Monza si muove verso l’accessibilità: al via il piano per abbattere le barriere architettoniche

Strade e marciapiedi accessibili a tutti non sono solo una necessità, ma anche un’opportunità per rendere la città più inclusiva e vivibile.
Strade e marciapiedi accessibili a tutti non sono solo una necessità, ma anche un’opportunità per rendere la città più inclusiva e vivibile. Con questo obiettivo, lo scorso venerdì il Comune di Monza ha dato il via al primo tavolo di confronto per la redazione del PEBA (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche).
L’incontro, promosso dall’amministrazione comunale insieme a Monza Mobilità e alla fondazione Transform Transport, ha visto la partecipazione dell’assessora alle Pari Opportunità Andreina Fumagalli, dell’assessora alla Mobilità Irene Zappalà, e di rappresentanti delle consulte e del mondo associativo locale. Un primo passo fondamentale per costruire un percorso condiviso che tenga conto delle reali esigenze di chi ogni giorno affronta le difficoltà legate alla mobilità.
PEBA, un piano concreto per una città più accessibile senza barriere architettoniche
Il PEBA è un documento obbligatorio per gli enti pubblici, finalizzato a mappare e abbattere gli ostacoli che rendono difficoltosa la mobilità su strade, marciapiedi e luoghi pubblici. Monza ha già stanziato fondi dedicati per avviare questo progetto, che si articolerà in due fasi. Un’analisi approfondita della situazione attuale, con l’ausilio di strumenti innovativi, tra cui l’intelligenza artificiale. Un piano d’azione concreto, con interventi mirati per migliorare l’accessibilità negli spazi pubblici.
Ma la vera novità è il coinvolgimento diretto di cittadini e associazioni, per garantire che le decisioni prese non siano solo teoriche, ma realmente efficaci.
Il contributo di chi vive la città ogni giorno
La sfida dell’accessibilità riguarda tutti, ma a farne le spese sono soprattutto le persone con disabilità motorie e sensoriali, chi ha difficoltà di deambulazione, chi si muove con carrozzine o passeggini. E chi meglio di loro può segnalare i punti critici della città?
Ecco perché Monza ha deciso di affiancare alla mappatura tecnica una fase di ascolto attivo, raccogliendo suggerimenti e segnalazioni direttamente da chi conosce le difficoltà quotidiane di spostarsi in città.
“Il lavoro è appena iniziato, ma l’entusiasmo e la partecipazione che abbiamo riscontrato tra i cittadini sono un segnale importante” – ha commentato l’assessora Zappalà. “Vogliamo che questo non sia solo un documento formale, ma uno strumento concreto per migliorare la vita delle persone.”
Verso una città più inclusiva
Monza si unisce così alle tante città italiane che stanno finalmente affrontando il tema dell’accessibilità con un approccio innovativo e partecipativo. Rendere gli spazi pubblici realmente accessibili non è un favore, ma un diritto. E abbattere le barriere architettoniche significa anche migliorare la qualità della vita di tutta la comunità.
Il percorso è appena iniziato, ma la direzione è quella giusta: una città più inclusiva è una città migliore per tutti.