzazioni sindacali attive nello stabilimento di Agrate Brianza.

La Fim Cisl Monza Brianza Lecco ha immediatamente espresso solidarietà alla Fiom Cgil e al suo segretario, definendo quanto accaduto “inaccettabile in qualsiasi contesto democratico” e condannando con fermezza le minacce subite da Occhiuto. “La violenza, in qualsiasi forma, non può trovare spazio nel confronto sindacale”, ha dichiarato il sindacato in un comunicato ufficiale.

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Indignazione e richieste di intervento

L’episodio ha provocato reazioni dure e richieste di intervento immediato. La Fiom Cgil ha denunciato il clima di delegittimazione e attacchi personali che da tempo avvelena il dibattito sindacale in azienda. “Non si può permettere che simili atti restino impuniti. Il sindacato deve essere unito nel contrastare ogni forma di violenza, senza ambiguità”, ha dichiarato Fiom Cgil Brianza.

L’episodio ha avuto eco anche fuori dall’ambiente sindacale. Esponenti politici e rappresentanti delle istituzioni hanno espresso preoccupazione, chiedendo che vengano presi provvedimenti per garantire un clima di confronto civile e democratico all’interno delle assemblee sindacali.

“Questo fatto non rappresenta solo un attacco personale, ma un preoccupante segnale dell’inasprimento del clima nei luoghi di lavoro, dove invece devono prevalere il confronto civile e il rispetto reciproco.  Il sindacato è il luogo della democrazia e della tutela dei diritti, non dell’odio e delle intimidazioni. La Fiom-Cgil Brianza condanna con fermezza ogni forma di violenza, verbale o fisica, e chiede una presa di posizione chiara da parte di tutte le organizzazioni sindacali. È inaccettabile che il dibattito sindacale degeneri in minacce e linguaggi d’odio, alimentando un clima di tensione che nulla ha a che fare con la difesa dei lavoratori. La Fiom non si farà intimidire. La sua storia è fatta di battaglie per la giustizia sociale, la dignità del lavoro e i diritti di tutti. Non saranno le minacce a fermare il nostro impegno. Anzi, episodi come questo rafforzano la determinazione a difendere i valori della libertà sindacale e del rispetto reciproco. La Fiom-Cgil Brianza denuncerà formalmente l’accaduto nelle sedi opportune, tuttavia, la denuncia individuale non basta: serve una risposta collettiva.  È necessario un impegno condiviso per riaffermare con forza i valori della libertà sindacale, della democrazia e del rispetto reciproco. La Fiom-Cgil Brianza invita tutte le lavoratrici ed i lavoratori e le rappresentanze sindacali ad unirsi in un fronte comune contro l’odio e la violenza, affinché episodi del genere non si ripetano mai più”.

Verso provvedimenti disciplinari?

Ora si attendono sviluppi sul piano legale e disciplinare. La Fiom Cgil ha annunciato che denuncerà l’accaduto alle autorità competenti, mentre si discute della possibilità di sanzioni nei confronti dell’autore della minaccia. STMicroelectronics, dal canto suo, potrebbe essere chiamata a intervenire per evitare il ripetersi di simili episodi e garantire un clima di sicurezza e rispetto all’interno delle proprie strutture.